Rosso sangue

Cosa sta accadendo in Italia per l’uscita del capolavoro di Andrzej Wajda, “Katyn”? Riassumiamo prima i fatti. Il polacco Wajda è uno dei più grandi registi viventi (fra i suoi film più famosi “L’uomo di marmo”, “L’uomo di ferro” e “Danton”). Katyn è la località nella quale l’Armata Rossa, per ordine del Politburo di Stalin, nel 1939 massacra a freddo circa 22 mila ufficiali polacchi.
Il contesto storico è quello dell’inizio della Seconda guerra mondiale che vede alleati di fatto, per il Patto Ribbentrop-Molotov, la Germania nazista e la Russia comunista: le due potenze invadono la Polonia da Ovest e da Est e se la spartiscono nel 1939. Già qui c’è la prima grande verità nascosta da 70 anni: il secondo conflitto mondiale scoppia per volontà concorde di Hitler e Stalin che sono di fatto alleati per i primi due anni (finché Hitler deciderà di rompere il patto e dichiarare guerra anche all’Urss). Una verità che ancora oggi una certa sinistra considera una provocazione. Continua

Immaginiamo che in una nostra città vi sia un quartiere dove sta accadendo una cosa inaudita.

Imperversa la crisi, chiudono le attività, le famiglie si riempiono di disoccupati e di debiti, le vie di mendicanti, non si arriva alla quarta e neanche alla terza settimana, ma incredibilmente – in questo quartiere – invece di rimboccarsi le maniche e lavorare, d’improvviso tutti si mettono a dar fondo ai risparmi, facendo enormi spese, per comprare fucili, pistole, bombe a mano, sistemi computerizzati di sicurezza, per installare campi minati nei giardini, razzi, cariche di tritolo, ognuno per essere più armato del vicino e poterlo minacciare. Con il risultato infine che si sono svuotati i portafogli, ma la sicurezza di tutti è diminuita e il rischio complessivo è enormemente aumentato perché basterà un piccolo incidente, o un gatto che salta su una mina, per far esplodere tutto demolendo l’intero quartiere. Continua

Conferenza di presentazione del mio libro organizzata dal Centro culturale J. H. Newman, in collaborazione con il Comune di Rapallo
Venerdì 17 aprile, alle ore 21, presenterò il mio libro “Indagine su Gesù” a Rapallo
presso l’Auditorium delle Clarisse

Corriere del tramonto

In un editoriale sul Corriere della sera (15/2), intitolato “Una stagione al tramonto”, Ernesto Galli della Loggia ha tirato le somme, un po’ sconsolatamente, del dialogo fra laici e cattolici.
Lo storico, che ironizza su certi prelati smaniosi di “mettersi in mostra”, segnala invece come interessante e promettente per i laici – ma purtroppo interrotto – il dialogo con alcuni “giovani intellettuali, quasi sempre cresciuti nei movimenti” e con quegli stessi movimenti, specialmente Comunione e liberazione. Continua

“Cari figli,
in questo tempo di rinuncia, preghiera e penitenza vi invito di nuovo: andate a confessare i vostri peccati affinché la grazia possa aprire i vostri cuori e permettete che essa vi cambi. Convertitevi, figlioli, apritevi a Dio e al suo piano per ognuno di voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.”
Continua

Il Medio Eco

Bisogna essere grati a Umberto Eco che periodicamente torna a ricordarci che nel Medioevo sapevano benissimo che la terra è rotonda.
Lo avevamo già letto anni fa, nella sua rubrica sull’Espresso, “La bustina di Minerva”, dove citava un interessante volume di un autore inglese il quale aveva ridicolizzato l’idea moderna secondo cui i medievali credevano che la Terra fosse piatta.
Sulla Repubblica (23/2) Eco torna a spiegare che questo pregiudizio antimedievale è del tutto infondato. Del resto basta aver sfogliato la Divina Commedia per capire che il suo autore e i suoi lettori sapevano benissimo che la Terra è rotonda.
Casomai bisognerebbe che Eco avesse il coraggio di fare i nomi. Scrive infatti: “si è sostenuto (anche da parte di seri storici della scienza) che il Medioevo aveva dimenticato questa nozione antica, e l’idea si è fatta strada anche presso l’uomo comune”. Ecco, mi chiedo: perché non dire chi sono questi “seri storici della scienza”? Continua

22 FEBBRAIO. A quattro anni dalla morte

Spesso ai miei figli ho desiderato parlare degli occhi di don Giussani. Del suo sguardo. Perché gli amici di Gesù finiscono per somigliargli, per avere lo stesso cuore e lo stesso sguardo. Noi abbiamo potuto accorgercene. La nostra generazione ha avuto questa sfacciata fortuna. Questa Grazia. Noi che abbiamo potuto ascoltare don Giussani, conoscerlo, parlarci. Guardarlo parlare. Noi che ci siamo sentiti guardare, uno per uno, ognuno – anche fra altri diecimila – in una maniera esclusiva, che abbracciava la mia anima, la tua anima. Continua

New Age?

Due orizzonti ideologici contrapposti sono stati evocati dal neopresidente americano Obama: il realismo di Reinhold Niebuhr da una parte, il millenarismo utopista di Gioacchino da Fiore dall’altra.
Li avrà mai letti e studiati davvero? Quel che è certo è che si tratta di due prospettive antitetiche, come ci hanno spiegato i filosofi Gianni Dessì e Massimo Borghesi, citati in una precedente rubrica.
Avevamo detto che occorreva dunque decifrare le scelte della nuova amministrazione americana per capire qual è la sua vera prospettiva.
Una prima risposta arriva adesso da George Weigel secondo cui – riferisce Sandro Magister nel suo blog, sul sito dell’Espresso – “il senso messianico che Obama dà alla sua politica con la retorica dello ‘Yes, We Can’ è agli antipodi della visione che ebbe Niebuhr della politica e del mondo”. Continua

Adriano Sofri mi ha fatto riflettere. Sabato sulla Repubblica e sul Foglio ha messo in discussione, con argomenti seri, la mozione del Pdl approvata in Parlamento sul “fine vita” (a proposito della legge in discussione sul cosiddetto “testamento biologico”). Può uno Stato disporre “la nutrizione dei suoi sudditi umani”? O ancora: “riuscite a immaginare che qualcuno, a voi maggiorenni e capaci di intendere, venga a intimare di mangiare e bere?”. Continua