Sulla strage di Parigi, Bergoglio è apparso timidissimo e fioco. Dov’è finita l’indignazione? E quel “vergogna! vergogna!” sfoderato contro gli europei colpevoli di non abbattere le frontiere? Dov’è la verve polemica con cui ogni mattina, da Santa Marta, bastona i cattolici accusandoli di fondamentalismo?

Nulla di nulla. Sulla strage di Parigi Bergoglio è riuscito solo a dire due parole di circostanza. Fra cui:
“Non capisco, ma queste cose sono difficili da capire”.

DIFFICILI DA CAPIRE? … E STUDIARE UN PO’ LA STORIA DELL’ISLAM PER CAPIRE COSA E’ L’ISLAMISMO O COSA E’ IL JIHADISMO ISLAMICO, NO? 
NON E’ DIFFICILE CAPIRE “QUESTE COSE” … MAGARI BERGOGLIO POTREBBE ANCHE LEGGERSI IL DISCORSO DI RATISBONA DI BENEDETTO XVI E IMPARARE… Continua

Chissà perché, per i fatti di Parigi, nessuno parla di ideologia islamista.
Chissà perché nessuno ricorda gli insegnamenti profetici di Oriana Fallaci, di Benedetto XVI e del cardinale Biffi che furono moralmente linciati per aver detto la verità.
Chissà perché nessuno evidenzia il fallimento autodistruttivo del buonismo ecumenista bergogliano che spalanca le frontiere e così porta al suicidio d’Europa.
Chissà perché nessuno parla dell’impotenza e della viltà di questa Europa di burocrati “politically correct” e di tecnocrazie anticristiane.
Chissà perché nessuno parla della vergognosa serie di errori di Obama che hanno provocato disastri fra Mediterraneo e Medio Oriente.
Chissà perché nessuno nota l’ammutolita subalternità delle stesse élite laiciste europee che non perdono occasione per denigrare e attaccare la Chiesa, ma che non osano proferire parola quando si parla di mondo islamico.

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Antonio Socci Continua

Non c’è da stupirsi che Bergoglio, a Firenze, abbia manipolato e strumentalizzato anche il don Camillo di Guareschi, dal momento che lo fa pure col Vangelo, facendogli dire l’opposto di quello che c’è scritto (per esempio su Gesù, i farisei e i temi morali).

Ma è comico che Bergoglio, per intimare alla Chiesa italiana di stare alla larga dalla politica (cioè per intimarle di inchinarsi al Potere e non disturbare il manovratore), indichi come esempio don Camillo che faceva l’esatto opposto.

Don Camillo infatti è il simbolo di quelle migliaia di coraggiosi preti italiani che, anche rischiando la vita, prima e dopo il 1948, insieme a Pio XII, nella battaglia epocale contro il comunismo del dopoguerra, hanno letteralmente salvato l’Italia, guidando la propria gente fin dentro la cabina elettorale, per consegnare il Paese alla libertà e all’Occidente. Salvando la cristianità e scongiurando l’arrivo al potere del Pci di Togliatti e di Stalin. Continua

“Che cosa può dirci la terza caduta di Gesù sotto il peso della croce? Forse ci fa pensare alla caduta dell’uomo in generale, all’allontanamento di molti da Cristo, alla deriva verso un secolarismo senza Dio. Ma non dobbiamo pensare anche a quanto Cristo debba soffrire nella sua stessa Chiesa? A quante volte si abusa del santo sacramento della sua presenza, in quale vuoto e cattiveria del cuore spesso egli entra!

Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza neanche renderci conto di lui! Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c’è in tante teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza! Continua

LA PIU’ AUTOREVOLE STAMPA INTERNAZIONALE – SUL SINODO – HA COLTO E RACCONTA LA “GUERRA CIVILE” CHE BERGOGLIO HA SCATENATO NELLA CHIESA  (si noti la copertina)

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“Un papa non può comportarsi in questo modo senza cambiare la natura stessa della Chiesa. Forse è proprio questo che Francesco intendeva; possiamo solo supporlo perché deve ancora articolare un programma coerente di cambiamento e non è chiaro se sia intellettualmente attrezzato per farlo. I cattolici fedeli credono che l’ufficio di Pietro sopravviverà a prescindere da chi lo occupa; Gesù ha fatto questa grande promessa. Ma dopo il caos del mese scorso, la loro fede (in questa promessa) è messa alla prova fino al punto di rottura. Jorge Bergoglio sembra rivelarsi come l’uomo che ha ereditato il papato e poi lo ha fatto a pezzi”

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Damian Thompson

(The Spectator)

Continua

“Ignaro” anche Bergoglio, come Marino? Forse è più una battuta che una nemesi storica, ma l’accostamento del papa argentino al “sindaco marziano” in questi giorni è suggestiva.

