Sui giornali abbondano le discussioni di religione (spesso a sproposito…). Una sola persona è totalmente censurata: Maria di Nazareth. Guai a parlare di Lei o peggio ancora guai a far parlare Lei, ad ascoltare cosa dice… Un caso (che conosco di persona) curioso ed emblematico Continua
Ratzinger, la messa in latino e gli inquisitori
Non c’è nulla di più intollerante – nella Chiesa – dell’inquisizione progressista.
Lo conferma, per l’ennesima volta, l’anatema che dalle colonne del “Manifesto” Adriana Zarri (teologa, o meglio giornalista cattoprogressista) ha scagliato contro Guido Ceronetti, definito “anticonciliare, di tipo lefebvriano” (lui che non è neanche cattolico).
Di quale terribile colpa si sarebbe macchiato lo scrittore torinese?
Semplice. In una lettera aperta al nuovo Papa, sulla Repubblica, ha chiesto “che sia tolto il sinistro bavaglio soffocatore della voce latina della messa” e sia possibile celebrarla accanto a quella in volgare “imposta da una riforma liturgica distruttiva”.
Ceronetti aggiungeva: “Certamente non ignorerete quanto piacque alle autorità comuniste quella riforma conciliare dei riti occidentali; non erano degli stupidi, avevano nella loro bestiale ignoranza del sacro, percepito che si era aperta una falla”.
In effetti il latino era il concreto legame universale che univa i cristiani di tutto il pianeta in un’unica Chiesa guidata da Pietro e in un’unica fede che nessun potere poteva intaccare. Cancellare quella liturgia ha enormemente indebolito i cristiani. Continua
Montanelli, Dio e la morte
“Libero” ha dedicato un’intera pagina di lettere al mio botta e risposta con Feltri. Che lealmente scrive: “la maggior parte delle lettere, a occhio e croce, dà ragione a Socci”.
Ma si tratta di diverse percezioni della vita, non ci sono ragioni e torti. Semmai c’è un caso da chiarire.
Feltri ripete che io – nel libro “Com’è bello il mondo, com’è grande Dio” – avrei “scippato Indro Montanelli al club dei laici e degli atei per inserirlo nella comunità dei credenti”. Dove si riunisca tale club non lo so. Sospetto che Montanelli l’avrebbe evitato (e pure Feltri).
In ogni caso a pagina 23 del mio libro si legge: “Nessuna conversione in punto di morte. E rifiuto di ogni cerimonia religiosa. Montanelli è stato ‘non credente’ fino alla fine”. Continua
Risposta a Vittorio Feltri
Vittorio Feltri è un uomo che si è fatto da sé. Così pensa lui. Ritiene che il buon Dio non fosse all’altezza. Infatti il direttore di Libero non gli riconosce alcun merito, ma solo demeriti: aver creato il mondo che “è cattivo” perché tortura le aragoste. Vittorio il Buono oltre a se stesso, dopo aver creato Farina, afferma di aver “inventato” anche il sottoscritto. Lo ha ripetuto pure venerdì su Libero, insieme con una sequela di complimenti travestiti da insulti che ha gentilmente vergato per pubblicizzare l’uscita di un mio libro (grazie). A dire il vero quando, nel 1993, cominciai a scrivere per l’Indipendente, credevo di esistere già: giornalista da dieci anni avevo diretto una rivista internazionale, “30 Giorni”, oggi firmata da Giulio Andreotti, e avevo scritto diversi libri di quelli che Feltri userebbe per accendere la pipa. Ma da anni ripete che mi ha “inventato” lui. Pazienza. Anche venerdì però è finito a parlare di soldi. Gli piace assai. A me invece annoia, mi appassionano altre cose, ma ognuno ha il suo “dio”. Temo di deludere enormemente il mio “inventore” rivelandogli che le mie idee (belle o brutte che siano) sono gratis e che le ho ammannite gratuitamente a chiunque volesse perder tempo a sentirle. A Berlusconi, certo. Ma non solo. Di recente ho parlato di Africa e solidarietà pure con Veltroni. Con molto piacere. Continua
