BANDIERA ROTTA Nessuno è perfetto. André Glucksmann in una intervista ha dichiarato che con l’Urss il mondo era più sicuro: “La catastrofe più grande è stata la dissoluzione dell’Unione Sovietica” (1). Già sentita. All’intellettuale francese non farà piacere, ma Vladimir Putin nell’aprile 2005 aveva usato quasi le stesse parole: “La più grande catastrofe geopolitica del XX secolo”. E aveva suscitato un certo scandalo. Sta nascendo un nuovo revisionismo? Tutto sommato stava già dentro a una vecchia battuta di Altan: “Si stava meglio quando gli altri stavano peggio”.

COLTI IN FALLO “Un nuovo pensiero femminista”. Così Lucetta Scaraffia aveva presentato “Madri selvagge”, l’interessante libro di Paola Tavella (con Alessandra Di Pietro). Ora la femminista, libertaria di sinistra Tavella, sul “Magazine” del Corriere propone di decifrare “il linguaggio del corpo” che è “specchio dell’anima” e “annuncio pubblicitario”, per capire la politica e l’attualità. Fa due esempi: “Chi si domandava come mai Luca di Montezemolo, nella sua posizione e alla sua età, portasse ancora quel ciuffo lì, ha trovato la risposta sulle pagine di un giornale di gossip che quest’estate ne ha pubblicato le foto in costume adamitico. Ecco a cosa faceva pubblicità, ci siamo dette in molte. Ora ci interroghiamo su Ferruccio De Bortoli, uomo molto chic e assai bello, che è comparso da Vespa con una specie di banana. Che cosa voleva farci capire?” (2). Dieci e lode al direttore del Corriere della sera che, pur non essendo un capellone, pubblica questa innovativa analisi. Ma perché non spostare la Tavella dal settimanale al quotidiano? Perché non lanciarla come editorialista in alternativa a Sartori? Quote rosa a via Solferino!

CHE POPPER ! Al Corriere della sera c’è nientepopodimeno che Piero Ostellino. Il raffinato intellettuale – seguace di Montesquieu, Hayek, Popper – impartisce lezioni quotidiane di cultura liberale a tutti noi buzzurri. Ma per l’elevatezza del suo pensiero risulta spesso, a noi della suburra, di difficile comprensione. Prendete l’ultimo suo articolo: “Non vado a puttane. Perché non mi piace”, “ciò nonostante andare a puttane è un diritto soggettivo, e come tale inviolabile”, “dico di più, anche vendere il proprio corpo è un diritto soggettivo, e come tale inviolabile” (3). Che avrà voluto farci capire?

ARROGANCE “Come hanno reagito i suoi figli al fatto che lei ha parlato solo dopo 60 anni del suo passato nelle SS?”. Lo scrittore super progressista Gunter Grass risponde trionfale: “In modo favoloso”. E snocciola grandi solidarietà da tutti. A chi gli rimprovera “la mancanza di pentimento o vergogna” ribatte: “E’ come in passato nei partiti comunisti o in sette religiose dove si esigeva l’autocritica in pubblico, identificarsi con i propri peccati”. Sarà, ma un po’ di umiltà non guasterebbe. Ok, a quel tempo aveva 17 anni. Ma almeno poteva evitare di fare il furbo da grande e di improvvisarsi vate della nazione nel 1979, quando, parlando del passato della Germania, si chiedeva: “Come lo diremo ai nostri figli?”. Potrebbe poi, oggi, essere più parco di dichiarazioni avventate: parlando del crollo della Germania comunista ha lamentato che nessuno abbia voluto “ringraziare i vertici della polizia e dell’esercito” (comunisti) che, in quel novembre ’89, non reagirono facendo una strage (4).

SUGGERIMENTO Dopo la festosa dichiarazione di Padoa Schioppa (“Le tasse sono una cosa bellissima”), suggerirei a Visco di tenere il punto ispirandosi a Luigi XIV: “Le tasse moi!”.

1) La Stampa 7.10.2007; 2) Magazine 4.10.2007; 3) Corriere della sera 29.9.2007; 4) La Repubblica 4.10.2007

Fonte: © Libero – 10 ottobre 2007

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