I BUONI

“Odio gli scrittori impegnati sempre dalla parte giusta”, è il titolo che il “Fatto quotidiano” (28/4) ha scelto per l’intervista a Walter Siti che ha appena pubblicato una raccolta di saggi intitolata “Contro l’impegno” (Rizzoli) dove bastona “la letteratura ‘rassicurante del Bene’”.

Anche il sommario del “Fatto” è eloquente: “A Saviano, Murgia, Carofiglio & C. contesto l’uso del romanzo per dimostrare le loro teorie etiche”.

Di Saviano dice che, dopo “Gomorra” si è spaventato e ha preferito “le polemiche” politiche alla letteratura per non “inciampare in un qualche abisso”.

In effetti la militanza politicamente corretta è il modo più comodo per ignorare i chiaroscuri e le voragini della realtà.

 

ATTENTI AL CANONE

Non solo gli Oscar del cinema di Hollywood, ma anche i premi letterari sono in genere correttissimi. Domina il conformismo.

“A vincere Booker, Costa, National Book Award e Pulitzer nel 2020 sono stati solo libri ‘inclusivi’”, annuncia un articolo di Eleonora Barbieri sul “Giornale” (29/4). Ovvero libri che rifriggono i soliti argomenti politicamente corretti per renderci Buoni. Continua