L’Italia è afflitta da una faziosità ideologica che impedisce di discutere di ciò che si dice e punta solo a demonizzare e squalificare chi lo dice. Se n’è avuto un esempio in queste ore con il problema sollevato da Matteo Salvini sull’efficacia delle sanzioni (che invece di danneggiare la Russia arricchiscono Putin – e alcuni Paesi della Nato – mettendo ko l’economia italiana) e sulla necessità di intervenire subito sul prezzo del gas per aiutare famiglie e imprese (che rischiano di chiudere).

Eppure non è solo il leader della Lega a sollevare questi problemi. Perfino il presidente della Repubblica ha dichiarato: “Il vertiginoso innalzamento dei prezzi dell’energia, favorito anche da meccanismi irragionevoli e da squilibri interni tra i Paesi europei, costituisce uno dei nodi più critici del momento attuale. E’ necessaria e urgente una risposta europea all’altezza dei problemi”.

Aveva fatto appello a Mattarella, nei giorni scorsi, il presidente di Confindustria Carlo Bonomi che ha definito il prezzo del gas un’“emergenza nazionale”, chiedendo al governo di “varare nuove misure”.

Bonomi ha usato toni drammatici: Se ci fosse un terremoto, un governo dimissionario interverrebbe o no? Beh, oggi c’è un terremoto economico e non sarebbe comprensibile se il governo non reagisse. Aspettare il prossimo ci farebbe perdere due mesi e non possiamo permettercelo”. Continua