(PRE)GIUDIZIO UNIVERSALE

Pochi giorni dopo aver vinto il Premio Strega (8 luglio) Emanuele Trevi ha fatto una clamorosa scoperta e il “Corriere della sera” (16/7) ha dedicato un’intera pagina al suo epocale scoop.

Lo scrittore anzitutto confida ai lettori: “io, come tutte le persone di buona volontà… mi ero fatto un’idea abbastanza coerente e rassicurante del no vax: un cretino tendenzialmente fascista, che nutre sentimenti ingiustificati di rancore verso il sapere autentico, sostituito da notiziole senza capo né coda ricavate dal telefonino”, quindi gente strana, “qualcosa di remoto”, infatti – aggiunge – “credevo di non conoscere personalmente un no vax”.

Si noti: lo scrittore fa un accurato identikit del no vax (anche più dettagliato delle poche righe citate) però avverte candidamente il lettore che lui non ne conosce neanche uno. Cionondimeno è convinto che si tratti di “un cretino tendenzialmente fascista”.

Sennonché arriva il colpo di scena: “questo è quello che pensavo fino a qualche settimana fa”. Infatti negli ultimi giorni Trevi ha fatto la sua clamorosa scoperta: le persone che non si vaccinano sono una minoranza, “ma non si tratta più di quella pittoresca minoranza di alienati che credevo. E ne conosco, altro che se ne conosco, di uomini donne che non si vaccinano. Questa è la verità: sono tra noi. Non amano Donald Trump, non affermano che la Terra è piatta, non sono aggressivi o rimbecilliti. Sono attori, musicisti, commercianti, gente che viene alla presentazione dei libri, gente che incontri a cena”.

Insomma, uno si fa la sua idea (o ideologia) degli altri, incasellandoli e giudicandoli (senza conoscerli), poi un bel giorno irrompe la realtà vera e manda in fumo quell’idea (o ideologia).

Non so se la pagina di Trevi sul “Corriere” ci svela veramente qualcosa sui no vax. Di sicuro ci dice molto su un certo mondo intellettuale… E se non altro Trevi ha il merito di riconoscere il suo errore.

 

EFFETTO SERRA

Anche Michele Serra su “Repubblica” (21/7) emette la sua sentenza: “chi non si vaccina è prima di tutto un bambino”.

Il bersaglio del suo articolo però è un altro. Serra afferma che “secondo i leader di destra la vaccinazione è un fatto privato e nessuno deve permettersi di ficcare il naso nei fatti privati”.

In particolare prende di mira “il leghista Borghi” che “è l’ultimo di uno stuolo di politici di destra che non sopportano domande sulla vaccinazione”.

Può darsi che Borghi (a cui Serra dà del “maleducato”) sia l’ultimo di quelli “che non sopportano domande sulla vaccinazione”, ma fra i primi c’è sicuramente Massimo Cacciari, filosofo e (già) politico di Sinistra, forse l’intellettuale più autorevole della Sinistra, che il 18 giugno, a “Otto e mezzo”, incalzato dalla conduttrice (“Professore, lei è vaccinato vero?”) ha ripetuto con notevole irritazione: “Questi sono fatti miei!”

Se ne deve dedurre, stando ai pregiudizi di Serra, che anche Cacciari è “di destra”?

 

IL DONO

E’ uscito il libro di Simon Levis Sullam, “I fantasmi del fascismo. Le metamorfosi degli intellettuali italiani nel dopoguerra” (Feltrinelli). Si parla della “maggioranza degli intellettuali italiani” che col crollo del regime fascista “si scoprì di colpo antifascista”, spiega Giovanni de Luna (La Stampa, 17/7) nella sua recensione. Una critica? No.

“Molti aderirono al Pci”, altri al Partito d’Azione. Titolo dell’articolo: “Il dono dei ‘voltagabbana’”. Sottotitolo: “Moravia e gli altri dal duce alla Repubblica.  ‘Portarono l’eredità di una religione civile’”. Applausi.

 

Antonio Socci

 

Da “Libero”, 23 luglio 2021

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