ZIBALDONE N. 25. DE GASPERI METTEVA IN GUARDIA DALL’“EUROPA OPPRESSIVA”. BENEDETTO XVI SPIEGA COSA E’ “LA VERA EUROPA”
I (NON) FONDATORI
Francesco Agnoli, nel libro “Alcide Degasperi. Vita e pensiero di un antifascista che sconfisse le sinistre” (Cantagalli) spiega finalmente cosa intendeva davvero per Europa lo statista trentino.
Oggi, infatti, gli entusiasti dell’attuale Unione europea, usano ripetere i nomi di Alcide De Gasperi, Konrad Adenauer e Robert Schuman, come i “padri fondatori” della UE.
In realtà questi statisti (morti rispettivamente nel 1954, nel 1967 e nel 1963), non hanno affatto fondato
l’Unione Europea, istituita a Maastricht nel 1992, la quale è diversa pure dalla Comunità economica europea nata nel 1957 con il Trattato di Roma. Diversa per gli stati che la compongono, per ciò che dicono i Trattati istitutivi, per le finalità e per l’ideologia su cui è basata.
Agnoli sostiene che De Gasperi – come Schuman e Adenauer – aveva una concezione anzitutto “spirituale” dell’Europa, legata all’identità e alla storia cristiana dei suoi popoli. Ben diversa dunque dalla UE tecnocratica e laicista di oggi.
De Gasperi, come gli altri “padri (non) fondatori”, vedeva l’Europa futura – spiega Agnoli – come un “consorzio di nazioni libere” che dovevano insieme cooperare e progredire, ma “preservando l’autonomia di ogni nazione”.
Questione che è tornata d’attualità in questi giorni a proposito della sentenza della Corte Costituzionale polacca la quale ha stabilito che ogni atto normativo della Ue, per essere recepito a Varsavia, deve rispettare il quadro costituzionale polacco.
“La reazione degli euroccidentali, francesi e tedeschi in testa” ha scritto Lucio Caracciolo sulla Stampa (12/10) “è stata secca. Da Parigi si parla di ‘Polexit di fatto’, quasi Varsavia si stesse estromettendo dall’Ue. Analogo il tono di Berlino, che ricorda alla Polonia gli impegni presi (ma non ricorda a se stessa i caveat che la Corte costituzionale di Karlsruhe ha da tempo indicato, specificando come sui diritti fondamentali non esista una supremazia automatica del diritto europeo sull’interno)”.
La UE infatti è una strana realtà in cui tutti i paesi sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri (e nessuno è uguale alla Germania).
Profeticamente De Gasperi, nel 1951, mise in guardia da una futura Europa che un giorno “potrebbe anche apparire una sovrastruttura superflua e fors’anche oppressiva”.
Il Superstato centralista che oggi la UE sembra voler diventare, sottomettendo le sovranità nazionali, se non corregge questa sua parabola, diventerà quello “strumento di oppressione” da cui De Gasperi metteva in guardia.
VERA EUROPA
In continuità con De Gasperi è invece Benedetto XVI di cui è appena uscito il libro “La vera Europa. Identità e missione” (Cantagalli).
È papa Francesco, nella prefazione, a spiegarlo: “il Papa emerito delinea qui magnificamente quella ‘idea d’Europa’ che ha indubbiamente ispirato i suoi Padri fondatori e che sta alla base della sua grandezza ed il cui definitivo offuscamento sancirebbe il suo complessivo e irreversibile declino. Perché – questo ci insegna forse meglio di altri proprio colui che volle assumere il nome di Benedetto, anche per richiamare l’Europa alle sue radici –, alla base dell’Europa, della sua creatività, della sua sana prosperità e, prima di tutto, della sua umanità c’è l’umanesimo dell’incarnazione; scrive Joseph Ratzinger che ‘la figura di Gesù Cristo sta al centro della storia europea ed è il fondamento del vero umanesimo, di una nuova umanità. Perché se Dio è divenuto uomo, allora l’uomo acquisisce una dignità del tutto nuova’”.
Antonio Socci
Da “Libero”, 15 ottobre 2021