“La situazione politica in Italia è grave, ma non seria”, diceva Ennio Flaiano. Tanto più possiamo dirlo in questi mesi, sospesi come siamo fra la gravità della pandemia e lo spettacolo surreale offerto da questa classe di governo.

Forse per questo uno degli autori più citati – fra gli osservatori non conformisti – a commento delle cronache è stato Trilussa, il famoso poeta satirico romano di cui, fra l’altro, ricorre quest’anno il 70° anniversario della morte. Gli spunti di cronaca sono stati tanti.

Il Capo del governo, Giuseppe Conte, dopo essersi specchiato più volte in Winston Churchill e nell’epica dimensione del grande statista durante la Seconda guerra mondiale, ha detto e ripetuto a reti unificate, con enfasi: “Stiamo scrivendo una pagina di Storia”.

Così Marcello Veneziani ha demolito quell’autoesaltazione evocando per lui non Churchill, ma “la lumachella della vanagloria” – appunto – di Trilussa: Continua

Libertà di satira, di foto e di critica da una parte. Dall’altra rispetto della fede, della privacy e della dignità personale. Il conflitto sembra riproporsi ogni giorno: le foto della principessa inglese, le vignette di Vauro sul ministro Fornero, le (nuove) vignette su Maometto del settimanale “Charlie Hebdo”, il filmaccio sull’Islam che ha scatenato violente reazioni. E altri film anticristiani che non hanno suscitato neanche proteste. Continua