MA LETTA COS’HA LETTO?

E’ uscito il libro di Enrico Letta, “L’anima e il cacciavite” (Solferino), dove il segretario del Pd scrive: “È proprio pensando a quei volti che mi è tornato in mente l’ammonimento di Pirandello: ‘Nel lungo tragitto della vita incontrerai tante maschere e pochi volti’. Ha ragione, quante maschere. Nella mia vita, sì, posso dire di averne incontrate tante, tantissime”.

La frase attribuita a Pirandello gli è piaciuta così tanto che l’ha scelta come esergo del volume. In attesa di conoscere le “tantissime maschere” che l’autore dice di aver incontrato nella vita (farà nomi e cognomi?) una domanda sorge spontanea sulla citazione: dove l’ha trovata? Su Internet dilaga da tempo, solo che non è mai riportata l’opera da cui proviene e qualche sito – per esempio “Aforismario (sito di riferimento per tutti gli appassionati di aforismi)” – la colloca fra le “citazioni errate e frasi false che circolano su internet”.

Qualcuno, nella rete, indica “Uno, nessuno e centomila” come fonte della citazione. Ma – dopo un rapido controllo – non sembra esserci… E’ un piccolo giallo letterario della rete. Ora Letta potrà finalmente risolverlo. Sicuramente lui avrà trovato quella frase in un libro di Pirandello e illuminerà gli utenti di internet. O no?

 

LA VITA E’ SOGNO

In un’opera di Sigmund Freud si legge, fra l’altro, il caso di un tizio che sognò il padre defunto come fosse ancora vivo e, in quel sogno, (il padre) non sapeva di essere già morto, creando un certo imbarazzo al figlio che non sapeva come informarlo (Freud, “Precisazioni sui due principi dell’accadere psichico”).

Pure Lacan ci fece un seminario. Pare che ci fossero molte cose da capire. Chissà quali profonde riflessioni avrebbero fatto Freud e Lacan di fronte a questa lettera che secondo i giornali è stata inviata dall’Inps: “Gentile Signore, le comunichiamo che lei è decaduto dal diritto alla pensione di cittadinanza per le seguenti motivazioni: è deceduto”. Tuttavia “lei potrà recarsi presso i nostri uffici per ricevere ulteriori chiarimenti e inoltre, entro 30 giorni dal ricevimento della presente, potrà proporre istanza motivata di riesame”.

Il Tempo, che riporta il testo della missiva, scrive: “Sembra uno scherzo, ma non lo è. La lettera è stata scritta pochi giorni fa dall’Inps” e inviata a un signore morto a Roma lo scorso 17 marzo.

L’Huffington Post (25/5) ricapitola i fatti: “l’istituto scrive a un morto per dirgli che non prenderà più la pensione di cittadinanza perché è, appunto, morto, ma gli ricorda anche che, se non fosse d’accordo, può fare ricorso. Che l’Inps abbia uffici anche in Paradiso?”

Chissà. Non mettiamo limiti alla previdenza.

 

INVISIBILI

Il giovane dissidente di Hong Kong, Joshua Wong, 25 anni, è stato condannato a 10 mesi di reclusione per aver partecipato, il 4 giugno 2020, a una veglia nell’anniversario della dura repressione di piazza Tienanmen (Repubblica 6/5).

Joshua stava già scontando una precedente condanna a 13 mesi di reclusione come leader delle grandi manifestazioni popolari del 2019 in difesa dell’indipendenza e della libertà di Hong Kong.

Ma nessuno, qua in Occidente, sembra voler sostenere lui e gli altri che lottano per la democrazia. Perché si batte contro il comunismo cinese?

Per saperne di più su di lui si può leggere il suo libro: “Noi siamo la rivoluzione” (Feltrinelli). L’esergo è una frase di San Paolo: “Nessuno disprezzi la tua giovane età, ma sii di esempio ai fedeli nel parlare, nel comportamento, nella carità, nella fede, nella purezza”.

 

Antonio Socci

 

Da “Libero”, 28 maggio 2021

 

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