Gentile Concita De Gregorio,

seguo con curiosità e interesse il nuovo corso dell’Unità, da lei diretta.
Per questo le vorrei segnalare un infortunio strano accaduto ieri.
Dunque ieri tutti i quotidiani in prima pagina davano la notizia della feroce aggressione a quattro frati, perpetrata da una banda criminale entrata dentro al convento di san Colombano Belmonte, in provincia di Torino. Gli anziani religiosi sono stati picchiati ferocemente e rapinati: uno è ridotto in fin di vita. E’ stata una violenza selvaggia.
Tutti i quotidiani, dicevo, richiamavano questa notizia in prima pagina: tutti eccetto l’Unità.
Certo, la fondamentale rubrica di Maria Novella Oppo che deve strillare ogni giorno contro Gasparri è molto più importante, ci sarà la fila all’edicola per leggerla, ma almeno un minuscolo richiamo a quei poveri, vecchi frati non si poteva fare? Continua

ADDETTI AI LIVORI

Nell’autunno del 2007 La Repubblica lancia un’inchiesta in sette puntate di Curzio Maltese sull’8 per mille della Chiesa.
La serena obiettività dell’autore è cosa nota.
Il risultato scontato.

L’Avvenire, con Umberto Folena, replicò punto su punto alle varie critiche.
Oggi Maltese ha raccolto e pubblicato in libro quegli articoli su “quanto costa la Chiesa agli italiani” e anche Folena ha raccolto e ampliato le sue repliche.
Il suo volume, “La vera questua”, intende svelare “non solo le strategiche omissioni dell’inchiesta” di Maltese, “ma anche alcune clamorose panzane, infortuni degni di un passaggio a Striscia la notizia”. Continua

A proposito di don Giussani, di un suo libro appena uscito e del prossimo Meeting…Qualcosa che ha a che fare col nostro desiderio inappagato di felicità prendendo spunto dai 40 anni del ‘68 Continua

ROSSO

Comunisti italiani e comunisti russi hanno un terribile passato.
Ma la tragedia, diceva il vecchio Marx, si replica nella storia come farsa.
E cosa dicono le cronache odierne? I primi a Parma, al congresso del Pdci, hanno vivacemente protestato per la deplorevole epurazione del Lambrusco e “l’ordine del partito di non venderlo, forse per mantenere la sobrietà del dibattito pomeridiano” (Corriere della sera, 20/7).
I secondi da Pietroburgo pretendono “che la Chiesa russa canonizzi Stalin” e prevedono che presto “le icone con l’immagine del Santo Josif Stralin compariranno in ogni casa ortodossa” (la Repubblica, 20/7).
E’ una macabra stronzata, ma se non altro ora sappiamo dov’è finito il lambrusco. Continua

FEGATO

Ernesto Galli Della Loggia ha spiegato (Corriere della sera, 13/7) in quale crisi culturale della Sinistra va a inserirsi la satira ideologizzata di oggi. Vi fu anche una satira autoironica, quella del settimanale “Cuore” che divenne un fenomeno di massa, soprattutto in area comunista. Memorabile il titolo: “Scatta l’ora legale. Panico tra i socialisti”
Il suo storico inventore, Michele Serra, ricordando quella felice stagione sulla Repubblica (12/7) ha scritto: “Il piccolo giornale si ritrovò a essere il catalizzatore di parecchi dei più vivaci umori dell’epoca, e il suo direttore, poco più che trentenne, si ritrovò a essere un leader, tanto da meritare dal vecchio e combattivo dirigente comunista Maurizio Ferrara (papà di Giuliano) il titolo di ‘capo del partito trasversale delle teste di cazzo’. Del quale mi fregio ancora oggi, nei momenti di incertezza, con qualche nostalgia”.
In effetti c’è nostalgia di “Cuore”. Ma anche di dirigenti della Sinistra come Maurizio Ferrara che (al di là del linguaggio usato) avevano il “fegato” di non farsi dare la linea dai satirici. Continua

Lloret de Mar come metafora del nostro tempo…

I socialisti di Zapatero hanno annunciato di voler togliere i crocifissi dagli spazi pubblici. Il caso ha voluto che la notizia uscisse in contemporanea con l’assassinio di Federica, proprio in Spagna, a Llorett de Mar, in un divertimentificio che è il nuovo santuario dello sballo giovanile. Dove la discoteca è – come ha spiegato Vittorino Andreoli – la cattedrale pagana di “un grande rito di trasformazione collettiva” che fa dimenticare la vita e la realtà. Gli ingredienti (anche chimici) di questa “nuova religione” sono noti, con il solito comandamento: “vietato vietare”. La felicità si trova davvero lì? E perché Federica ci ha trovato la morte, macellata come un agnello? Continua

EFFETTO SERRA

Quante lettere arrivano ogni settimana al “Venerdì di Repubblica”? Di sicuro molte decine. Nella pagina finale, curata da Michele Serra, ne vengono pubblicate solo tre. Quindi è una dura selezione. Ebbene sul numero del 4 luglio una delle tre lettere selezionate recitava: “Possibile che tutti i valori siano sottomessi al denaro e alla popolarità? Possibile che la tv ci insegni ad essere Briatore e non Umberto Eco o Michele Serra?”.
Mi associo al lettore (tipico esponente dell’ “Italia migliore”, progressista e illuminata).
I valori di modestia, povertà ed eroismo testimoniati da Eco e Serra – grazie alla loro abnegazione, che li ha portati a donare i loro patrimoni ai poveri e a vivere ormai da decenni in un lebbrosario del Terzo Mondo, per servire i derelitti e fuggire salotti, ribalta mediatica, popolarità e ricchezza – sono quelli da indicare ai giovani.
E’ soprattutto l’umiltà, la mancanza di spocchia o vanità che commuove. Quella specialmente. Continua

LEONE D’ARGENTO

Ma dov’è finito il Sessantotto? A furia di metterci in guardia dal mare di rievocazioni, abbiamo finito col passare tutto sotto silenzio e soprattutto senza riflessione.
In televisione a parte “Dodicesimo Round” che – a notte fonda – ha dedicato una serie di puntate brillanti e intelligenti all’evento, non si è visto quasi niente.
Sui giornali ancora meno.
Eppure ce ne sarebbero di miti e riti da “rivisitare”.

Stiamo perdendo un’occasione? A volte qualche lampo di memoria brilla nei posti più impensati. Come un’intervista a Dario Argento sulla Repubblica (28/6).
Parlando di Sergio Leone si rievoca il film del ’68, “Giù la testa” e Argento dice: “E’ il suo film più insincero, gradasso, con quelle citazioni di Mao. Pomposo. E del ’68 non gliene fregava proprio niente”. Continua