Oggi, in Gran Bretagna, la Bbc trasmetterà l’annunciatissimo film-inchiesta sulla Sindone intitolato “Shroud of Turin. A conflict of evidence” con cui si riaprirà tutto il dossier relativo all’analisi al C14 fatta nel 1988. Tali e tante sono le scoperte e gli studi che, grazie ai più elaborati mezzi tecnico-scientifici, hanno dimostrato la fallacia di quella datazione medievale e la provenienza del Lenzuolo, con certezza, dalla Giudea e dal I secolo d.C., che pure il professor Christopher Ramsey, direttore del laboratorio di Oxford che fece quelle analisi, dichiara: “i miei colleghi potrebbero essersi sbagliati”. Continua
Rubrica 23
MONTI E TREMONTI
I dogmi, spazzati via dalla religione, ritornano nel dibattito culturale. Specialmente in economia.
La fede (cieca) sugli effetti benefici della “mano invisibile del mercato”, ha rimpiazzato quella (avveduta) sulla mano invisibile della Provvidenza.
E’ evidente anche nel dibattito su protezionismo e liberismo provocato dall’uscita del libro di Giulio Tremonti, di cui parla un articolo di Filippo Andreatta sul Corriere della sera (17/3).
Si continua a fingere che esistano liberismo e protezionismo, come teorie economiche astratte dai tempi e dai luoghi. Invece esistono solo gli interessi delle nazioni e delle produzioni dominanti che impongono ora politiche protezioniste ora liberiste nei momenti e nei luoghi determinati dalla propria convenienza commerciale. Continua
Rubrica 22
MARTIN PECCATORE
A proposito di Martin Heidegger resta ancora aperta la discussione – per niente marginale – sul suo antico “filo-hitlerismo”. Ma il filosofo è stato sdoganato a sinistra e sembra sgarbato oggi entrare in argomento.
Lo fa coraggiosamente sull’Avvenire (8/3) Andrea Galli, ricordando che Benedetto Croce definì “indecente e servile” il discorso sull’ “Autoaffermazione dell’Università tedesca” pronunciato da Heidegger nel 1933.
Tuttavia da sinistra Gianni Vattimo, nel suo libro-intervista “Non essere Dio”, ha scritto: “Se Heidegger rimane sempre un po’ reazionario – mi verrebbe da dire provocatoriamente – più ancora che per la sua parentesi nazista è perché cerca l’evento originario di un’epoca nei poeti o nelle parole dei presocratici”. Continua
IO, LERNER, MIO PADRE MINATORE E I SESSANTOTTINI AL POTERE
Mentre assistiamo sbigottiti e disgustati alle candidature – ultimo segno di una totale decadenza e inaffidabilità della politica – sto seriamente maturando un’idea: non vedo l’ora di non votare. Per la prima volta in vita mia… Continua
Rubrica 21
LEI NON SA CHI SONO IO
In tanti hanno provato a demolire padre Pio (senza mai riuscirvi). Nell’autunno scorso Sergio Luzzatto ha dato alle stampe un libro dove modestamente parla di sé in terza persona come Cesare, definendosi “lo storico del ventunesimo secolo” (p. 131) e dove si leggono queste espressioni serene ed equilibrate sul povero frate: “santo da rotocalco” e “divo con le stigmate” (p. 16), “mistico da clinica psichiatrica” (p. 79), “piccolo chimico” (p. 126), “santo dei delatori” (p. 340), “uno pseudocristo” (p. 378).
Niente di nuovo, se non fosse per la curiosa pretesa dell’autore di aver scritto il primo libro di storia sul santo. Ecco una sua perla: “Di padre Pio esistono innumerevoli agiografie, totalmente prive di qualsivoglia requisito critico”.
Con questa umiltà e questo rispetto, Luzzatto liquida montagne di volumi. Continua
A proposito di elezioni…
1) Lettera aperta a Giuliano Ferrara: ora non presentare la lista
2) e la Bellezza dov’è ?
