Ritrovare il mitico affresco di Leonardo – “La Battaglia di Anghiari” – nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, a Firenze, sarebbe un avvenimento eccezionale. Ma allora perché non portare a termine le sue ricerche? Continua
“Il più bello tra i figli dell’uomo” (Sal. 44). “Era sfigurato il suo aspetto… disprezzato e reietto dagli uomini, non ha apparenza di bellezza” (Isaia 52). Questi estremi dicono l’abisso del Suo amore per noi.
Il primo documento che parla di Donatello riguarda una rissa. Non aveva neanche 15 anni e stava cominciando a imparare l’arte, quando, nel gennaio 1401, prese a bastonate, a Pistoia, un certo Anichino di Piero che era originario “de Alemania”.
Tuttavia la stupenda mostra a lui dedicata a Firenze, a Palazzo Strozzi (“Donatello, il Rinascimento”), che ha fatto il record di visitatori (in questi giorni si è visto anche Leonardo di Caprio con la famiglia), diventando l’evento culturale italiano di maggior successo del 2022, si apre con una storia di amicizia.
AMICI MIEI
Infatti i due bellissimi crocifissi che sono esposti nella prima sala – quello di Donatello e quello di Filippo Brunelleschi – hanno una storia significativa.
Il Vasari racconta che Donatello “fece con straordinaria fatica un Crucifisso di legno, il quale quando ebbe finito, parendogli aver fatto una cosa rarissima, lo mostrò a Filippo di ser Brunellesco suo amicissimo, per averne il parere suo”. Continua