“Dio, infinitamente perfetto e beato in se stesso, per un disegno di pura bontà, ha liberamente creato l’uomo per renderlo partecipe della sua vita beata. Per questo, in ogni tempo e in ogni luogo, egli è vicino all’uomo. Lo chiama e lo aiuta a cercarlo, a conoscerlo e ad amarlo con tutte le forze. Convoca tutti gli uomini, che il peccato ha disperso, nell’unità della sua famiglia, la Chiesa. Per fare ciò, nella pienezza dei tempi ha mandato il Figlio suo come Redentore e Salvatore. In lui e mediante lui, Dio chiama gli uomini a diventare, nello Spirito Santo, suoi figli adottivi e perciò eredi della sua vita beata”.

Questo brano è l’inizio del Catechismo della Chiesa Cattolica, approvato definitivamente da Giovanni Paolo II nel 1997. È un libro bellissimo, anche dal punto di vista letterario. È uno dei pilastri del pontificato wojtyliano. Ma chi lo conosce? Neanche molti preti lo hanno letto e lo usano. Continua

I media sono concentrati solo sulla guerra fra Russia e Ucraina e su quella di Gaza, fra Israele e Hamas. Ma nel mondo sono in corso circa 56 conflitti armati: è “il numero più alto dalla Seconda guerra mondiale”, spiega la 18a edizione del Global Peace Index dell’Institute for Economics & Peace (IEP). Migliaia di morti, terribili violenze e tanti profughi di cui sappiamo pochissimo.

Il presidente americano Trump, che è a capo della prima potenza del pianeta (e cerca di pacificare i focolai più gravi, nell’assenza dell’Onu), ha ereditato dalla precedente amministrazione Dem un mondo in fiamme. Continua

Di fronte allo stallo (momentaneo?) delle trattative fra Ucraina e Russiaoccorre trovare vie diverse per la pacificazione altrimenti la Casa Bianca dovrà cambiare strategie e scenari. Quali?

Non so se la prospettiva delineata ieri sul Giornale da Edward Luttwak potrà mai diventare la linea dell’amministrazione Trump, ma certamente Luttwak è un addetto ai lavori e ben conosce le idee che attualmente circolano negli ambienti repubblicani di Washington. Continua

In un’interessante intervista al Venerdi di Repubblica, Massimo Cacciari ha descritto l’ostilità verso Nietzsche che, nel dopoguerra, aveva “tutta la cultura crociana e gramsciana” perché “lo considerava un profeta dell’irrazionalismo… irrimediabilmente destinato al suo uso fascista”.

Ma sono “tutte sciocchezze” sostiene il filosofo veneziano che fin dal 1976, con Krisis, ha contribuito a sdoganare Nietzsche a sinistra. “I vecchi comunisti”, spiega, giudicarono il suo libro come “una sorta di rivalutazione del retroterra fascista”. Però altri compagni furono incuriositi. Continua

La scelta del nome “Leone” è stata motivata dal nuovo Papa con il richiamo a papa Leone XIII (1810-1903) autore dell’enciclica Rerum novarum che affrontava la “questione sociale” nel contesto della rivoluzione industriale. Quel documento è più ricco di quanto si creda.

Esso infatti critica le ingiustizie prodotte dal capitalismo e ne suggerisce correzioni e rimedi, per raggiungere una vera giustizia sociale, ma rappresenta anche una dura bocciatura del socialismo che in quell’anno 1891 era ancora un movimento e l’anno successivo, il 1892, si organizzerà come Partito. Continua

In meno di una settimana il pontificato di Leone XIV ha già assunto connotati precisi, che non piaceranno a chi pensava di trasformare la Chiesa Cattolica in una costola del Pd o nel salotto (ir)religioso di Repubblica.

I cattolici sono rimasti affascinati dal nuovo Papa. Dopo anni “rivoluzionari”, molti fedeli si sono commossi fin dal suo primo affacciarsi sul balcone di San Pietro, quando il Santo Padre si è presentato, sorridente, con i paramenti da Pontefice, con il saluto di Cristo risorto e parole di consolazione: “Dio ci vuole bene, Dio vi ama tutti, e il male non prevarrà! Siamo tutti nelle mani di Dio.Pertanto, senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti! Siamo discepoli di Cristo”. Continua

Per far finire la guerra in Ucraina non bisogna risolvere solo questioni territoriali, militari o economiche. In fondo su tutte queste cose si possono trovare dei compromessi. Dopo qualsiasi guerra si sono stipulati trattati di pace.

Nell’immediato però c’è un’altra cosa che blocca tutto. È di natura esistenziale. Lo ha spiegato, con amarezza, Donald Trump, giorni fa, in un’intervista in cui ha detto che forse la pace in Ucraina è diventata impossibile perché “c’è un odio tremendo tra loro”. Parlava di Putin e Zelensky. Lo conferma il tira e molla sull’incontro fra i due presidenti in Turchia. Continua

Uscendo dal santuario della Madonna, a Genazzano, Leone XIV è stato acclamato dalla folla che gridava: “Viva il Papa!”. Lui ha salutato e ha risposto: “Viva Maria!”.

Non è un dettaglio. È il timbro del nuovo Pontefice che, non a caso, nella prima omelia ha affermato che il Pastore della Chiesa deve “sparire perché rimanga Cristo, farsi piccolo perché Lui sia conosciuto e glorificato, spendersi fino in fondo perché a nessuno manchi l’opportunità di conoscerlo e amarlo”. Continua

La prima omelia di Leone XIV è un grande discorso programmatico ed è pure una formidabile provocazione per intellettuali e giornalisti (è significativo che a loro sia dedicato il suo primo incontro pubblico). Ma specialmente è decisivo per tutti gli ecclesiastici.

Infatti il Papa ha solennemente chiesto “un impegno irrinunciabile per chiunque nella Chiesa eserciti un ministero di autorità: sparire perché rimanga Cristo, farsi piccolo perché Lui sia conosciuto e glorificato”. Continua

Ieri, fra i vaticanisti, dopo la prima omelia di Leone XIV, qualcuno ha commentato: “Mi ricorda più Wojtyla che Francesco”. È la sensazione giusta.

L’elezione di Giovanni Paolo II, nel 1978, fece conoscere a tutto il mondo la fede cattolica del popolo polacco, da cui poi venne la scintilla che fece crollare (in modo incruento) il mostro comunista dell’Est europeo.

Oggi l’elezione di Leone XIV fa scoprire a tutti la fioritura e la vivacità del cattolicesimo americano. Perché gli Stati Uniti, negli anni di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI e su loro impulso, hanno vissuto una grande rinascita della fede cattolica che sembrava smarrita e che è diventata socialmente molto rilevante. Continua