Buddha male

“Da quando gli uomini non credono più nel vero Dio non è che non credano a niente: credono a tutto”. La memorabile battuta di Gilbert K. Chesterton diventa sempre più attuale.
Resta per me indimenticabile il titolo della prima pagina della “Repubblica” del 5 dicembre 2007. Sulla vetrina del giornale più laico d’Italia si poteva leggere: “La profezia del Dalai Lama: ‘Potrei rinascere donna’ ”. Occhiello: “Sarebbe la quindicesima reincarnazione del leader tibetano”. Continua

Baronio o Galileo?

Giulio Giorello riconosce sul Corriere della sera (22/12) che Galileo Galilei si dichiarava “cattolico, anzi cattolicissimo”. Ma poi aggiunge una frase che il lettore interpreta come il terreno di dissenso con la Chiesa: “Fu Galileo Galilei” asserisce Giorello “a sostenere che il grande Libro della Natura ci insegna come è fatto il cielo, mentre la Bibbia ci dice come noi possiamo conquistare quel cielo, cioè andare in Paradiso”.
In realtà questa affermazione (che è cattolicissima) non è del Galilei, ma è attribuita al cardinal Baronio (suo amico): lo scienziato la riporta, facendola sua, in una lettera a madama Cristina di Lorena.
La frase recitava testualmente: “La Scrittura ci insegna come si va in cielo e non come è fatto il cielo”. Già sant’Agostino metteva in guardia dal considerare la Genesi come un libro di astronomia.
Dunque il Galilei era anche in questo un perfetto cattolico. Oggi si osserva invece che fece degli errori come scienziato, per esempio nella sua teorie delle maree che pretendeva di indicare come prova della rotazione assoluta della terra (sarà Newton, più avanti, che correggerà l’errore). Continua

Rossi

Vincenzo Merlo ha pubblicato un volume, “Politicamente scorretto” (Bietti), nel quale riporta alcune perle tratte dai libri di testo adottati dal sistema formativo italiano (soprattutto alcuni di Diritto ed Economia politica).

La più incredibile è quella riguardante il Muro di Berlino che – com’è noto – fu eretto dal regime comunista il 13 agosto 1961 per impedire la continua fuga di cittadini di Berlino Est, controllata dai sovietici, verso la parte libera della città, controllata dagli americani.
La costruzione di quel Muro della vergogna non solo simbolizza l’epoca della cortina di ferro e della guerra fredda, ma evidenziò agli occhi del mondo intero la mostruosità di un sistema che aveva bisogno di incatenare i suoi cittadini, trasformando tutto il paese in un immenso lager. Continua

Sinistrati

“Come farebbe bene un po’ d’Isola dei famosi a gente come Michele Santoro, Sandro Ruotolo, Piero Sansonetti, Norma Rangeri.
Un po’ d’Isola per grattare via dalla loro dura scorza di combattenti qualche chilo di inutile ipocrisia e malriposta supponenza…
L’ unico modo, come suggerivano Fruttero & Lucentini, perché l’apodittico dubiti, il pontificante scenda dal pulpito, l’agitatore si sieda su una panchina, il gonfiato si sgonfi”.
Queste parole di Aldo Grasso (Corriere della sera 6/12) sembrano una stroncatura della scelta di Santoro, mentre il mondo è sull’orlo del baratro, di dedicare la puntata di giovedì alla vittoria di Vladimir Luxuria all’ “Isola dei famosi”, invocato letteralmente come l’Obama de noantri.
E’ stato detto infatti che Luxuria è l’unico comunista che prende i voti (non quelli religiosi, né quelli delle urne: quelli dei telespettatori dell’Isola dei famosi).
Qualcuno l’ha individuato davvero come il nuovo leader della Sinistra. Continua

Fioretti

Claudio Sabelli Fioretti intervista il ministro Gelmini (La Stampa 1/12) e le chiede se “il maestro di religione rimane”. Il ministro risponde “sì”.
Replica: “ma non è un po’ anacronistico?”. Poi pone il problema di musulmani e laici. Eppure l’insegnamento di religione cattolica viene attivato a richiesta. Non è affatto obbligatorio. E’ così difficile documentarsi? Continua

