Nell’ultimo scorcio del 2024 sembra sia aumentato il numero dei cosiddetti “atei devoti” (o agnostici devoti). L’esternazione più clamorosa è l’intervista pubblicata dal Corriere della sera, il giorno di Natale, con questo titolo: “Momento tragico, la gente non ascolta più le parole del Vangelo”.

A parlare non è un vescovo, ma Massimo Cacciari: “il Giubileo è una bella notizia che dovrebbe far gridare di gioia, il momento della conversione… E invece…”. Il filosofo spiega che la tragedia è la “scristianizzazione”, ovvero il “fatto che non si ascoltano più le parole di Gesù. Puoi benissimo non credere in Dio, non credere che Gesù sia il Logos che sta presso Dio eccetera, ma… qui non c’entra la ‘morte di Dio’ alla Nietzsche. Sono le parole del Vangelo, le Beatitudini, il Samaritano, che oggi tacciono”. Continua

Oggi Alessandro Banfi ha scritto nella sua rassegna stampa: “Venerdì il più importante giornale economico italiano aveva rilanciato un’intervista all’economista Niall Ferguson, che insegna a Stanford. La domanda di fondo è quella angosciosa e che tutti gli osservatori economici si fanno nelle ultime settimane: come uscire dalla grande crisi dell’inflazione, della corsa dei prezzi del gas e del petrolio? Risposta di Ferguson: ‘Oggi non serve Draghi – sintetizza con efficacia – ma Kissinger’. Cioè l’Europa e il mondo non hanno bisogno di politica monetaria o di price cap ma di diplomazia. Di pace”. Quello che dice Ferguson conferma ciò che riporto in questo articolo.

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Ieri, ancora una volta, il Papa ha espresso la sua angoscia per la china che sta prendendo la guerra: “Ho detto che era una terza guerra mondiale a pezzi, ora è totale”.

Ha ricordato che “il mondo era stato preservato dalla guerra atomica, purtroppo dobbiamo continuare a pregare per questo pericolo”. Il pontefice ha sottolineato i “seri rischi per le persone e per il pianeta”. Perciò ha esortato infinite volte a trattare.

Eppure nessuno dei governanti lo ascolta. Neanche si cercano spiragli. Non si parla proprio di pace. Si sentono solo urla di battaglia e minacce apocalittiche (Liz Truss, poco prima di diventare premier britannico, ha addirittura dichiarato che è pronta” ad utilizzare le armi nucleari).

La guerra in Europa è il grande problema rimosso della campagna elettorale italiana. Eppure è da lì che ci arrivano i problemi economici e sociali più grossi, che in autunno potrebbero diventare devastanti, fino a mettere in ginocchio la nostra economia, causando milioni di disoccupati. Continua