Devo fare una premessa personale. Nel 2012 scrissi una specie di fantaromanzo, “I giorni della tempesta”, dove raccontavo di un nuovo papa straniero che sarebbe arrivato nel 2015, che avrebbe chiuso lo Ior, ospitato i cristiani perseguitati nei palazzi vaticani e si sarebbe trasferito nella parrocchia della borgata romana di Torpignattara. Tanto mi piaceva l’idea di un rinnovamento evangelico.

FALLIMENTO

Purtroppo oggi bisogna riconoscere che Bergoglio, in tre anni, non ha fatto quello che da lui ci si aspettava e che lui aveva annunciato. Ha provato a mettere a punto la macchina curiale e l’economia, ma con retromarce e risultati confusi, a volte controproducenti.

Inoltre ha sprofondato la Chiesa in uno smarrimento dottrinale che è molto più grave di qualsiasi scandalo finanziario. Continua

Ricevo e pubblico questo articolo di un dotto ecclesiastico.

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In un recente articolo su Vatican Insider ( qui ) il giornalista Andrea Tornielli si è improvvisato teologo prospettando che il Papa, vista l’ambivalenza della Relatio synodi, diversamente interpretata da progressisti e conservatori, possa imitare Pio XII che nel definire il dogma dell’Assunta, nel 1950, non prese parte per nessuna delle due correnti teologiche che allora disputavano sulla modalità di questa assunzione, promulgando nella Muneficentissimus Deus una formula ambivalente.

Così facendo Tornielli fa un paragone non solo imprudente ed irriverente, ma fondamentalmente illogico. Tirare in ballo Pio XII per la definizione del dogma dell’Assunta e la sua via mediana fra assunzionisti e morientisti è semplicemente assurdo. Continua

E’ UFFICIALE: COL SINODO NULLA E’ CAMBIATO

Siccome la bergogliana “macchina della propaganda” continua a ripetere una cosa totalmente infondata, ovvero che la Relatio del Sinodo aprirebbe alla comunione per i divorziati risposati (quantomeno caso per caso), andiamo alla fonte diretta.

Chiediamoci: il n. 85 della Relatio CONSENTE oppure NON CONSENTE di accedere all’eucarestia per i divorziati risposati?

Il New York Times riferisce la risposta che ha dato il vice di padre Lombardi, l’ultrabergogliano padre Rosica. 
E’ una risposta che egli ha dato obtorto collo, ma – messo con le spalle al muro – ha dovuto dirla con chiarezza. Ecco cosa si legge sul New York Times:
 “I reporter che cercavano chiarezza si sono affollati intorno al portavoce: ‘NON POSSONO RICEVERE LA COMUNIONE’ ha detto padre Thomas Rosica”.


E questo spiega i toni stizzosissimi e rancorosi del discorso di sabato di Bergoglio e della sua omelia di domenica….
Ha terremotato la Chiesa per due anni e oggi deve registrare la sconfitta della sua rivoluzione. Almeno per ora la difesa cattolica della fede ha vinto.


RESTA SOLO UNA DOMANDA: SE C’E’ STATA UNA RISPOSTA COSI CHIARA, COM’E’ POSSIBILE CHE I GIORNALI ITALIANI ABBIANO SCRITTO (E CONTINUINO A SCRIVERE) IL CONTRARIO?

(nella foto: il vento dello Spirito ha soffiato sul Sinodo e ha parlato. Verrà ascoltato da papa Bergoglio?)

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A leggere i giornali italiani di ieri e a sentire i notiziari sul Sinodo, sembra che l’approvazione della comunione per i divorziati risposati sia la notizia più certa della storia.

Basta scorrere i titoli delle prime pagine dei quotidiani.

Corriere della sera: “Il Sinodo apre sulla comunione ai divorziati”. Repubblica: “Sì ai divorziati, ma Sinodo diviso”. La Stampa: “Comunione ai divorziati, sì del Sinodo per un voto”. Continua

In Italia la stampa ha steso una cappa di plumbea e uniforme propaganda di regime attorno al Vaticano di Bergoglio.

Altrove non è così. Sui giornali stranieri più autorevoli ci sono voci che spiegano le conseguenze devastanti del colpo di mano di Bergoglio sulla Chiesa Cattolica.

Per esempio, venerdì scorso sul sito del “Washington Post”, Steve Skojec ha firmato un articolo che aveva questa esauriente titolazione:

“Il Sinodo è stato una farsa. I leader cattolici fedeli (alla dottrina) dovrebbero abbandonare l’aula sinodale. La chiesa sta facendo una svolta pericolosa verso l’eresia nelle sue posizioni sul divorzio e l’omosessualità”. Continua