Sul “Corriere della sera”, da un paio di mesi diventato il “Guerriero della sera”, due grandi firme come Paolo Mieli e Angelo Panebianco, elmetto in testa, hanno lanciato, attorno al 24 maggio, l’ideona di un asse Pd-FdI in nome dell’atlantismo bellico, forse ispirati dalla data militaresca: “Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio/ dei primi fanti il ventiquattro maggio;/ l’esercito marciava per raggiunger la frontiera/ per far contro il nemico una barriera…”.

Il “nemico” sarebbe chi non s’infervora per l’invio di armi in Ucraina, ovvero Lega, Forza Italia e M5S, giudicati imbelli panciafichisti, o addirittura putiniani, per aver espresso dubbi sulla strategia bellicista di Biden, Stoltenberg e Draghi. Continua

“Il più grande pensatore marxista del secondo ‘900”. Così, dedicandogli un’intera pagina, “L’Unità”, il 13 luglio del 2008, commemorava Galvano Della Volpe nel quarantennale della morte.

La casa editrice di area Pci, Editori Riuniti, aveva pubblicato tutta la sua opera nel 1972, in un’elegante edizione in sei volumi. Secondo “L’Unità” egli fu addirittura “il maestro invisibile del Sessantotto”. Peraltro morì proprio in quell’anno fatale.

Oggi – dopo quasi 50 anni – si scopre qualcosa, di quei suoi ultimi giorni, che sorprenderà tutti: se non è una conversione le somiglia assai.

Ad alzare il velo su questo mistero intimo del grande pensatore marxista è la sua stessa nipote, suor Monica Della Volpe, con una toccante testimonianza appena pubblicata sul numero 679 di “Studi Cattolici”, il bel mensile diretto da Cesare Cavalleri.

Suor Monica, oggi Madre Badessa di un monastero trappista (di rigorosa clausura), con tenera ironia traccia una piccola storia familiare per incorniciare il suo prezioso incontro con lo zio filosofo. Continua