È facile constatare a quanti attacchi o insulti Giorgia Meloni, come presidente del Consiglio, evita di rispondere ogni giorno. Solo raramente interviene.

Ma è comprensibile l’indignazione che ieri le ha dettato queste parole in difesa di un grande Pontefice, padre della nostra generazione e simbolo di libertà per tutto il mondo: “A Roma hanno imbrattato la statua dedicata a San Giovanni Paolo II scrivendo ‘fascista di merda’ e disegnando una falce e martello. Dicono di scendere in piazza per la pace, ma poi oltraggiano la memoria di un uomo che della pace è stato un vero difensore e costruttore. Un atto indegno commesso da persone obnubilate dall’ideologia, che dimostrano totale ignoranza per la storia e i suoi protagonisti”.

Purtroppo non sorprende che – dopo i disordini e le violenze del 3 ottobre – nella nuova manifestazione del 4 ottobre (festa di San Francesco) si sia insultato pure Giovanni Paolo II. Continua

Da tempo Maurizio Landini s’offre. Lui si vede come leader politico del “campo largo”. Ci provò con i referendum e fece naufragio. Per lanciarsi, in quella circostanza, aveva pure pubblicato un libro autobiografico, Un’altra storia(Piemme). Oggi, dopo quella disfatta, su Gaza insegue il sindacato di base Usb. Ma sempre per proporsi come capopopolo e guida della sinistra.

Certo, ci sono 56 guerre in corso nel mondo, ma quelle non interessano, non c’è per loro una Flotilla, non servono a lanciare proclami, scioperi e carriere politiche. Né a Landini va di organizzare scioperi contro la violazione dei diritti umani in Cina, Iran o Russia. Continua

La confusione che c’è nella Chiesa cattolica, per la devastazione prodotta dai dodici anni di papa Bergoglio, è una delle cause della crisi dell’Occidente. Devono pensarlo anche a Washington se, come vedremo, mandano a Leone XIV segnali chiari della loro preoccupazione. Un esempio lampante è di queste ore.

Nella giornata di martedì tutti hanno dato il loro appoggio al Piano di Pace di Trump per Gaza. Dai Paesi arabi e musulmani ai governi della Ue, dall’Onu alla Russia, dalla Cina all’Autorità palestinese. E la Santa Sede? Un silenzio inspiegabile considerato quante volte il Papa ha implorato di fermare le armi e fare la pace. Continua

Nella cultura conservatrice Usa che contrasta l’ideologia woke giganteggia il filosofo René Girard. Una sua riflessione interessante si trova in Vedo Satana cadere come la folgore (Adelphi).

Per Girard c’è un’influenza profonda che il cristianesimo ha esercitato nel nostro mondo. È stata da lui definita la pietà per vittime: “nessuna società” scrive “si è mai preoccupata delle vittime al pari della nostra” ed è “un fenomeno senza precedenti. Nessuna epoca storica, nessuna società da noi conosciuta ha mai parlato delle vittime nel modo in cui noi lo facciamo”. Continua

Erika Frantzve è una giovane donna: è stato ucciso l’uomo della sua vita, Charlie Kirk, 31 anni, padre dei suoi due figli piccoli. È una donna straziata dal dolore che domenica, davanti al mondo intero, ha descritto, con parole e lacrime, colui di cui era innamorata.

Ha ricordato il pomeriggio del 10 settembre quando, in ospedale, ha potuto vedere “il corpo assassinato di mio marito. Ho visto la ferita che ha posto fine alla sua vita. Ho provato tutto ciò che ci si aspetterebbe di provare. Ho provato shock. Ho provato orrore. E ho provato un dolore che non sapevo nemmeno esistesse. Ma anche nella morte, potevo vedere l’uomo che amo”. Continua

“Ci sedemmo dalla parte del torto visto che tutti gli altri posti erano occupati”. Veniva in mente questa frase di Bertolt Brecht qualche sera fa, vedendo il direttore di Libero, Mario Sechi, con la sua calma olimpica, esporre, in un talk show, le ragioni di Israele e ricordare i crimini di Hamas che ha dato inizio alla guerra e continua a tenere ostaggi israeliani (come tutta la popolazione palestinese usata come scudo umano).

Una voce quasi isolata, quella di Sechi, perché in Italia pochissimi temerari vanno controcorrente e farlo oggi, sulla guerra fra Israele e Hamas, significa consegnarsi al disprezzo  del Giornalista Collettivo e agli anatemi degli Indignati speciali.

Oggi il furore contro Israele è arrivato a livelli impensabili (gli ebrei in Europahanno paura a camminare per strada con la Kipà). Ma l’ostilità non è cosa nuova. Lo prova una canzone di Bob Dylan uscita nel 1983, al tempo della guerra in Libano: “Neighborhood Bully”, ovvero “Il bullo del quartiere” (faceva parte della raccolta “Infidels”). Continua

Nella chiesa di San Damiano, fuori dalle mura di Assisi, Francesco ebbe la chiamata dal crocifisso. Lì Santa Chiara visse con le sue “sorelle” e lì Francesco, malato e sofferente, compose il suo luminoso inno di lode al Creatore, 800 anni fa.

Per questo lì sono esposte oggi nove tele di Gino Covili che illustrano i versi del Cantico delle creature più quelle della predica agli uccelli e della morte di frate Francesco che l’artista donò ai frati (poi vedremo perché). Continua

“Il nemico emergente in Occidente è il wokismo/marxismo che si combina con l’islamismo per distruggere lo stile di vita americano”.  Pochi giorni prima di essere ucciso, Charlie Kirk rilanciò questo suo tweet dove indicava all’Occidente la “battaglia spirituale”, che riteneva legata al cristianesimo, per salvare la nostra civiltà.

Kirk aveva ragione? Sono parole realiste e attuali anche per noi? In Italia, in effetti, il “campo largo” della sinistra, che va da Fratoianni e Vendola a Elly Schlein e Landini, passando per il populismo dei grillini, somiglia alla miscela di wokismo/marxismo. E l’aver fatto di Gaza la propria bandiera dimostra, quantomeno, che non hanno capito il pericolo islamista. Che riguarda anche l’Europa. Continua

Un convegno al Vittoriale, il 20 e 21 settembre, ricorderà Ida Magli nel centenario della nascita. Questa pensatrice acuta e anticonformista merita davvero di essere riletta. Anche per le sue intuizioni “profetiche”.

La Magli, nei suoi ultimi venti anni (è morta nel 2016), ci ha offerto una serie di saggi politici, originali e appassionati, in totale controtendenza rispetto all’ideologia dominante. Riguardano Italia, UE e Occidente, la loro identità, i loro errori e il loro futuro. Sono di straordinaria attualità. Continua

“La cosa più importante da sapere su Charlie Kirk è che era un guerriero gioioso. Questo trentunenne era l’attivista conservatore più importante d’America, ma non era un uomo arrabbiato. Era sposato, aveva due figli piccoli ed era un devoto cristiano evangelico. Quando gli è stato chiesto in un’intervista come sperava di essere ricordato dopo la sua morte, ha risposto: ‘Per il mio coraggio nella fede’“.

Così Rod Dreher su Kirk. In effetti egli era detestato dai progressisti non solo per la sua opposizione al “politicamente corretto” e all’ideologia woke. Ma anche per il cordiale rispetto che aveva verso di loro. Li trattava come si deve fare fra esseri umani e “provava a dialogarci. Due colpe imperdonabili” scrive Ludovico Vicino “per chi disprezza l’umanità e odia se stesso”. Continua