Sarà stato anche questo un “complotto” dei “conservatori”? O forse uno dei tanti colpacci dei famosi hacker russi? O forse sarà colpa di Trump?

Non si sa. Magari papa Bergoglio farà indagare la solerte Gendarmeria vaticana: chissà che alla fine non si possa dare la colpa all’odiato card. Burke.

Fatto sta che in tutte le chiese cattoliche, domenica scorsa, è stato letto un micidiale manifesto che demolisce il bergoglismo (ossia le “novità” di questo pontificato tanto acclamate dai media laicisti). E tutte le parole pronunciate in quel “manifesto” – assicura la Chiesa – sono “Parola di Dio” e “Parola del Signore”. Perché di tratta delle Letture liturgiche dalla Sacra Scrittura.

Vediamo (in neretto i brani da considerare, in corsivo i miei commenti).

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Dalla prima lettura:

“Grande infatti è la sapienza del Signore; forte e potente, egli vede ogni cosa. I suoi occhi sono su coloro che lo temono, egli conosce ogni opera degli uomini. A nessuno ha comandato di essere empio e a nessuno ha dato il permesso di peccare”. (Siracide 15, 16-21)

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Questa è la demolizione di tutta l’Amoris laetitia.

 

Dal Vangelo (Mt 5,17-37)

“In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

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Questo brano demolisce tutte le intemerate di papa Bergoglio contro la Legge e contro i Comandamenti (che – ha detto recentemente – “non ti danno gioia, perché non ti fanno libero”).

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“Chi poi dice al fratello: ‘Stupido’, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: ‘Pazzo’, sarà destinato al fuoco della Geènna”.

 

QUI o QUI si può leggere un repertorio (peraltro incompleto) di epiteti papali rivolti ai fratelli nella fede. Ciascuno può farsi un’idea.

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Avete inteso che fu detto: Non commetterai adulterio. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore.
Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te (…). Fu pure detto: ‘Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio’. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio”.

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Alla luce dell’Amoris laetitia (e di tutto il magistero di papa Bergoglio) Gesù – che ha pronunciato queste parole – dovrebbe essere annoverato tra i “rigidi” (anzi super-rigidi), tra i “rigoristi”, tra i “fondamentalisti”, cioè fra coloro – come i quattro cardinali – che Bergoglio depreca continuamente.

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“Sia invece il vostro parlare: ‘Sì, sì’, ‘No, no’; il di più viene dal Maligno”.

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E con queste parole Nostro Signore spazza via tutte le ambigue oscurità dell’Amoris laetitia e soprattutto GIUDICA il rifiuto di papa Bergoglio di rispondere chiaramente ai “Dubia” dei quattro cardinali. Sappiamo che alle interrogazioni canoniche dei “Dubia” la Santa Sede deve rispondere (in ciascun caso) con un “sì” o con un “no”: Perciò il rifiuto di rispondere da parte di papa Bergoglio è proprio un rifiuto della logica del “sì sì, no no”, cioè della logica del Vangelo di Gesù Cristo.

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Personalmente mi unisco a coloro che continuano a pregare per papa Bergoglio, perché il Signore lo illumini facendogli invertire la rotta e riparare i colossali danni e l’immensa confusione che sta producendo nella Chiesa.

a cura di Antonio Socci