Perché Leone XIV ha celebrato i 1700 anni del Concilio di Nicea del 325 come un fatto di grande attualità? Vediamo. Le definizioni dottrinali hanno grandi conseguenze storiche. Lì la Chiesa proclamò Gesù Cristo, “unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli, della stessa sostanza del Padre”.

Poi condannò l’eresia di Ario che, dice il Papa, “negando la divinità di Cristo lo ridusse a un semplice intermediario tra Dio e gli esseri umani, ignorando la realtà dell’Incarnazione”. Continua

Nel suo primo viaggio apostolico, Leone XIV vedrà ferite antiche e quelle del Novecento. Un passato che non è (solo) materia per gli storici, ma che grava sui drammi del presente e sul futuro.

Da oggi infatti il Papa sarà in Turchia, a Iznik, l’antica Nicea, per ricordare i 1700 anni del Concilio che definì il Credo: è “il Simbolo Niceno-costantinopolitano, professione di fede che unisce tutti i cristiani”, ha scritto nella lettera apostolica In unitate fidei. Continua

La vicenda dei “bambini del bosco” sembra una novella. Forse eccessivamente drammatizzata: si spera che finisca bene, risolvendo le criticità rilevate dalle autorità che obiettivamente ci sono.

Poi c’è il solito dibattito. Per esempio l’Associazione nazionale magistrati ha ritenuto di intervenire non solo per chiedere (com’è legittimo) il “rispetto del ruolo della giurisdizione”; non solo per polemizzare con “le strumentalizzazioni di certa politica”; ma anche per entrare nel merito dell’ordinanza (“si fonda su valutazioni tecniche e su elementi oggettivi”). Continua

Attraverso il pensiero di Zygmunt Bauman, nel centenario della nascita (1925-2017), si coglie la mutazione epocale che viviamo.

Attorno agli anni Sessanta del ‘900, Bauman, formatosi in Polonia e inizialmente marxista (anche se critico), vede la modernità caratterizzata da strutture pesanti, burocratiche, da progetti di ingegneria sociale, da un forte controllo statale.   Continua

“Il Mossad svela la rete di infrastrutture terroristiche di Hamas in tutta Europa”. Così titolava l’altro ieri il Jerusalem Post. Che aggiungeva: “Secondo il Mossad, i raid coordinati in Austria e Germania hanno portato ad arresti e al sequestro di armi ed esplosivi destinati all’uso ‘a comando’”.

Si riferisce a quanto l’agenzia israeliana di spionaggio ha rivelato sull’indagine realizzata “con l’intelligence europea e le forze dell’ordine”. Si apprende infatti che “dopo il massacro di Hamas del 7 ottobre, l’organizzazione terroristica ha accelerato gli sforzi” per insediarsi in Europa: “Il Mossad ha detto che continua a sventare regolarmente decine di piani di attacco in tutto il mondo”. Continua

C’è una vecchia battuta di cui ignoro l’autore (in rete si dice Woody Allen, ma l’IA indica Beppe Grillo o Massimo Gramellini…) che suona così: “Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo? Ma soprattutto: chi paga?”.

È un vero peccato che, negli anni passati, non sia mai stata proposta a chi ha governato inventandosi Superbonus e altre genialate del genere (come il reddito di cittadinanza) che oggi gravano sui conti pubblici. Continua

I primi sei mesi di Leone XIV sono stati solennizzati dal Dicastero vaticano della comunicazione addirittura con un documentario apologetico: Leo from Chicago.

Negli ultimi anni è dilagata la papolatria. Ma oggi questo zelo celebrativo stupisce perché, fin dall’inizio, Leone, in contrasto con il febbrile protagonismo del predecessore, ha dichiarato il suo “impegno irrinunciabile” ovvero “sparire perché rimanga Cristo, farsi piccolo perché Lui sia conosciuto e glorificato”. Continua

Donald Trump riprende l’antica consuetudine delle proclamazioni presidenziali, che risale a George Washington, e lancia l’Anti Communism Week (la settimana dell’anticomunismo) come “solenne ricordo della devastazione causata da una delle ideologie più distruttive della storia… Il comunismo ha devastato nazioni e anime. Oltre 100 milioni di vite sono state spezzate da regimi che hanno cercato di cancellare la fede, sopprimere la libertà e distruggere la prosperità”.

Lo spunto è l’anniversario della caduta del Muro di Berlino (vedi foto), ma il Corriere della sera nota che il testo è stato pubblicato, “forse per coincidenza, forse no”, appena dopo la vittoria di Zohran Mamdani come sindaco di New York. In realtà il testo contiene una lettura degli ultimi 35 anni di storia ed è la visione geopolitica della presidenza Trump. Continua

È aperta fino al 6 gennaio a Palazzo Vecchio la bella mostra Boccaccio politico per la città di Firenze, nel 650° anniversario della morte del grande scrittore. Sono esposti i documenti della sua attività diplomatica: nulla a che fare con il Decameron. Ma in realtà il capolavoro politico di Giovanni Boccaccio è proprio la sua celebre opera letteraria. Vi sorprende? Continua

Bernard Henri-Lévy, nei giorni scorsi, ha scritto su X: “Sono cinque anni che documento i massacri dei cristiani da parte dei Fulani di Boko Haram! Cinque anni di avvertimenti sul Wall Street Journal e Paris Match sul rischio di un genocidio!… Gli Stati Uniti si svegliano. Finalmente… Grazie!”

È vero, Donald Trump, che è tornato alla Casa Bianca quest’anno, dimostra anche su questo una grande sensibilità che non c’era in epoca Dem. Ha tuonato: “Gli Stati Uniti non possono restare a guardare mentre tali atrocità accadono in Nigeria e in molti altri Paesi. Siamo pronti, disposti e in grado di salvare la nostra grande popolazione cristiana in tutto il mondo!”. Continua