Santoro e altri martiri

Sul bimestrale dell’Università Cattolica, “Vita e pensiero” (3/2009) interviene Riccardo Iacona, storico reporter di Michele Santoro, oggi autore del programma “Presadiretta” su Rai 3. Titolo dell’articolo: “Cattiva politica e cattiva televisione”. Iacona spiega i temi di cui si occuperà la prossima serie di “Presadiretta”, poi fustiga la politica che sposta l’attenzione su questioni fittizie (per non occuparsi dei problemi veri) e infine attacca il giornalismo che, a suo dire, la supporta: “lo stesso meccanismo di ‘spostamento’ viene fatto dal sistema dell’informazione del nostro Paese, con un’interessante alleanza tra ‘cattiva politica’ e ‘cattiva televisione’, dove di fatto l’una alimenta l’altra e tutt’e due si adoperano fortemente a cancellare la realtà… Vi pare possibile che bisogna aspettare una puntata di Presadiretta o di Report per vedere un reportage su come funziona la scuola?”.

Ma questa “cattiva televisione” chi la fa? Non sono quasi tutti di sinistra? Consideriamo gli approfondimenti dell’anno appena trascorso. Il lunedì avevi Gad Lerner in prima serata sulla 7, il martedì toccava a Floris su Rai3 con Ballarò, il mercoledì c’era Ilaria d’Amico sulla 7, il giovedì era la volta di Santoro, il venerdì vedevamo Riotta del Tg1 e “Mi manda Rai3”. Il sabato e la domenica dilagava a Fabio Fazio e andava in onda l’Annunziata. Quindi Report della Gabanelli e Presadiretta di Iacona. Infine ogni sera sulla 7 c’è “Otto e mezzo” di Lilli Gruber. Mi chiedo di quale “cattiva televisione” parli Iacona se dappertutto ci sono i “buoni” e sempre e solo i “buoni”. Santi e naturalmente martiri.

Vian col vento

Il direttore dell’Osservatore romano, Giovanni Maria Vian ha voluto in prima pagina l’elogio dell’eretico Calvino firmato da Alain Besançon. E su un simile giornale ha destato qualche sorpresa.
Intervistato dalla Stampa (3/7), Vian definisce Calvino “grande umanista”, aggiungendo che “credeva ai dogmi” (a tutti?).
Gli ha risposto lo storico cattolico Franco Cardini lamentando che “i cattolici non sanno la storia”.
Giudizio duro visto che il direttore dell’Osservatore è, appunto, uno storico, come pure Lucetta Scaraffia che è definita dalla Stampa “promotrice di questa operazione”.
Nel merito Cardini spiega che, secondo lui, i riabilitatori cattolici di Calvino “dimenticano le sanguinose guerre e divisioni provocate in Europa e le centinaia di povere donne… che Calvino ha fatto bruciare”. E ancora: “Calvino creò un sistema liberticida, totalitario, un regime radicale e intollerante… Rivalutarlo è pericoloso”.
Secondo Cardini l’operazione è fatta da “neoconvertiti e ferventi insospettabili” nel clima di “distensione verso il mondo protestante”, dopo anni in cui è stata forte l’influenza di “fondamentalisti Usa dell’era Bush”. Dunque “attraverso Calvino si vuol lodare il capitalismo e le sue origini” (riprendendo vecchie e confutate idee weberiane).
Che dire? Cardini fa il dietrologo e ci va giù troppo pesante. Ma le posizioni di certi neoferventi lasciano interdetti quando sono pubblicate dall’Osservatore e molto amplificate da ambienti culturali non cattolici (forse perché l’Osservatore non lo legge nessuno).

E chi se ne frega

“Silvio Muccino scopre l’Africa” (La Stampa, 11/7).
“Gad Lerner non ha più le zanzare in campagna” (Il Foglio 11/7).
“La Arroyo finge di avere l’influenza e si fa rifare il seno” (La Repubblica, 10/7)
“E Bossi annuncia dal palco. ‘Renzo è stato promosso’ ” (Corriere della sera 12/7). P.S. Il Corriere spiega questo titolo informando che “il figlio del Senatur” ha preso la maturità scientifica “dopo tre bocciature”
“Noemi sogna da attrice: vorrei fare il cinepanettone” (Corriere della sera, 4/7)
“Marino: mi candido per vincere” (La Repubblica, 5 /7)
“Carra: la scissione? Non la escludo” (Corriere della sera, 10/7)
“Garden Party a Kensington Palace dai principi di Kent” (Il Foglio 7/7, rubrica “Alta società”).

Fonte: © Libero – 12 luglio 2009

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