In Vaticano è appena iniziato il “Sinodo sulla sinodalità”: una tale Babele, confusa e autodistruttiva, che è stata ribattezzata da qualcuno “Casinodo”.

Nei giorni scorsi il cardinale Raymond L. Burke ha dato la chiave di lettura più realistica dell’evento: È purtroppo molto chiaro che l’invocazione dello Spirito Santo da parte di alcuni ha per scopo il far andare avanti un’agenda più politica e umana che ecclesiale e divina”. Continua

Il Papa ripete “fermatevi!” ai belligeranti e chiede protezione per tutti i popoli alla Regina della pace: martedì 31 maggio guiderà, dalla basilica di Santa Maria Maggiore, a Roma, la preghiera del Rosario in collegamento con i maggiori santuari mariani del mondo, a cominciare da quello della Madre di Dio di Zarvanytsia, in Ucraina. Avrà accanto a sé anche una famiglia ucraina in rappresentanza delle popolazioni che più soffrono per le guerre.

Di illuminare le menti sull’insensatezza della guerra c’è assoluto bisogno perché è chiaro che – come il Pontefice sottolineò dopo Pasqua – non ci sarà nessun vincitore: ci saranno solo macerie. Materiali, economiche, morali e umane.

Questo monito, che due mesi fa potevano ritenere pacifismo irrealistico, oggi s’impone a tutti come un’evidenza. Pure nei governi si fa strada, sempre più, la consapevolezza che la guerra non è la soluzione, ma il problema. Lo hanno ripetuto personalità diversissime come Kissinger, Berlusconi e De Benedetti.

Ma alcuni attaccano il Papa per la guerra in Ucraina e sono di parte “progressista”. Anche altri catto-progressisti lo attaccano dalla Germania per diversi loro temi, ma la pace fino a ieri sembrava un tema di sinistra. Oggi non più. Continua