Molti sono rimasti sconcertati dal video (vedi qui ) di papa Bergoglio con appartenenti a varie religioni da lui stesso definiti sotto l’unica categoria di “credenti”. Essi nel video dicono di credere indifferentemente in Budda, Gesù Cristo, Allah, Jahvè e la cosa è presentata come se non vi fossero differenze sostanziali e insormontabili…  Continua

La bolla mediatica di papa Bergoglio c’è ancora. Specie nei salotti miscredenti. Ma fra i cattolici il 2015 è stato invece l’anno dello sgonfiamento, come dimostrano i dati disastrosi sul crollo dell’afflusso dei fedeli ai suoi incontri.

Perfino “Repubblica”, sia pur sommessamente, ha dovuto riconoscerlo: “I dati ufficiali forniti dal Vaticano certificano che l’avvio del Giubileo ha portato addirittura un reflusso. Il numero di pellegrini che hanno partecipato agli incontri pubblici con il Papa nel mese di dicembre è infatti calato in modo sensibile rispetto allo stesso mese del 2014: meno trenta per cento, dagli oltre 461mila di un anno fa si è scesi a 324mila”.

Meno 30 per cento in un anno è un crollo verticale. Stesso crollo per la presenza agli Angelus papali: “150mila pellegrini contro i 390mila dello stesso periodo del 2014”.

E’ stato un flop pure la cerimonia di inizio del Giubileo, l’8 dicembre, a cui ha partecipato la metà delle persone previste (50 mila). Continua

Fino a ieri la Chiesa ci ha insegnato che avremmo dovuto ascoltare e pregare di più la Vergine Maria, che è la nostra Madre premurosa e la potente protezione contro il male.

Giovanni Paolo II ci ha fatto scoprire la bellezza della consacrazione a Lei. E Ratzinger ci ha pure insegnato che la Madonna è la garanzia contro tutte le eresie.

Ma oggi sembra proprio che stia venendo giù tutto…

Adesso ci vengono a dire addirittura il contrario, cioè che non bisogna essere troppo devoti alla Madre di Dio altrimenti si disturba il “dialogo” con i luterani…

Chi lo ha detto? Continua

Forse “Via delle storie infinite” sarebbe la giusta dislocazione per “il caffè della gioventù perduta” di cui parlava Guy Debord. La vedo ogni giorno questa generazione di venticinquenni e di trentenni. Volti che fanno tenerezza. Destini incerti come le foglie nei boschi di dicembre. Proprio nell’età che dovrebbe essere quella della fioritura, della fecondità, dell’energia.

Silenziosi, pur trovandosi a pagare tutti i conti degli errori della generazione precedente.

Sembrano naufraghi in una terra di nessuno. Ci sono fra loro anche i “pirla”, come in ogni compagnia, ma perlopiù è una generazione di ragazzi bravi, intelligenti, col segreto dolore di chi si sente fuori luogo, senza definizione, anonimo, senza un posto nel presente e forse nel futuro: “non c’era posto per loro in quell’albergo”. Continua

E’ doloroso ammetterlo, ma sull’Italia spadroneggiano proprio tutti. Grazie alla sottomissione, più o meno zelante, delle nostre “classi dirigenti” (si fa per dire).

Un paio di esempi. Obama mette nel mirino Putin (mentre non batte ciglio per mesi davanti ai massacri dell’Isis) ed ecco che noi veniamo costretti a porre alla Russia sanzioni economiche che ci costano un occhio della testa (in tempi di crisi).

Sarkozy ha brutti sondaggi alla vigilia delle presidenziali, dunque s’inventa una sciagurata guerra alla Libia per abbattere Gheddafi (e risalire nei sondaggi) ed ecco che noi siamo arruolati, obtorto collo, in quell’impresa demenziale che destabilizza un Paese alle porte di casa e mette a rischio i nostri contratti petroliferi (che guarda caso fanno gola proprio alla Francia).

Il danno e la beffa. Ma è soprattutto la Germania a farla da padrona. Direttamente o tramite quella succursale del governo tedesco che chiamano ipocritamente “Unione europea”.

IL RUGGITO DEL CONIGLIO

L’ultimo esempio è di queste ore. La Merkel ancora detta la linea all’Europa pretendendo che tutti mantengano le sanzioni alla Russia, ma intanto la Germania, zitta zitta, raddoppia il gasdotto del Nord (North Stream) con la Russia (con Gazprom): ha l’obiettivo strategico di diventare lo snodo dell’energia per tutta l’Europa.

Naturalmente a restarci fregata è la solita Italia (e l’Europa meridionale) perché nel 2014 l’Europa – accusando Gazprom di monopolismo – aveva fatto saltare il gasdotto del Sud – South Stream – che avrebbe avvantaggiato l’Italia (l’Eni era capofila).

