Il segretario della Cgil, Maurizio Landini, una settimana fa, parlando del Piano di pace di Trump per Gaza (che non si capisce come rientri nelle competenze della Cgil), ha detto che la Meloni “si è limitata a fare la cortigiana di Trump”.

È scoppiata una polemica sul termine “cortigiana” perché – ha rilevato la premier, dizionario alla mano – significa “Donna di facili costumi. Prostituta”. Meloni ha giustamente tuonato: ecco a voi un’altra splendida diapositiva della sinistra: quella che per decenni ci ha fatto la morale sul rispetto delle donne, ma che poi, per criticare una donna, in mancanza di argomenti, le dà della prostituta”. Continua

Giorni fa, parlando con un cardinale, gli ho spiegato il pasticcio che era stato fatto con la frettolosa e confusa legge istitutiva della festa nazionale di San Francesco. Gli ho detto che ne avrei scritto (e lui ha approvato).

Ma mi ha fortunatamente preceduto il presidente Mattarella che, pochi giorni dopo, ha ufficialmente segnalato il problema giuridico. Lui, per il suo ruolo istituzionale, ha giustamente messo l’accento sulla contraddizione normativa con la precedente legge.

Avrebbe potuto rimandare alle Camere questa nuova per un riesame (in base all’articolo 74 della Costituzione). Ma ha preferito promulgarla comunque criticando però il pasticcio e consigliando una correzione. Continua

È facile constatare a quanti attacchi o insulti Giorgia Meloni, come presidente del Consiglio, evita di rispondere ogni giorno. Solo raramente interviene.

Ma è comprensibile l’indignazione che ieri le ha dettato queste parole in difesa di un grande Pontefice, padre della nostra generazione e simbolo di libertà per tutto il mondo: “A Roma hanno imbrattato la statua dedicata a San Giovanni Paolo II scrivendo ‘fascista di merda’ e disegnando una falce e martello. Dicono di scendere in piazza per la pace, ma poi oltraggiano la memoria di un uomo che della pace è stato un vero difensore e costruttore. Un atto indegno commesso da persone obnubilate dall’ideologia, che dimostrano totale ignoranza per la storia e i suoi protagonisti”.

Purtroppo non sorprende che – dopo i disordini e le violenze del 3 ottobre – nella nuova manifestazione del 4 ottobre (festa di San Francesco) si sia insultato pure Giovanni Paolo II. Continua

Il dibattito dentro al Pd è appassionante quanto un corso di uncinetto. Si addormenta perfino il computer. È come una serie tv con repliche continue. Quella intitolata “Il Pd e i cattolici” è di nuovo in onda in questi giorni, da quando i “compagni” e i “catto-compagni” sono rimasti traumatizzati per il successo di Giorgia Meloni al Meeting di Rimini. Continua

Ieri lezione di teologia morale. Repubblica ha “spiegato” ai cattolici come devono guardare all’immigrazione di massa. Ma il giusto pensiero cristiano, di fronte alle dimensioni odierne del fenomeno, sarà quello dei vescovi africani o quello del salotto di Repubblica?

I bersagli del giornale sono CL e Giorgia Meloni che, al Meeting di Rimini, ha menzionato un uomo di Dio come il card. Robert Sarah: «Ci interessa codificare e difendere il diritto a non dover emigrare» ha detto la premier citando così una frase dei Papi «perché è assolutamente vero ciò che ci ricorda un grande uomo di Chiesa come il Cardinal Robert Sarah, quando dice che chi ritiene le migrazioni necessarie e indispensabili compie, di fatto, un atto egoistico. “Se i giovani lasciano la loro terra e il loro popolo – si chiede Sarah -, rincorrendo la promessa di una vita migliore, che ne sarà della storia, della cultura, dell’esistenza del Paese che hanno abbandonato?”. Per questo l’Italia, con questo Governo, ha svolto un ruolo che io considero decisivo percambiare l’approccio europeo nei confronti di questa sfida». Continua

Nel merito del Meeting consiglio anche la lettura di questo articolo di Riccardo Cascioli QUI

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Al Meeting di Rimini, fra l’inaugurazione di Mario Draghi e la chiusura di Giorgia Meloni, si è visto un inedito confronto fra i due e il risultato è disastroso per Draghi. La partita è finita cinque a zero per la premier.

Non lo certifica solo l’entusiasmo della platea. Su questo piano la vittoria della Meloni era scontata: tanto lei è in sintonia con i sentimenti della gente, quanto Draghi è gelido. Ha il fascino di un autovelox. Continua

Cos’è oggi il Meeting di Rimini di cui parlano i media? E cos’è accaduto a Comunione e Liberazione? Possibile che siano arrivati a identificarsi con un personaggio ideologicamente agli antipodi di don Giussani come Mario Draghi, spingendo la venerazione nei suoi confronti addirittura fino ad accenti messianici?

È la storia di un naufragio. Lo sbandamento di CL aveva costretto addirittura la Santa Sede, nel 2021, a intervenire pesantemente, inducendo alle dimissioni il successore di don Giussani. Intervento sacrosanto, ma purtroppo inutile (con il suo vice non è cambiato niente). Continua

Tutti pazzi per Giorgia? L’uscita simultanea di copertine sulla premier italiana(in testate come Time, Le Point, The Hill) sconforta la sinistra. Ma suscita anche una domanda: perché Giorgia Meloni attrae tanto interesse a livello internazionale? Infatti è quasi impossibile ricordare altri politici, a capo di governi italiani, che abbiano conquistato come lei, sulla scena mondiale, ammirazione e stima. Continua

Di fronte allo stallo (momentaneo?) delle trattative fra Ucraina e Russiaoccorre trovare vie diverse per la pacificazione altrimenti la Casa Bianca dovrà cambiare strategie e scenari. Quali?

Non so se la prospettiva delineata ieri sul Giornale da Edward Luttwak potrà mai diventare la linea dell’amministrazione Trump, ma certamente Luttwak è un addetto ai lavori e ben conosce le idee che attualmente circolano negli ambienti repubblicani di Washington. Continua

L’epoca trumpiana spazza via i dogmi della vecchia globalizzazione e mostra possibilità di crescita formidabili laddove prima c’era solo una giungla di problemi. Pensiamo all’immigrazionismo, un’ideologia nefasta, finora molto sponsorizzata dalle classi dirigenti progressiste. Secondo costoro le immigrazioni di massa sono un destino ineluttabile e non arginabile.

È falso (in Italia Salvini e Minniti lo hanno dimostrato; ora lo dimostrano anche altrove). Inoltre le migrazioni di massa sono un fenomeno devastante per tutti: per chi deve sradicarsi ed emigrare e per chi subisce un’immigrazione incontrollata. Continua