C’è un luogo che in questi giorni tutti frequentiamo (non solo per l’aria condizionata a palla). È preso d’assalto sia da chi è in vacanza, sia da chi sta a casa: è il supermercato.

Senza nulla togliere ai piccoli e gloriosi negozi (che meritano di vivere) il supermercato è un fatto culturale, una sorta di museo dell’uomo occidentale. Si entra ed ecco un’immensa gamma di prodotti, per così dire, quattro-stagioni e cinque-continenti. Il mondo a portata di mano. Continua

L’unità politica dell’Italia è stata fatta nel XIX secolo dai Savoia (seppure in un modo discutibile: mediante conquista militare). L’unità nazionale, come coscienza di patria, è stata forgiata dallo stato risorgimentale tramite la scuola e le forze armate (la dolorosa esperienza delle guerre ha unito tutti). L’unità linguistica, com’è noto, è venuta dalla televisione. L’unità territorialedel Paese si deve al tessuto autostradale realizzato nel dopoguerra, con il miracolo economico: in particolare l’autostrada del sole.

Il ponte sullo stretto di Messina rappresenta oggi il compimento di questa unità, perché congiunge allo Stivale un’isola di cinque milioni di abitanti, proprio quella da cui partì l’impresa dei Mille di Garibaldi. Continua

Il Giubileo dei giovani celebrato da Leone XIV, con la limpidezza del suo magistero centrato su Cristo e sull’eternità, ha di colpo proiettato la Chiesa nel futuro, consegnando ormai al passato le vicende degli ultimi quindici anni.

Nella Chiesa si ha la sensazione di essere usciti da un tunnel di confusione e incertezza pastorale e magisteriale, cosicché (seppure con molte cose da ridefinire nel rapporto con il mondo) si comincia a riflettere sugli eventi ecclesiali vissuti con la distanza critica che permette di storicizzarli e anche diricavarne lezioni per il domani.

È ciò che ha fatto mons. Nicola Bux, già collaboratore di Benedetto XVI, con Vito Palmiotti, nel libro Realtà e utopia nella Chiesa, edito da Omni die (reperibile sul sito della Nuova Bussola quotidiana e su Amazon). Continua

Bisogna solidarizzare con il Papa. Perché quello di ieri mattina per Leone XIV deve essere stato un impatto duro con i media italiani (se ha visto le prime pagine dei giornali). Tuttavia può essergli utile per capire come funziona il circo mediatico-clericale e quanto insidioso e dannoso può essere per lui (e per la Chiesa).

Ecco cosa è successo. Una settimana fa inizia l’evento più importante dell’Anno Santo: il Giubileo dei giovani. Arrivano a Roma, a ondate, migliaia di ragazzi e ragazze. Per le vie della città eterna è una festosa ventata di volti, di lingue, di colori e di note, ma rispettosa, pacifica e allegra. Dappertutto chitarre, rosari e bandiere. Continua

Con l’oceanico evento di Tor Vergata – preceduto dall’allegro sciamare di migliaia di giovani per le vie della città eterna – è davvero cominciato il pontificato di Leone XIV e si apre un nuovo orizzonte per la Chiesa del terzo millennio.

Del resto già s’intravede la post-secolarizzazione: cominciano a sgretolarsi le ideologie anticristiane, anti umaniste e antioccidentali. Se ne colgono i segni negli eventi mondiali e nei cambiamenti culturali degli ultimi mesi a livello planetario, a cominciare da quegli Stati Uniti da cui proviene Robert Prevost(l’Europa è il continente più attardato nel vecchio nichilismo woke). Continua

“Secondo il Pew Research Center, oltre il 70 per cento dei giovani europei tra i 16 e i 29 anni si dichiara non religioso; l’Organizzazione mondiale della Sanità ricorda che ‘l’Europa è il continente con il più alto tasso di suicidi giovanili al mondo’; di riflesso, come evidenziato dall’Eurobarometro nel 2022, ‘il 42 per cento dei giovani europei dichiara di ritenere la propria vita priva di significato’”.

Ecco un’istantanea del disastro spirituale europeo davanti a cui si trova oggi il nuovo Papa Leone XIV (Vatican news ha ripreso questi dati dal “Manifesto dei giovani cristiani d’Europa”). Continua

Si vive di propaganda in un eterno presente e si ignora la storia. Non si ha visione politica dei problemi. Perciò la trovata macroniana il riconoscimento dello Stato palestinese che non esiste – raccoglie adesioni, nonostante la bocciatura del presidente Trump e del buon senso.

Le sinistre esigono questo riconoscimento anche da Giorgia Meloni e il Segretario di Stato Parolin dichiara che il Vaticano lo ha già fatto nel 2015, al tempo di papa Bergoglio. Continua

È un funerale, anche se lo travestiranno da festa, quasi una Woodstock cattolica. I numeri sono impietosi: 500 mila i giovani “iscritti” al Giubileo che culminerà nella veglia di sabato con il Papa. Ma la stessa veglia con Giovanni Paolo II, a Tor Vergata, nell’Anno Santo del 2000, vide la presenza di più di 2 milioni di giovani.

Dunque dopo venticinque anni sono un quarto di quelli del 2000 (anche se gli organizzatori “porteranno” la cifra dei partecipanti a un milione sarà la metà). Come si spiega questo crollo? Continua

Tutti pazzi per Giorgia? L’uscita simultanea di copertine sulla premier italiana(in testate come Time, Le Point, The Hill) sconforta la sinistra. Ma suscita anche una domanda: perché Giorgia Meloni attrae tanto interesse a livello internazionale? Infatti è quasi impossibile ricordare altri politici, a capo di governi italiani, che abbiano conquistato come lei, sulla scena mondiale, ammirazione e stima. Continua

Un mio libro del 2018 – quindi molto prima della guerra fra Israele a Hamas, scoppiata il 7 ottobre 2023 – aveva un capitolo intitolato: “L’allarme del mondo ebraico”.

Iniziava così (scusate l’autocitazione): “Dopo gli attentati jihadisti di Barcellona e Cambrils dell’agosto 2017, che hanno causato 14 morti e 130 feriti, il rabbino di Barcellona Meir Bar-Henha ha invitato la comunità ebraica ad andarsene via, riparando in Israele”. Continua