Che fine hanno fatto i cattolici del Pd? La domanda s’impone ora che – protagonista di tutte le battaglie più laiciste – il Pd è entrato in guerra aperta contro il Vaticano e soprattutto contro il Vaticano di papa Francesco.

Cioè contro quel Papa che Letta diceva di considerare un punto di riferimento e che – in fondo – oggi chiede solo correzioni al Ddl Zan a difesa della libertà di tutti gli italiani. È una situazione nuova per il Pd.

Nel partito che doveva unire due anime opposte, quella comunista del Pci e quella “cattolico democratica” della Sinistra diccì, non c’è più traccia di cultura cattolica. E non si vede al suo interno neanche quella cultura liberale e socialista che rifiuta indottrinamenti, bavagli, dogmi e pedagogie di Stato.

C’è solo quella (post) comunista diventata radical-chic. Tutto il Pd ormai professa l’ideologia soffocante del “politicamente corretto”.

Augusto Del Noce aveva previsto negli anni Settanta che il Pci sarebbe diventato un “partito radicale di massa”, ma lui intravedeva anzitutto una resa del Pci all’ideologia tecnocratica delle élite nichiliste e anticristiane d’occidente, cosa che è effettivamente avvenuta. Quindi qualcosa di diverso dal Partito Radicale che conosciamo.

Nel Pd c’è oggi molto giacobinismo laicista e anticattolico, ma non si vede la parte libertaria della cultura radicale: il garantismo sulla giustizia e l’apertura al dialogo sempre con tutti, senza criminalizzazionedell’avversario e senza bavagli.

Non a caso il Ddl Zan, su cui Enrico Letta si ostina a rifiutare qualsiasi dialogo, volendo imporlo “così com’è” (per portare a casa una sua vittoria personale) è stato criticato anche dal segretario del Partito Radicale, Maurizio Turco: “Se parli del ddl Zan e di quella roba lì, chi è che non è d’accordo contro l’omofobia? Ma se lo vai a leggere il ddl Zan, la cosa è diversa… io continuo a pensare che la repressione sessuale non si supera con la repressione penale”.

Egualmente è stato criticato dalle femministe: “non avrei mai pensato che le donne in Italia dovessero difendersi dal Pd”, ha dichiarato Marina Terragni.

Emma Fattorini, cattolica già senatrice Pd, è fra i firmatari di un appello con cui centinaia di personalità progressiste hanno chiesto profondi cambiamenti del Ddl Zan, e mette nel mirino “due punti critici… come la definizione di identità di genere e la sua percezione soggettiva e la modalità di coinvolgimento delle scuole sia nei corsi di formazione sia nella Giornata contro l’omofobia”.

Ma dal Pd nessun ascolto. Eppure perfino un “mangiapreti” storico come Piergiorgio Odifreddi comprende la nota della Chiesa che il Pd lettiano non vuol considerare (“il Vaticano ha semplicemente sollevato un dubbio di incostituzionalità, com’è nel suo pieno diritto, confermato implicitamente da Draghi”).

Odifreddi dice che nel merito “non ha tutti i torti”. Aggiunge: “La legge decreterebbe una cesura tra la percezione psicologica di un individuo e la sua realtà fisiologica: la prima dev’essere naturalmente tutelata e difesa, perché ciascuno ha diritto di avere le opinioni e i sentimenti che desidera, ma la seconda non può semplicemente essere negata o rimossa, perché anche i fatti hanno i loro diritti… nessuno si sogna di negare a un ottantenne il diritto di sentirsi un ventenne, o viceversa, ma questo non significa che allora dobbiamo tutti dire, o addirittura insegnare nelle scuole, che non esistono l’età biologica o il tempo, e che non possiamo misurarli”.

Il Pd rischia dunque di essere in guerra anche con la realtà e la razionalità. Non solo con la Chiesa. Fra i vescovi oggi c’è l’amarezza di constatare che il Pd – che molti vedevano con favore – diventa sempre più “un partito ideologicamente anticattolico”.

In queste ore c’è stata anche, al Parlamento europeo, l’approvazione della Risoluzione Matic che – scrive “Avvenire”definisce l’aborto come un diritto umano… attaccando al contempo l’obiezione di coscienza da parte del personale medico, così come le campagne d’informazione opposte all’approccio abortista, come quelle dei movimenti per la vita”.

E il giornale dei vescovi sottolinea che “ad appoggiare la risoluzione” sono stati “gli esponenti del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle”.

Ma lo strappo più clamoroso è quello con la Santa Sede sul Ddl Zan. Nei giorni scorsi è tornato ad esternare l’ex ministro pd Beppe Fioroni, che un tempo fu l’anima cattolica del partito e oggi è praticamente ininfluente.

Dice che “la nota verbale” della Santa Sede evidenzia “la preoccupazione” che si “possa mettere in discussione o ridurre le libertà garantite dal Concordato alla Chiesa cattolica…. E’ una segnalazione che parte dal presupposto che la libertà religiosa e la libertà di opinione sono capisaldi della nostra Costituzione… A Letta dico: il testo al Senato va migliorato”.

Ma il segretario del Pd non sembra disponibile al dialogo, al compromesso e alle correzioni. D’altronde – pur provenendo dalla Dc – Letta non ha mai dato segni di vicinanza alla Chiesa e ai cattolici.

Quando era a Parigi fu chiamato dai vescovi francesi riuniti a Lourdes a fare un intervento, ma lì nel luogo delle apparizioni della Madonna, Letta invece che “illuminazioni” spirituali, ebbe – ha riferito di recente – un’ideona: “è arrivato il momento delle donne prete”. Che è una bella ingerenza negli affari della Chiesa.

Alla Grotta di Lourdes i cattolici vanno a chiedere miracoli alla Madonna. Ma Letta i miracoli se li aspetta da altri: per esempio Mario Monti.

Quando presentò il suo governo alla Camera i fotografi immortalarono un biglietto, firmato “Enrico”, in cui si autocandidava a “collaborare” e scriveva: “Mario quando vuoi dimmi forme e modi con cui posso esserti utile dall’esterno. Sia ufficialmente sia riservatamente. Per ora mi sembra tutto un miracolo! E allora i miracoli esistono!”.

In effetti il miracolo di Monti fu, in un anno di governo, di far impennare il debito pubblico e la disoccupazione, facendo crollare il Pil.

Stremati dalle tasse gli italiani vissero un anno nero. Fu un miracolo al contrario. Non come quelli di Lourdes.

 

Antonio Socci

(nella foto: Monica Cirinna’, senatrice Pd)

Da “Libero”, 26 giugno 2021

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