RIAPRONO LE SCUOLE AL TEMPO DEL COVID: E’ IL TEATRO DELL’ASSURDO
Ma oggi riapriranno le scuole o i manicomi? In teoria le scuole, ma – Ionesco e Beckett: “scansateve” – dal suono della campanella rischieranno di diventare tanti surreali manicomi o migliaia di teatri dell’assurdo per tutte le norme di “sanificazione” e distanziamento da applicare.
Poi forse (chissà) i nostri ardimentosi insegnanti, i presidi e i nostri studenti ce la faranno ogni giorno dell’anno scolastico (meritando così una medaglia d’oro al valore), ma a detrimento delle lezioni e dei contenuti che la scuola dovrebbe trasmettere.
Prescindo dalla misurazione della febbre (a casa) e da tutte le norme per ingressi e uscite che già, con migliaia di ragazzi che si affollano, sarà un macello (percorsi, turni, sanificazione, distanza eccetera). Cosa accade una volta in classe?
Giorni fa un’insegnante, in un programma tv, ha lasciato tutti allibiti spiegando quello che devono fare – per esempio – quando assegnano un compito in classe: “Si sanificano i fogli, si consegnano agli studenti, si ritirano alla fine della prova scritta, si sanificano di nuovo con uno spray particolare per la carta, si mettono in una cassetta che viene conservata a scuola per 24 ore, dopo si estraggono, si correggono, si risanificano, si rimettono nella cassetta per 24 ore, si riconsegnano agli alunni per far controllare gli errori, si risanificano di nuovo e vengono ancora messi nella cassetta per 24 ore”.
Semplice no? Qualcuno ha osservato che ogni foglio e ogni oggetto che circolerà a scuola sarà trattato come sostanza altamente radioattiva. Pare uno scenario surreale.
Chiedo a una professoressa e mi conferma tutto. “Noi insegnanti” mi dice “dobbiamo anche sanificare cattedra e tastiera del computer ogni volta che entriamo in classe. Dobbiamo sanificare il banco dell’alunno se ci avviciniamo per qualsiasi motivo e anche le copertine in plastica dei quaderni. Infine dobbiamo sanificare tutti i banchi dopo l’intervallo che i ragazzi potranno fare girando per la classe, ma con mascherina, senza uscire e senza recarsi in bagno”.
Chiedo: dovete sanificare voi insegnanti? “Si. I custodi sanificano la mattina e alla fine della giornata, inoltre durante le ore di scuola devono sanificare i bagni quando vengono usati”.
Trasecolo. Ogni volta che uno studente usa il bagno deve esserci il custode pronto a sanificarlo? “Sì”. Mi chiedo, a questo punto, se sarà possibile ai ragazzi espletare i propri bisogni fisiologici quando si presentano o sarà necessario “trattenere” fino a ordine superiore.
La professoressa mi fa l’esempio di una scuola che per questo organizza i turni: “Per esempio: dalle 9:30 alle 11:30 ogni classe avrà 10 minuti per andare in bagno (cioè in 10 minuti devono andare in bagno tutti ragazzi della classe). Poi il bagno verrà sanificato e toccherà all’altra classe. Quindi a turni di 10 minuti, dalle 9:30 alle 11:30, tutti i ragazzi della scuola vanno in bagno. Questa è la norma generale. Se poi devono andare in bagno al di fuori di quest’orario possono farlo, ma l’uscita dovrà essere segnata sul registro elettronico e l’insegnante dovrà controllare dalla porta che il ragazzino sta andando in bagno”.
Evito di approfondire i metodi di verifica dell’avvenuto bisogno. Non oso immaginare i problemi di sanificazione continua delle palestre dove necessariamente gli alunni dovranno “maneggiare” gli stessi oggetti.
C’è poi la normale vita in classe. Lì cosa accade? Andiamo a vedere le norme da un regolamento d’istituto che ricalca le direttiva nazionali. L’insegnante nella scuola primaria e secondaria deve “mantenere la distanza di due metri dall’alunno più vicino e gestire il tempo e il modo della propria lezione in modo da far mantenere la distanza di un metro tra gli angoli della bocca di ciascun allievo”.
Come riesca, mentre fa lezione, a tenere d’occhio continuamente la distanza tra gli angoli di 25 bocche di allievi non è dato sapere. Però si dice che se ciò non è possibile si devono far indossare le mascherine.
Non solo. Devono indossare sempre le mascherine gli insegnanti di sostegno dovendo stare vicino all’allievo e – in caso di difficoltà comunicative dell’allievo – sostituirle con la visiera.
Davvero eroico sarà il compito degli insegnanti delle scuole dell’infanzia che oltre a dover sanificare continuamente gli ambienti, i giochi e gli oggetti – avendo a che fare con bimbi piccoli che continuamente si avvicineranno gli uni agli altri – dovranno “evitare il più possibile attività che prevedano la vicinanza e inserire spesso motivi di disposizione lontana dei bambini”. Questi insegnanti dovranno “indossare la mascherina con continuità” e anche “curare il cambio delle calzature all’ingresso nella scuola e far lavare spesso le mani ai bambini”.
Tutto questo nella normalità di ogni giorno. Quando poi un ragazzo (e a scuola capita spesso) manifesterà un po’ di tosse o mal di pancia o raffreddore o febbriciattola, allora sarà allarme rosso: vi risparmio la trascrizione delle procedure e di quello che accadrebbe se poi si riscontrasse un contagio…
Poi, appena suona la campanella, tutti, finalmente liberi, sciameranno allegramente con abbracci, baci e pacche sulle spalle, tutti affollati in metro, insieme su motorini e auto, al bar o al parco. Sarà un altro anno fantastico.
Antonio Socci
Da “Libero”, 14 settembre 2020