PICCOLO (E PERSONALE) DONO PER VOI…
Sta uscendo in libreria un mio nuovo libro che ho dedicato a don Giussani e a Giovanni Paolo II. Un libro di storie dei nostri anni. Il titolo: “Com’è bello il mondo! Com’è grande Dio!”. Vi regalo il primo capitolo che spiega tutto e che s’intitola: Il fronte del porto
PS Fra le news troverete finalmente il file con i vostri interventi di risposta alle mie domande post-referendarie. Grazie. Continua
LE VOSTRE RISPOSTE
Ecco qua molte delle risposte che voi mi avete mandato al mio invito alla riflessione dopo il referendum (sono una selezione, comunque a tutti ho tentato di rispondere). Grazie. Continua
Le rivelazioni di Pietro (Citati)
Il 2 settembre Pietro Citati, inviperito perché il Papa aveva ricevuto Oriana Fallaci e non lui, tuonava su Repubblica: “Il Papa non è una persona perbene”. Pizzicato – da me e da altri – per questa volgarità, ieri sullo stesso giornale ha risposto che lui (bontà sua) non intendeva dire “che Benedetto XVI sia una persona moralmente riprovevole”, ma solo che “il cristianesimo non è una morale”. Non sarò io a pensare che Citati abbia tirato il sasso della provocazione, nascondendo poi la mano dietro una risibile ovvietà. Voglio credere alla sua parola. Anche se non spiega le altre intemperanze verbali, quel velenoso trinciare giudizi sommari su tutti, con espressioni eleganti e simpatiche come una rettoscopia. Petro Citati è un buon letterato (anche se non un gigante), che potrebbe discutere decentemente di Goethe, Manzoni o Tolstoj. Ma la questione di oggi è la seguente: sulle materie religiose che da tempo tratta in ampie paginate di Repubblica, è un erudito o un Orecchiante? Continua
Inquisitori di Oriana
Il 31 agosto Pietro Citati – una delle “grandi firme” laiche di Repubblica – ha saputo che il Papa ha ricevuto Oriana Fallaci. Ed è stato per lui come essere investiti da un treno. Da allora – si arguisce dal suo sfogo, uscito ieri sulla prima pagina di Repubblica – ha finito di campare. Forse il fegato o il sonno perso o la cefalea, la bile, chissà cosa gli si è rivoltato dentro. Per questo scombussolamento qualcuno gli avrà consigliato di buttar tutto fuori, cercando sollievo nell’invettiva.
Ne è nato un pezzo imbarazzante. Anche per l’inusitata virulenza verbale. Innanzitutto il letterato di Repubblica ha voluto spiegare ai suoi lettori perché mai un papa, per di più un papa intellettuale, arriva a ricevere la Fallaci e non un illustre luminare come Pietro Citati. La spiegazione di Citati, per nulla piena di risentimento, invidia e rancore, suona così: “Il papa può, anzi deve, ricevere tutti gli esseri umani, soprattutto i miserabili, i peccatori, gli empi, i malati di mente”. Continua
FERRARA CONVERTITO ?
Giuliano Ferrara civetta da tempo con i temi cristiani. Sul Foglio del 30 agosto pubblica la sua omelia riminese (con qualche clamoroso infortunio) e addirittura vagheggia un Impero cristiano… Troppa grazia. O… troppo poca? Continua
LA POLEMICA SU DON CHISCIOTTE E CL E SOPRATTUTTO LA LIBERTA’ DI DISCUTERE
Mentre ringrazio lo splendido popolo ciellino per aver sonoramente fischiato il signor Fini (vedi nelle news l’articolo del Corriere della sera), ecco qua i due articoli dello scandalo sull’ ingenua mitizzazione del personaggio di Cervantes e una lettera al Foglio. Le risposte intolleranti e denigratorie che ho ricevuto aprono il vero grande problema su cui si dovrebbe riflettere: la libertà. Continua