CONTRADDIZIONI
Nel 2019 – Donald Trump alla Casa Bianca – Enrico Letta pubblicava un libro, “Ho imparato” (Il Mulino), dove tuonava: “Il rischio è che Trump diventi un modello: licenza di oltrepassare il limite, senza argini, senza contrappesi. Ora è il turno della Cina, il nuovo grande nemico. La storia è tornata. Pechino è stata, infatti, il bersaglio principale della campagna presidenziale di Trump… Questa paranoia, che si è tradotta anche in un’escalation senza precedenti di offensive commerciali reciproche, va guardata in un contesto più ampio, cioè nella dinamica tra due imperi, uno in ascesa e uno in declino. Con Trump torna quindi la tentazione di cercare un nemico assoluto e con essa anche il rischio di ripiombare in una nuova Guerra Fredda… Una cortina di ferro tra i due colossi sarebbe una catastrofe”.
Il nuovo presidente Joe Biden, al G7 dei giorni scorsi – com’è noto – ha lanciato proprio una nuova guerra fredda per arginare l’espansionismo cinese. Maurizio Molinari, direttore di “Repubblica” ed esperto di politica estera, ha titolato così il suo editoriale: “L’Europa e la seconda Guerra Fredda”.
Letta ha rivolto a Biden lo stesso attaccho che aveva riservato a Trump per la nuova Guerra Fredda anticinese? Non risulta. Continua