“Tenet”, due volte la parola latina “Tenet” a forma di croce palindromica, con la N al centro e il Tau ai quattro vertici. Così è scritto nel cosiddetto “quadrato magico” che – sconosciuto a tutti – sta da secoli inciso su un lato del Duomo di Siena.

“Tiene”. E’ la Cattedrale che “tiene”, perché è fondata sulla “pietra angolare” che è Cristo. Ricorda il motto dei certosini: “Stat crux dum volvitur orbis”, cioè fissa resta la croce, come asse dell’universo, mentre il mondo ruota e il tempo divora la vanità e la gloria mondana.

Dunque “tenet” la fede millenaria degli avi e dei santi di Siena, a cui si appoggia la povera fede dei senesi di oggi, ma anche il loro accanito amore alla tradizione.

Ed è stato emozionante, lunedì – per la solenne Messa della Madonna Assunta in cielo, a cui sono dedicati il Duomo e il Palio di agosto (e perfino il campanone sulla Torre del Mangia) – dopo la consacrazione, al momento in cui il vescovo ha elevato l’Ostia e il Calice, assistere all’irrompere del suono alto e limpidissimo delle chiarine (simbolo dell’antica repubblica di Siena) con tutte le bandiere delle contrade innalzate che si sono inchinate all’eucaristico re dell’universo.

In questa misteriosa città, di cui la Madonna è Regina, tutto grida la passione per la bellezza, cioè per la fede cattolica. “Tenet” questa fede millenaria. Sia pure come piccola luce, oggi, nei cuori.

IL TRACOLLO

Altro, a Siena, non tiene. Anzi, frana tutta una storia per il malgoverno, l’incultura e l’arrogante ideologia che da settant’anni soffocano questa antica città. Continua