GLI SCONGIURI

Quando – nel 1918 – uscì “Il tramonto dell’Occidente”, di Oswald Spengler, “Benedetto Croce, da buon partenopeo, a detta di Francesco Flora, fece gli scongiuri”.

Lo ricorda Francesco Perfetti (Il Giornale, 21/10) notando che nella “letteratura della crisi” egli vedeva contraddetta la sua filosofia della storia come “continuo e progressivo affermarsi della libertà”. Che poi fu contraddetta molto più radicalmente dai totalitarismi del Novecento.

Scrive Perfetti:

“La verità è che il comunismo e il nazionalsocialismo, i due movimenti paradigmatici del modello totalitario, erano entrambi ‘religioni secolari’, con un bagaglio di simboli e rituali e una vocazione espansiva ed escatologica propria di tutte le religioni. Che si trattasse poi di ‘religioni secolari’ o, se si preferisce, ‘laicizzate’ lo dimostra il fatto che esse poterono crescere e prosperare in un contesto e in una epoca che andavano sempre più caratterizzandosi come ‘età della secolarizzazione’, della scomparsa del sacro e dell’espansione dell’ateismo”.

La scristianizzazione oggi avanza ancora di più con passi da gigante. Stanno anche avanzando nuove “religioni secolari”, magari con volti gentili e umanitari, non truci come i totalitarismi del Novecento? E la Chiesa non si sta, a sua volta, secolarizzando? Con quali effetti?

SOSTIENE SCIASCIA

Nelle polemiche dei giorni scorsi è stato citato questo pensiero di Leonardo Sciascia: “Il più bello esemplare di fascista in cui ci si possa oggi imbattere… è quello del sedicente antifascista unicamente dedito a dar del fascista a chi fascista non è”.

È tratto da “Nero su nero” (Adelphi) dove si trovano altre pagine molto interessanti, soprattutto considerando la cultura laica di Sciascia.

Per esempio questa:

ma che cosa resta del Cristianesimo senza il pensiero della morte, della fine del mondo? Soltanto una ideologia del pauperismo abbastanza confusa, abbastanza contraddittoria. Tanto confusa, tanto contraddittoria, che coloro che la professano dimenticando la morte e la fine del mondo, ansiosamente tendono a fonderla in altra più precisa, più conseguente, più ‘scientifica’ ideologia. Ovviamente, che i cattolici voltino le spalle alla contemplazione della morte e della fine del mondo… non me ne importa poi molto. Ma certi effetti che ne discendono mi inquietano e mi preoccupano.
E per esempio: la frenetica corsa alle ‘scienze’ sociologiche”.

Perché i cattolici non si interrogano come Sciascia sugli effetti che la secolarizzazione (anche della Chiesa) ha nel mondo?

DIO CANCELLATO

Sandro Magister, vaticanista di lungo corso, ricorda (il 19/10), nel suo blog, che “il 4 ottobre il papa prendeva parte in Vaticano a un incontro tra capi religiosi e scienziati promosso dalle ambasciate di Gran Bretagna e d’Italia presso la Santa sede, in preparazione della conferenza di Glasgow. L’incontro è culminato in un solenne appello per la salvaguardia della natura” che papa Bergoglio ha firmato insieme ai rappresentanti di altre confessioni e religioni.

“Ebbene” osserva Magister “nelle 2350 parole delle cinque pagine dell’appello la parola ‘Dio’ non compare neppure una volta. E neppure le parole ‘creatore’, ‘creato’, ‘creatura’. La natura è definita ‘una forza vitale’. L’unico, timido, vago accenno alla trascendenza è in una riga, una sola, in cui si riconoscono nel mondo naturale ‘i segni dell’armonia divina’”.

Intanto molti notano che l’ecologismo sta diventando una delle nuove religioni secolari, con i suoi profeti e la sua apocalittica.

 

Antonio Socci

 

Da “Libero”, 22 ottobre 2021