Un giovanissimo soldato russo scende da un carro armato e, piangendo, chiede un bicchiere d’acqua a una donna ucraina. Le donne hanno qualcosa di misterioso nell’anima. Lei adesso non vede davanti a sé un invasore, ma un povero figlio. Così gli dà da bere e qualcosa da mangiare. Poi gli offre il suo cellulare per parlare con la mamma…

Edith Bruck, una delle ultime testimoni della Shoah, ha voluto ricordare questo episodio in una bellissima intervista ad “Avvenire” l’8 marzo ( QUI ). È la grandezza delle donne. La logica amico/nemico non è tutto: c’è qualcosa di più grande nell’anima umana che di colpo la può spazzar via. Continua