Sociologia e miracoli

E’ appena uscito da Marietti il “Nuovo manuale di sociologia”.
L’autore, che fu in contatto con Luigi Sturzo, ha conseguito titoli alla Gregoriana e a Lovanio, era in predicato, negli anni Sessanta, per andare a insegnare, al momento della sua fondazione, alla famosa facoltà di Sociologia di Trento, quella di Alberoni ( e di altri personaggi poi arrivati agli onori delle cronache). Non assunse quell’incarico perché chiamato alla Segreteria di Stato vaticana.
Cito alcuni degli autori trattati in queste pagine: Horkheimer, Adorno, Comte, Durkheim, Ferrarotti, Marx, Negri, Parsons, Popper, Spencer, Weber, Pareto, Aron, Giddens.
La cosa che forse sorprenderà è il nome dell’autore: il sociologo in questione infatti si chiama Girolamo Grillo, che l’opinione pubblica ha conosciuto in tutt’altra veste. Episcopale. Continua

Mistero buffo

Per l’esposizione a Milano della “Conversione di Saulo” del Caravaggio, il Corriere della sera (14/11) ha realizzato uno speciale che si apre con un surreale pezzo di Dario Fo.
L’attore, improvvisatosi storico del cristianesimo, afferma che Saulo (cioè san Paolo) “era presentato negli Atti degli Apostoli come agente della repressione romana”.
E dove? E’ uno scoop clamoroso o una corbelleria? Giudicate voi. Gli Atti recitano: “Saulo frattanto si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco al fine di essere autorizzato a condurre in catene…”. Continua

NON C’E’ PIU’ IRRELIGIONE

“Dawkins: ho perso la battaglia per l’ateismo”. “Il sacerdote del’ateismo: ho fallito”.
Questi due titoli del Corriere della sera (7/11) rilanciavano le dichiarazioni al Guardian del famoso ateo militante Richard Dawkins.
Sebbene chi lo intervistava lo confortasse con notizie d’irreligione montante, il professore di Oxford, sconsolato, vede “una maggiore influenza della religione”.
Aveva scritto un libro, “L’illusione di Dio”, che ha venduto un mare di copie, con “lo scopo dichiarato di ‘convertire’ i lettori all’ ateismo”, e ora, a consuntivo, Dawkins “ammette di aver fallito”.
Qualcuno ritiene addirittura che abbia finito per portare acqua al mulino dei “nemici”. Continua

Martin peccatore

Andrea Galli sull’Avvenire (28/10) scrive: “E’ curioso a volte il destino. Uno aiuta gli ebrei a sfuggire alla persecuzione nazista e diventa ‘il Papa di Hitler’.
Un altro si propone come guida filosofico-spirituale del Terzo Reich, fa sfoggio di un radicale antisemitismo (…) e diventa il più grande filosofo del XX secolo”.

Questo duro attacco polemico prende spunto da un nuovo libro di Victor Farias, storico e filosofo cileno che già venti anni fa fece scalpore mettendo a tema i rapporti fra Martin Heidegger e il nazismo e che oggi torna a occuparsi del filosofo tedesco con “L’eredità di Heidegger, nel neonazismo, nel neofascismo e nel fondamentalismo islamico” (edizioni Medusa).
Libro che per tanti aspetti non convince. Continua

Fanatismo

Ricordate Remo Cacitti che abbiamo citato nella precedente rubrica? Aveva espresso il suo “disgusto per l’oscena strumentalizzazione di certi passi del Corano, operata da truci cristiani, per i quali sarebbe quel testo sacro a fomentare la violenza e il terrorismo islamici”.
Sennonché il Corriere della sera (27/10) ha pubblicato un articolo di Abdel Wahab Meddeb che, fino a prova contraria, non è un “truce cristiano”. E’ anzi definito il “Voltaire musulmano”.
Ebbene il suo pezzo si intitola: “L’Islam oltre le parole del Corano. Così si cura il fondamentalismo”.
L’autore si riferisce specialmente al “famoso ‘verso della spada’ (Corano IX,5), che ordina di uccidere i pagani, e quello detto ‘della guerra’ (Corano IX, 29), che chiama a una lotta a morte contro ebrei e cristiani”.
E aggiunge: “sono questi versi a nutrire il fanatismo assassino degli integralisti islamici”. E auspica che l’Islam storicizzi il testo del Corano trovando “ i mezzi di neutralizzare le disposizioni che, nel testo coranico, invitano alla guerra”. Continua