In un’interessante intervista al Venerdi di Repubblica, Massimo Cacciari ha descritto l’ostilità verso Nietzsche che, nel dopoguerra, aveva “tutta la cultura crociana e gramsciana” perché “lo considerava un profeta dell’irrazionalismo… irrimediabilmente destinato al suo uso fascista”.

Ma sono “tutte sciocchezze” sostiene il filosofo veneziano che fin dal 1976, con Krisis, ha contribuito a sdoganare Nietzsche a sinistra. “I vecchi comunisti”, spiega, giudicarono il suo libro come “una sorta di rivalutazione del retroterra fascista”. Però altri compagni furono incuriositi. Continua

La segretaria del Pd, Elly Schlein, che “rilancia” come simbolo lo storico segretario del Pci Berlinguer, vuole anche “tornare” a Marx (ma fraintendendone le idee).

Ecco cosa è successo. Un lungo articolo di Dario Olivero, su Repubblica del 10 ottobre, ci rivela che l’intellettuale giapponese Saito Kohei, autore del libro Il Capitale nell’Antropocene (Einaudi), “quando cadde il Muro di Berlino non era ancora nato”. Subito dopo scrive che ha trentasette anni. Problema: considerato che il Muro di Berlino è stato “abbattuto” il 9 novembre 1989 e Kohei è nato il 31 gennaio 1987, che tipo di calendario hanno a Repubblica? Il 1989 viene prima del 1987? Misteri del pensiero progressista. Continua