CONTE IN ROSSO

È nota la telefonata che la cancelliera tedesca Merkel fece, nell’esatte 2019, al vertice Pd perché sostenesse un secondo esecutivo Conte.

Già allora ci si chiese perché la leader tedesca interferisse così per evitare il voto degli italiani e per organizzare un nuovo governo in casa altrui, per di più un governo Pd-M5S-Leu, il governo più “a sinistra”. Che interesse aveva la Germania?

Ora un giornalista non sospettabile di essere contro Conte, come Marco Travaglio, rivela (Il Fatto, 9/6) un ulteriore episodio egualmente stupefacente.

Nei giorni della crisi del Conte 2, nel gennaio 2021, scrive Travaglio, “il capogruppo del Ppe Martin Weber, merkeliano di ferro, chiamava Lorenzo Cesa per spingerlo ad aiutare il Conte-2 con ‘responsabili’ dell’Udc”.

Dopo questo ennesimo episodio, anche alla luce delle recenti esternazioni del falco tedesco Wolfgang Schäuble (pure lui merkeliano della Cdu) contro Draghi e contro l’Italia, si ripropone la domanda: perché la Germania interferisce così? Perché voleva tenere Conte a Palazzo Chigi? Perché voleva puntellare, in Italia, il governo M5S-Pd-Leu? Voleva scongiurare l’arrivo a Roma del governo Draghi?

Forse perché Draghi, con la sua autorevolezza e la sua competenza, si sarebbe battuto “contro la deflazione secolare imposta dalla Germania – tramite l’euro e l’Ue – al resto del mondo”, come scriveva Giulio Sapelli nel libro “Un nuovo mondo”?

 

LA CINA E’ VICINA (PURTROPPO)

“I Paesi musulmani deportano in Cina i profughi Uiguri”. E’ un titolo di Repubblica (10/6). Sottotitolo: “La ong Hrw: grazie alla forza economica, Pechino bracca centinaia di esuli”.

Si parla della minoranza musulmana perseguitata in Cina. Centinaia di uiguri, fuggiti all’estero, “sono stati pedinati dalle autorità di Pechino nel Paese che li aveva accolti, arrestati da governi compiacenti e rimpatriati nello Xinjiang, dove sono tutti finiti sia in prigione sia nei cosiddetti campi di rieducazione. La beffa, per queste vittime… è che i luoghi dai quali sono stati rispediti in patria sono perlopiù paesi islamici”.

Ma non hanno abbastanza persone da opprimere in Cina? Perché questa smania persecutoria? Al regime che si autoesaltava come il paradiso in terra, Jung Chang, autrice di “Cigni selvatici”, obiettava: “se questo è il paradiso, allora cos’è l’inferno?”

 

LA CLASSE OPERAIA DOVE VA?

Il libro di Pascal Bruckner, “Un colpevole quasi perfetto”, è uscito in italiano. Al Giornale (6/6) l’autore spiega: “In un rapporto del 2011 del think tankTerranova, vicino al Partito socialista, viene chiesto esplicitamente alla sinistra francese di sostituire la classe operaia e contadina giudicata reazionaria con i bobò delle città e le popolazioni delle periferie multietniche. E’ la richiesta di abbandono ufficiale della classe operaia. Macron, dicendo pochi giorni fa che la Seine-Sainte-Denis ‘è come la California’, anche se in realtà è il dipartimento più criminogeno del Paese, e che ‘l’immigrazione è una fortuna per la Francia’, contribuisce all’ideologia espressa dal documento di Terranova”.

Sarà un caso, ma i socialisti dal 2011 sono quasi spariti e Macron è oggi al minimo dei consensi.

 

TOTA ITALIA

“Tota Italia. Alle origini di una nazione”, è la mostra allestita alle Scuderie del Quirinale (aperta fino al 25 luglio).

Fa capire la ricchezza delle culture dei diversi popoli italici e mostra quanto è antica la nostra nazione (almeno due millenni): il titolo, non a caso, deriva dal celebre giuramento di Augusto. Con buona pace di chi ancora sostiene che l’Italia è un’invenzione recente.

 

Antonio Socci

 

Da “Libero”, 11 giugno 2021

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