Sui giornali abbondano le discussioni di religione (spesso a sproposito…). Una sola persona è totalmente censurata: Maria di Nazareth. Guai a parlare di Lei o peggio ancora guai a far parlare Lei, ad ascoltare cosa dice… Un caso (che conosco di persona) curioso ed emblematico

Con mia grande sorpresa su “Panorama” (15 settembre 2005), nelle pagine iniziali ho trovato questa notizia:

Cattolici.
SOCCI LONTANO DA CL MA NEL CUORE DEI CIELLINI

In barba alla rottura tra lui e le gerarchie di Comunione e liberazione, Antonio Socci continua ad essere lo scrittore più amato dal popolo ciellino. Infatti, anche se non è stato invitato a presentare i suoi libri (e questo nonostante le richieste della casa editrice Piemme), secondo dati ufficiosi è lui ad aver venduto di più al Meeting di Rimini: 750 copie il suo Mistero Medjugorie (40.000 da marzo ad oggi). E’ vero che altri libri hanno venduto di più (dalle opere di don Luigi Giussani, fondatore di Cl, al Catechismo della Chiesa Cattolica), tuttavia fra gli autori legati all’attualità è sempre Socci il preferito. (eb)

Naturalmente voglio innanzitutto ringraziare di cuore il “popolo del Meeting” (anche perché al secondo posto, dopo “Mistero Medjugorje”, c’è “Com’è bello il mondo, com’è grande Dio”). Ma approfitto dell’occasione per una considerazione che va al di là del mio caso e riguarda Lei, la protagonista del volume che ha attirato l’interesse di così tante persone.

Com’è noto in Italia i libri vendono pochissimo. Ma davvero pochissimo ! Nel 2004 sono stati sfornati dagli editori 56 mila nuovi titoli: di essi circa 40 mila hanno venduto in libreria da zero a tre copie. Dunque il 72 per cento dei titoli pubblicati non vende più di tre copie e addirittura la metà, ovvero 20 mila, non vende proprio nessuna copia. Un libro è ritenuto un vero successo (soprattutto nella saggistica) se arriva a smerciare tremila copie.

Ebbene “Mistero Medjugorje” viaggia ormai verso le 50 mila copie in soli 6 mesi. Un caso editoriale. Ma curiosamente non una sola recensione è apparsa sulla stampa. Attenzione. Questa non è la solita geremiade dell’autore snobbato. Non è affatto l’autore a essere snobbato. Anzi – sinceramente – mi sento fin troppo esposto. Anche con i miei libri: basti vedere la discussione scatenata da Feltri, su Libero, a proposito dell’ultimo libro (“Com’è bello il mondo, com’è grande Dio”).

E allora? Allora il problema non è l’autore, ma Lei, Colei di cui il libro parla. E’ Lei la censurata. E’ Lei il problema. Sembra proibito parlarne. Sì, ne possono parlare i marioligi sui loro libri o i preti nelle chiese, ma di Maria, viva e presente fra noi, con accoratezza materna, di Maria “certezza della nostra speranza”, sui giornali non si può parlare. Chi ne parla dev’essere silenziato o ridicolizzato.

Basti vedere le righe che Feltri – nell’ articolone che mi ha dedicato – ha riservato al libro su Medjugorje e alla vicenda di Civitavecchia. Parole di irrisione e di sberleffo. Quasi che credere che la Vergine Maria appaia fra noi sia cosa da minorati mentali. Nella mia replica ho provato a rispondergli così:
“Ciò che colpisce in Montanelli è la sua libertà da pregiudizi e dogmatismi, la sua curiosità. Che forse gli veniva dal suo mestiere di giornalista e dal suo carattere di uomo libero. E’ questa curiosità e questa passione per i fatti, vorrei dire a Feltri, il nostro dovere. Prima di dichiararci guelfi o ghibellini. Per esempio, nel suo primo articolo lui ironizza sul mio precedente libro, dedicato alle apparizioni della Madonna a Medjugorje. Ma io non ho fatto che il giornalista. Sono andato sul posto. Ho sentito le testimonianze, ho studiato i risultati delle commissioni scientifiche che si riconoscono impotenti a spiegare ciò che accade nei minuti delle apparizioni, ho letto i referti medici delle persone affette da malattie gravissime che lì di colpo sono guarite, ho valutato le obiezioni. Ho fatto insomma un’inchiesta giornalistica senza alcuna idea preconcetta e ho riferito ciò che ho scoperto. Il punto, caro Feltri, non è se si è laici o cattolici, ma se quei fatti inspiegabili accadono davvero o no. Da giornalisti (e da uomini) dobbiamo verificare di persona. Io l’ho fatto e ti garantisco che Dio esiste (ed è grande e misericordioso) perché l’ho incontrato”.

Fonte: AntonioSocci.it

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