Vedendo sui media tante lacrime di commozione per il patriottismo degli ucraini e folle di politici e commentatori esaltare la loro sovranità nazionale, i loro sacri confini e la loro indipendenza, domenica scorsa, ho manifestato, su Twitter, la mia sorpresa: “Patria, sovranità nazionale, difesa dei confini, indipendenza… Da anni sentiamo che sono brutte parole e chi le pronuncia è sospetto… Ora di colpo diventano parole sacre per cui combattere. Ma tranquilli: vale solo se si parla di Ucraina”. Continua
L’ITALIA STA PRECIPITANDO (NON SOLO ECONOMICAMENTE). COSI’ SI UCCIDE LA LIBERTA’
Si dice che sia stato un verso di Paul Verlaine cantato da Charles Trenet (“il lamento dei violini è stanco”), a dare il segnale in Francia del D-Day, lo sbarco in Normandia.
Così settant’anni fa, il 6 giugno 1944, tornava la libertà in Europa. Continua