LETTERA APERTA A GIULIANO FERRARA
Caro Giuliano,
dopo averti dato il mio appoggio, dalle colonne del Corriere della sera, voglio darti ora un consiglio, anch’esso non richiesto: annuncia di non presentare più la tua lista perché hai già vinto la battaglia. Puoi cestinare questo invito all’istante. Ma ti prego almeno di ascoltare e rifletterci. Sai che ho applaudito con entusiasmo la tua (la nostra) bella battaglia culturale e morale contro il flagello del XX secolo, perché non è più possibile che la nostra generazione spazzi via un miliardo di vittime innocenti (50 milioni all’anno) facendo finta di nulla, volgendo la faccia dall’altra parte come se si trattasse di bazzecole (se non temiamo il giudizio di Dio, dovremmo almeno temere quello dei posteri, dei nostri pronipoti, che potranno avere vergogna o orrore di noi). Continua
Rubrica 20
CON LETIZIA CONTRO LA CASTA
Ma cos’ha fatto Fiorello? Orrore! Ha invitato i napoletani a disertare le urne se le loro strade non verranno finalmente liberate dalla monnezza. Grande scandalo. Il simpatico discolo, di colpo – per i politici di destra e di sinistra – è diventato un serio bersaglio polemico. Pure sui giornali.
Un intellettuale, di solito pacato e ironico come Edmondo Berselli, dalla prima pagina della Repubblica (19/2), ha tuonato che le proteste di Fiorello “hanno un immediato e deprimente sapore qualunquista. Un qualunquismo fuori moda e oltretutto promosso da uno studio della Rai, che è il luogo del servizio pubblico, sacrario della politica”. Ah, dunque etere o non etere, questo è il problema. Ma possibile che a Berselli non vengano in mente altre, precedenti “intromissioni” (comiche e giornalistiche) in televisione, addirittura a ridosso del voto? Possibile che non ricordi se – per caso – furono anche elogiate nei suoi ambienti intellettuali? Continua
Rubrica 19
L’OPERA DA TRE SOLDI
Negli anni ’60 e ’70, “è stato probabilmente lo scrittore più influente di tutto il mondo. Eppure Brecht era, e in parte rimane ancora, un personaggio misterioso, per sua precisa scelta e per volontà del Partito comunista, l’organizzazione che servì fedelmente”.
Paul Johnson scriveva queste cose nel 1988 e in effetti oggi un Brecht sorprendente emerge dai suoi diari inediti che stanno per essere pubblicati.
Li anticipa Der Spiegel, ripreso da Andrea Tarquini sulla Repubblica (12/2). Il celebre intellettuale comunista confessava a se stesso: “Nel mondo di cui auspico la nascita non mi trovo a mio agio”.
E nel ribollire delle grandi lotte sociali del 1928 annotava: “Non lo ammetto volentieri, ma disprezzo chi è infelice e in disgrazia”.
In compenso – ci fa sapere Tarquini – “Brecht amava l’edonismo borghese, quel bel vivere spesso rapace e insaziabile dei ricchi nella Berlino di Weimar che in pubblico egli additava al disprezzo morale”.
Andava pazzo addirittura per la cura del corpo! L’implacabile fustigatore dei costumi borghesi non ci fa una bella figura, ma Johnson non ebbe bisogno di queste rivelazioni per stroncare implacabilmente, già venti anni fa, lo scrittore “Premio Stalin 1955”. Continua
CHE STUPORE SCOPRIRE, NELLA MACELLERIA DELLA CRONACA E DELLA STORIA…
Un nuovo “orgoglio cattolico”? Se ne sente parlare qua e là sui giornali. E di conseguenza prende vigore un nuovo anticlericalismo. Ma non c’è orgoglio. Semmai stupore e commozione. Guardiamo i santi che hanno toccato il cuore della nostra generazione: Karol Wojtyla, padre Pio, Madre Teresa, don Giussani, padre Kolbe, il cardinal Van Thuan, fratel Ettore. Continua
Rubrica 18
INTRISI DI CULTURA
L’ esperto Alessandro Amadori su Repubblica (11/2) loda la scelta del “piccolo borgo italiano” fatta da Veltroni per iniziare la sua campagna elettorale. Dopodiché ci informa che Spello è un “luogo intriso di cultura rinascimentale”. Più o meno è come definire Latina una città squisitamente barocca. Continua