ZITTI E BUONI

Massimo Gramellini sul Corriere della sera (29/10) definisce “felice mistero” il fulmineo successo mondiale dei Maneskin.

Ci sono infatti decine di cantanti italiani che hanno scritto e cantato pezzi bellissimi, che restano nella memoria di tutti. Ma perfino Vasco Rossi, ricorda Gramellini, “ha sempre fatto fatica a essere ascoltato oltre Chiasso”.

Poi arrivano i Maneskin, la cui produzione artistica non è neanche paragonabile, per qualità e quantità, al repertorio di tanti nostri autori, e diventano di colpo star internazionali: addirittura sono stati scelti per aprire il concerto dei Rolling Stones a Las Vegas.

“Che cosa possiedono dunque di così speciale?”. A questa domanda nessuno riesce rispondere che ciò accade per le loro canzoni. Oltretutto sono appena arrivati. E allora come nasce questo successo mondiale? Continua

In questo secondo anno di pandemia la giornata che la Chiesa dedica alla Commemorazione dei defunti, il 2 novembre, suggerisce anche considerazioni laiche sulla drammatica emergenza che ha provocato tante vittime.

L’anno passato, in questi giorni, eravamo nel pieno della seconda ondata(gestita male dal governo Conte) che fu assai peggiore della prima e fece il doppio delle vittime.

Il giorno 31 ottobre del 2020 avemmo 31.758 nuovi casi (quest’anno sono stati 4.526) e piangemmo 297 morti (quest’anno 26). Entrarono in terapia intensiva 97 nuovi malati, per un totale di 1.843, mentre il 31 ottobre di quest’anno erano 4 in meno del giorno precedente (in totale sono in terapia intensiva solo 346 persone). Continua

Ma noi toscani siamo proprio come ci dipingono? A Fabio Martini, della Stampa, l’ex ministro socialista Rino Formica ha detto che Matteo Renzi è “furbo”, “può far male”, ma “è un capo senza truppe” e non sarà decisivo nella corsa al Quirinale.

Poi Formica ha tirato fuori questo ricordo:

“Nel 1944 conobbi Benedetto Croce… ad un certo punto, parlando di violenza politica, Croce disse: vi siete mai chiesti come mai in Italia non c’è stato un corpo spietato come le SS? E rispose: da noi poliziotti e carabinieri sono tutti ragazzi del Sud, ragazzi di buon cuore. Pensate invece se fossero stati tutti toscani…”.

Se è una battuta non fa ridere. Di sicuro mostra che il filosofo poco sapeva sulla vera natura delle orribili SS. Ma cosa c’entra con i toscani? E con la corsa al Quirinale? Perché Formica ha riportato questa battuta? Continua

PALAZZO D’INFERNO

Nelle scorse settimane nell’ambiente novax e nopass è suonato l’allarme per l’inaugurazione – alle Scuderie del Quirinale – della mostra “Inferno” dove è esposta anche la celebre “Porta dell’Inferno” di Auguste Rodin: la coincidenza fra l’apertura della mostra e l’entrata in vigore del Green pass, il 15 ottobre, ha alimentato ancor più le dietrologie.

L’arcivescovo Viganò – in uno dei suoi comizi contro il vaccino e il Green pass – si è scagliato contro “i ricatti di un potere totalitario asservito all’élite. Un potere che si mostra come intrinsecamente malvagio, animato da un’ideologia infernale e mosso da scopi criminali… Questo potere” ha aggiunto “è così convinto di essere ormai riuscito nel suo silenzioso colpo di stato, da sbatterci in faccia con sfrontatezza non solo l’ideologia che lo muove, ma anche la religione a cui si ispira. Proprio oggi al Quirinale – il Palazzo che un tempo fu residenza dei Sommi Pontefici nella Città di Roma – viene inaugurata una mostra emblematicamente intitolata Inferno, celebrata con l’esposizione della Porta dell’Inferno” il cui “bozzetto fu presentato anche all’Esposizione Universale del 1900, a suggello dell’indole massonica e anticattolica di quell’evento”.

Dunque tale mostra celebrerebbe “l’ideologia infernale” del “potere totalitario” che esisterebbe in Italia? Continua

Secondo le cronache dei giorni scorsi Enrico Letta e Giuseppe Conte, per fare un summit riservato, hanno pranzato insieme da “Settimio”. Così si è saputo subito che il tema del colloquio è stato l’ormai prossima elezione del nuovo presidente della Repubblica.

Forse il Pd voleva far sapere che intende “dare le carte”, anche stavolta nell’elezione del presidente. Attorno a quel tavolo Letta ha voluto sondare Conte e il M5S sulla possibile candidatura di Paolo Gentiloni (Pd).

