In una recente conferenza in Spagna, il card. Gerhard Müller, custode della dottrina cattolica, cercando di mettere una toppa sulle esplosive trovate eterodosse dell’ “Amoris laetitia” di Bergoglio, ha affermato che nessun papa può cambiare la dottrina sui sacramenti istituiti da Cristo.

Poi Müller ha spiegato la loro centralità: “Sant’Agostino ha visto nell’economia sacramentale della Chiesa l’architettura fondamentale dell’arca di Noè, che è il corpo di Cristo, con il battesimo come grande porta. La Chiesa può navigare perché il suo guscio e la sua alberatura hanno la forma di questo amore di Gesù, comunicato nei sacramenti”.

Eppure proprio contro i sacramenti si è scatenata l’opera demolitrice di papa Bergoglio che rischia di far affondare la nave. Quelli più colpiti – con atti ufficiali – sono stati i sacramenti del matrimonio, dell’eucaristia e della confessione (insieme con un paio di Comandamenti). Ma anche il battesimo – con artiglieria minore – è stato bersagliato.

Ora è arrivato il momento di colpire il sacerdozio e Bergoglio lo fa in diversi modi. Anzitutto c’è il simbolico linguaggio dei gesti. Continua

Scriveva Charles Péguy, grande convertito, che i veri eroi del nostro tempo non sono i rivoluzionari, le star, i capipopolo, i tribuni mediatici o i condottieri, ma sono le madri e i padri di famiglia.

E in Italia lo si vede in queste ore. E’ un popolo di padri, di madri e di figli, un popolo inerme e gioioso, che – facendo mille sacrifici (perché qui non ci sono i potenti sindacati a pagare i biglietti) – va a Roma a proprie spese contro il Ddl Cirinnà.

Va a Roma per ricordare che c’è una sola “famiglia” ed è “la società naturale fondata sul matrimonio”, cioè quella fra uomo e donna che è riconosciuta dalla Costituzione.

Ma anche per difendere la dignità delle donne dalla pratica dell’”utero in affitto” e per ricordare a tutti i diritti dei bambini che vengono prima di ogni altra cosa.

Non era mai accaduto che un’iniziativa di massa, come si annuncia essere il Family day di domani, partisse completamente dal basso, dalle famiglie, per riempire la “location” più grande d’Italia: il Circo Massimo di Roma. Senza nessuna organizzazione, senza nessun leader politico o sindacale. Continua

“E’ accaduto una piccolo miracolo, speriamo duri…”. Così, nel popolo cattolico più ortodosso, si commenta il sorprendente intervento di ieri di papa Bergoglio. Anche se si temono gelate che smentiscano l’improvvisa primavera.

Infatti la frase di ieri del pontefice – “non può esserci confusione tra la famiglia voluta da Dio e ogni altro tipo di unione” – per di più in un discorso solenne alla Rota romana, cade proprio nel mezzo alla discussione parlamentare sulle unioni civili.

Colpisce anche la vicinanza di quell’argomento papale ai dubbi di costituzionalità delle legge che – a quanto pare – hanno trovato orecchie attente al Quirinale. Continua

Al coraggioso titolo di “Libero” di ieri (“Il partito del Papa. La svolta politica del Vaticano”), va aggiunto solo un concetto: una cosa è il partito di Bergoglio (che fa i suoi danni, ma tramonterà con lui), un’altra cosa è la Chiesa Cattolica.

L’ha giustamente notato in queste ore Matteo Salvini nella polemica con monsignor Galantino. E in controluce l’ha fatto capire anche la durissima intervista di Giovanni Sartori, il re dei politologi: “Per me, è una sciagura questo Vaticano che straparla. Se ne infischiano dei fatti veri e pensano a queste cosucce”. Continua

Il titolo del Meeting di Rimini si presta quest’anno a molte battute: “Di che è mancanza questa mancanza?”. Imperversano le risposte più fantasiose, da quelle sarcastiche (“di sponsor”) a quelle irriverenti (“di senso del ridicolo”), da quelle volgari (che non riporto) a quelle serie (“di fede”).

Ma io vorrei dare una risposta ragionata. E allora per capire non solo di cosa è “mancante” il Meeting 2015 e l’attuale CL, ma, in questo momento storico, anche la Chiesa (e il mondo), vi invito a considerare un fatto, apparentemente marginale, accaduto ieri: Benedetto XVI, a Castelgandolfo, ha ricevuto due lauree honoris causa. Continua

UN MILIONE DI PERSONE, DI PADRI, DI MADRI E DI FIGLI E’ ANDATO IN PIAZZA PER DIFENDERSI DALL’INDOTTRINAMENTO E PER OPPORSI ALLA DEMOLIZIONE DELLA FAMIGLIA. Continua