Sono i tedeschi, che dettano legge. Noi siamo sudditi e il “ruggito del coniglio” dei giorni scorsi, al vertice Ue, di Renzi – pur lodevole – finisce per essere patetico, perché resta solo uno sfogo di parole “permesso” dalla Merkel ai sudditi.

Magra consolazione per Renzi poter dire: “ne ho prese tante, ma le ho detto ‘birbante!’”. E’ drammaticamente chiaro che noi siamo una colonia assoggettata e da spolpare. Continua

L’8 dicembre, in un brutto spettacolo, la Basilica di San Pietro e il Cupolone, cuore della cristianità, sono stati degradati a maxischermo (o meglio “maxischerno”) su cui proiettare immagini relative a clima e ambiente, nuovi dogmi dell’ideologia dominante.

“Uno spettacolo inconcepibile in piazza san Pietro, uno sfregio alla basilica simbolo della cattolicità”, ha scritto Riccardo Cascioli, direttore del giornale cattolico online “Nuova Bussola quotidiana”. Continua

“Un Gesù che sia d’accordo con tutto e con tutti, un Gesù senza la sua santa ira, senza la durezza della verità e del vero amore, non è il vero Gesù come lo mostra la Scrittura, ma una sua miserabile caricatura.
Una concezione del ‘vangelo’ dove non esista più la serietà dell’ira di Dio, non ha niente a che fare con la vangelo biblico.
Un vero perdono è qualcosa del tutto diverso da un debole ‘lasciar correre’. Continua

Nei giorni scorsi è scoppiata una guerra sul Natale nelle scuole. Ma il problema non è il presepe, è l’ignoranza e il dominio del “secondo me”.

Carlo Giovanardi ha giustamente ricordato un fatto dimenticato da tutti: “Il 25 dicembre, Natale, è una festività cattolica di precetto come tale riconosciuta dallo Stato anche agli effetti civili sin dal tempo dell’Unità d’Italia (decreto 17 ottobre 1860, n. 5342)”.

Faccio presente che il governo del Regno d’Italia a quel tempo era fatto di politici che erano in guerra con la Chiesa e una guerra molto dura, dopo le leggi Siccardi e quelle sulla soppressione degli ordini religiosi: uno scontro che portò anche alle scomuniche.

Eppure quella legge riconosceva la festa del Natale, la nascita dell’Uomo-Dio, come festa dello stato laico risorgimentale. Continua

Il processo iniziato in Vaticano contro i giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi, a quanto pare, lascia indifferenti i (solitamente fervorosi) paladini della libertà di stampa, i cantori dello stato di diritto e soprattutto i tanti vati della laicità.

Intellettuali, giornalisti e politici appaiono perlopiù distratti e muti: niente obiezioni, tanto meno appelli e proteste. Evidentemente trovano che sia tutto normale. Ma siamo proprio sicuri che lo sia?

Nei confronti di Nuzzi e Fittipaldi ognuno può nutrire simpatia o antipatia, ciascuno può avere il giudizio che crede sui loro libri relativi alle finanze vaticane. Ma è davvero normale che due giornalisti italiani vengano processati, in uno Stato straniero (qual è il Vaticano), per aver fatto, in Italia, il loro lavoro, in osservanza alle leggi italiane? Continua

C’è una “macchina del fango” in azione contro la Chiesa. E paradossalmente sta in Vaticano.

Ecco come titolava stamani “Vatican Insider”, il sito ultrabergogliano: “Francesco: La Chiesa non adori la ‘santa tangente’ ”.

E il sottotitolo: “Il Pontefice a Santa Marta: preti, vescovi e cardinali ‘non siano attaccati a soldi e potere’, stiano lontani dal degrado della ‘corruzione’ “.

Ci rendiamo conto della pesantezza di queste parole e del grave sospetto generalizzato che spargono?

Questo bombardamento bergogliano è ormai sistematico da tempo. Quale ne è il motivo? Sicuramente non quello di far pulizia.

Infatti Bergoglio ha un potere assoluto, immediato e universale su tutta la Chiesa: se dunque è a conoscenza di tangenti di ecclesiastici o altri abusi di questo genere, ha tutti i modi e i poteri per intervenire.

Oltretutto – a differenza di quello che accade nello Stato e nella Pubblica Amministrazione – il tipo di potere di cui lui dispone gli consente pure di allontanare (e subito) eventuali ecclesiastici scorretti o corrotti senza dover dare ragioni, anche solo per dei sospetti o delle voci, quindi può veramente fare quello che vuole.

Ma Bergoglio non fa questo.

Lui sembra preferire invece lo sputtanamento pubblico e generalizzato di tutti. Continua