Nessuno ha fatto una riflessione su questo episodio, che annuncia la strategia del Pd sul Quirinale. Ma una riflessione va fatta. Continua

L’intervento del card. Willem Jacobus Eijk, arcivescovo di Utrecht, sabato scorso, al convegno romano di Voice of the Family su “Salute dei malati e salvezza delle anime”, è un colpo durissimo per l’ideologia dei cattolici novax e nopass.

Non solo perché la relazione ( QUI ) illustra con competenza – e non con slogan e teoremi deliranti – la questione dei vaccini (il cardinale ha una formazione medico-scientifica) e risponde sui problemi etici sollevati per l’uso di linee cellulari derivate da aborti (è un esperto di bioetica).

Non solo perché dunque dimostra la fondatezza della Nota della Congregazione per la dottrina della fede che ha dichiarato la liceità morale dell’uso dei vaccini anti-Covid.

Il cardinale arriva a sostenere che vaccinarsi probabilmente è addirittura “un obbligo morale” per il Bene Comune.

E l’aspetto che più mette in scacco i catto-novax è questo: il card. Eijk è un prelato che – culturalmente – rimanda al magistero di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, quindi è uno di quelli che i media, semplificando, definiscono “conservatore”. Continua

GLI SCONGIURI

Quando – nel 1918 – uscì “Il tramonto dell’Occidente”, di Oswald Spengler, “Benedetto Croce, da buon partenopeo, a detta di Francesco Flora, fece gli scongiuri”.

Lo ricorda Francesco Perfetti (Il Giornale, 21/10) notando che nella “letteratura della crisi” egli vedeva contraddetta la sua filosofia della storia come “continuo e progressivo affermarsi della libertà”. Che poi fu contraddetta molto più radicalmente dai totalitarismi del Novecento.

Scrive Perfetti:

“La verità è che il comunismo e il nazionalsocialismo, i due movimenti paradigmatici del modello totalitario, erano entrambi ‘religioni secolari’, con un bagaglio di simboli e rituali e una vocazione espansiva ed escatologica propria di tutte le religioni. Che si trattasse poi di ‘religioni secolari’ o, se si preferisce, ‘laicizzate’ lo dimostra il fatto che esse poterono crescere e prosperare in un contesto e in una epoca che andavano sempre più caratterizzandosi come ‘età della secolarizzazione’, della scomparsa del sacro e dell’espansione dell’ateismo”.
Continua

“Perché sei proprio come questo mare: immenso ed arcano, che sempre lo senti dire un suo misterioso pensiero profondo, che capisci, ma non sai ridirtelo a te stesso con parole comprensibili e determinate;

questo mare che ora è calmo ed a stento l’odi appena ansare sulla riva e sembra che sogni, e dopo poche ore è tutto tribulato ed ansimante ed appassionato, e non sai il perché – Continua

Omelia di don Josè Miguel Garcia al funerale di Raffaele Tiscar. Cattedrale di Como, 23 ottobre 2021

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Sempre la morte suscita in noi tristezza ma, quando è imprevista, come è successo con il nostro amico Raffaele Tiscar, conosciuto tra di noi come Lele, uno prova un grande dolore, uno sgomento, una perplessità che si fa domanda: ma perché proprio adesso?

Se la sua presenza ci era ancora di aiuto, perché ci ha lasciati?

La storia del Lele è conosciuta da quasi tutti che siamo qui. Tanti di voi potete raccontare periodi, momenti della sua vita, fatti vissuti insieme…
Quanti ricordi avrete voi Paola e i figli Iacopo, Eugenia e Maria; quanti iniziative vissute con gli amici della comunità di CL della Toscana e Firenze nel tempo universitario e poi nel impegno civile, quanta vita condivisa insieme con Giampaolo, Grazia, Antonio e tanti altri.

E quante conversazione e decisioni condivisi con le famiglie della Cometa, nella avventura dell’accoglienza che ha segnato gli ultimi anni della sua vita.In questa compagnia cristiana vissuta dalla sua giovinezza la sua vita è diventata bella e sempre più vera.

Certamente i limiti ed errori ci accompagnano sempre, giacché siamo peccatori, ma succede in noi, accade in noi la generazione di una umanità più piena, più appassionata per il bene degli altri, della giustizia, di fare qualche cosa di magnifico, destinato a fare più felici gli uomini, una vita desiderosa di una pienezza che va aldilà di quello che le nostre mani possono fare.

Ci sono due tratti della personalità del Lele che per me sono stati una vera provocazione.

Il primo è il suo cuore irrequieto.

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