È iniziata la De-Globalizzazione. Quale libro potrebbe esserne il simbolo? All’inizio della globalizzazione, dopo il crollo del comunismo europeo, fu “La fine della storia (e l’ultimo uomo)” di Francis Fukuyama che annunciava la definitiva vittoria mondiale della democrazia liberale e dell’economia di mercato. In pratica un mondo unipolare e americanizzato. Era il 1992. Continua

L’epoca trumpiana spazza via i dogmi della vecchia globalizzazione e mostra possibilità di crescita formidabili laddove prima c’era solo una giungla di problemi. Pensiamo all’immigrazionismo, un’ideologia nefasta, finora molto sponsorizzata dalle classi dirigenti progressiste. Secondo costoro le immigrazioni di massa sono un destino ineluttabile e non arginabile.

È falso (in Italia Salvini e Minniti lo hanno dimostrato; ora lo dimostrano anche altrove). Inoltre le migrazioni di massa sono un fenomeno devastante per tutti: per chi deve sradicarsi ed emigrare e per chi subisce un’immigrazione incontrollata. Continua

“L’urgente compito dell’annuncio del Vangelo nel nostro tempo richiede dunque (…) l’impegno a che tutti possano incontrarsi con un Gesù Cristo fatto carne, fatto umano, fatto storia. Dobbiamo stare tutti attenti a non perdere mai di vista la ‘carne’ di Gesù Cristo: quella carne fatta di passioni, emozioni, sentimenti, racconti concreti, mani che toccano e guariscono, sguardi che liberano e incoraggiano, di ospitalità, di perdono, di indignazione, di coraggio, di intrepidezza: in una parola, di amore…. Un’assidua frequentazione della letteratura può rendere i futuri sacerdoti e i futuri agenti pastorali ancora più sensibili alla piena umanità del Signore Gesù”. Continua

A venti anni dalla morte, Giovanni Paolo II è più vivo che mai. Ha segnato in modo indelebile la storia della Chiesa e del mondo. E, più in particolare, la vita personale di diverse generazioni. Non solo la mia che era stata investita dall’ubriacatura marxista degli anni Settanta. Anche le successive. Continua

Stanno demolendo l’Unione europea. Chi? I cattivi “sovranisti”? L’odioso Trump? Il perfido Putin? No: gli europeisti. Proprio coloro che ogni giorno fanno pubbliche e fanatiche professioni di fede europeista.

Già negli anni passati, per fare un esermpio, con il Geen Deal, la leadership della UE ha assestato un colpo mortale all’industria europea e al benessere dei nostri popoli. Continua

“Militari franco-britannici a Kiev”, titolano i giornali. Macron tuona: “Momento della storia decisivo”. Questa trovata militarista – mentre gli Usa stanno lavorando per la pace – è un “missile” contro le trattative, un colpo all’unità dell’Occidente e pure alla UE.

L’invio di soldati francesi e britannici in Ucraina peraltro ricorda l’intervento di questi due Paesi nella Guerra di Crimea (1853-1856) contro la Russia. Solo che oggi la Russia è una grande potenza atomica e la loro è quindi una mossa doppiamente pericolosa. Continua

Questa settimana si è visto il teatro dell’assurdo. Dopo giorni di celebrazione estatica del Manifesto di Ventotene – letto da pochissimi, ma elevato al rango di testo sacro nell’adunata organizzata il 15 marzo da Repubblica (che ha ristampato e diffuso questo nuovo vangelo) – Giorgia Meloni, il 19 marzo, in Parlamento ne ha citato due passi (sulla democrazia e sulla proprietà privata) aggiungendo solo una breve frase di dissenso: “questa non è la mia Europa”.

Spalancati cielo. È successo di tutto. Proteste scandalizzate, urla, lacrime, seduta sospesa alla Camera, pellegrinaggi a Ventotene, scomuniche isteriche, tuoni, fulmini e saette. La premier è stata accusata di aver profanato qualcosa di sacro, come se avesse bestemmiato in chiesa dall’altare. Continua

“I francesi non sono arroganti, sono solo convinti che il resto del mondo stia sbagliando a non essere francese”. Questa battuta, di un noto attore, calza a pannello alla recente sortita del leader socialista francese Raphaël Glucksmann che ha intimato agli Stati Uniti: “Restituiteci la Statua della Libertà”.

Secondo lui, spiega l’agenzia Ansa, Parigi dovrebbe riprendersi il monumento perché gli Stati Uniti non rappresentano più i valori che hanno spinto la Francia al dono”. Continua

I russi potrebbero “controllare” il Santo Sepolcro di Gerusalemme? No, non si tratta (stavolta) di conquiste militari, bensì di archeologia, come vedremo.

Ma anzitutto dobbiamo fare un passo indietro. Ci avviciniamo alla Settimana Santa e alla Pasqua che ricordano gli eventi della morte e della resurrezione di Gesù. A Gerusalemme, sul luogo in cui avvennero questi fatti, dai tempi di Costantino, cioè dal IV secolo d.C., è stata costruita la Basilica del Santo Sepolcro. Continua

Di colpo sulla Groenlandia si sono accesi i riflettori del mondo intero quando il presidente americano Donald Trump ha espresso la volontà di portare questo immenso Paese nell’orbita degli Stati Uniti per le preziose materie prime del suo sottosuolo e per motivi di sicurezza nazionale (l’Artico sta diventando un mare di grande importanza strategica in cui Russia e Cina sono molto attive). Continua