E’ in corso la demonizzazione di Matteo Salvini. Tutto fa brodo per trasformarlo in una terribile minaccia per la civiltà, come un Gengis Khan redivivo. Perfino il giubbotto del leader leghista secondo “Repubblica” è inquietante e di destra.

Ieri poi Yascha Mounk, sulla prima pagina di “Repubblica”, per la possibile alleanza Lega-M5S ha pacatamente evocato il patto Hitler-Stalin. Un sobrio paragone storico. Manca solo che accostino Salvini a Jack lo Squartatore o a Vlad III principe di Valacchia (in arte Dracula).

Del resto i giornali demonizzano chiunque, in Europa o in America, osi vincere le libere elezioni democratiche senza dire “signorsì!” all’establishment. La cui “polizia del pensiero” da noi è l’intellighentsia salottiera in genere proveniente dalla militanza marxista e rivoluzionaria.

Dopo aver osannato in gioventù regimi stomachevoli come quelli comunisti (senza mai aver fatto autocritica), oggi fa gli esami di affidabilità democratica e di civiltà agli altri.

Cosa è successo con Salvini? Il leader leghista, nell’arco di qualche mese, è stato messo sulla graticola prima perché è andato negli Usa a incontrare il “cattivo” Donald Trump e ad esprimergli la sua stima. Solo per questo è stato disprezzato come un servo di Trump ed esponente della terribile internazionale populista.

Poi, appena qualche settimana fa, è stato messo sulla graticola per la ragione opposta. E’ stato accusato di antiamericanismo per aver semplicemente criticato l’annuncio di un improvvisato bombardamento sulla Siria da parte di Usa ed europei.

In realtà è bastato qualche giorno per capire che quella di Salvini era la posizione più ragionevole, infatti nessuno ha mai provato che il presidente siriano Assad abbia usato i gas (anzi tutto porta a dubitarne), inoltre bombardare non serviva a nulla e poteva addirittura innescare un conflitto più ampio. Era così sensata questa analisi che Trump stesso alla fine ha ridimensionato tutto a una piccola risposta simbolica.

Il presidente aveva annunciato settimane prima il ritiro dalla Siria e quell’oscuro evento era stato usato dal Deep State Usa (che gli è avverso) e da Gran Bretagna e Francia per cercare di costringerlo a restare sul campo.

Oltretutto quel rischioso bombardamento non era un’operazione della Nato (quindi non vincolava l’Italia), tanto è vero che prima se n’è dissociata la Germania, poi lo stesso governo Gentiloni – che al di là delle chiacchiere – non ha concesso le basi militari italiane.

In sostanza faceva gioco solo a Francia e Gran Bretagna che vogliono continuare a interferire in Siria, uno stato sovrano, per i loro interessi, infischiandosene delle sofferenze di quel popolo.

Dunque i fatti hanno dato ragione a Salvini, ma la fake news del Salvini antiamericano è stata lanciata e ancora ieri sui giornaloni si paventava l’Italia, con governo leghista, come “spina nel fianco dell’Alleanza Atlantica”.

La Lega di Salvini vuole forse sciogliere la Nato? Nient’affatto. Ma cosa importa, i giornaloni hanno da fabbricare il mostro antioccidentale.

Giornaloni che, nel corso degli anni, hanno tranquillamente sostenuto governi dov’era presente Rifondazione comunista che non risulta sia un’accesa sostenitrice della Nato.

Per esempio il governo D’Alema (1998-2000). Anche il secondo governo Prodi (2006-2008) aveva ministri, sottosegretari e viceministri comunisti addirittura agli Esteri, all’Interno e alla Giustizia.

E ora sarebbe un problema Salvini che ha sempre rivendicato e difeso la nostra identità occidentale?

La cosa tragicomica è che in questi giorni Trump ha annunciato l’uscita dall’accordo sul nucleare con l’Iran e nuove sanzioni a Teheran, perciò ora i paesi europei si scagliano contro gli Stati Uniti.

La Mogherini ha deplorato Trump e chi, un mese fa, accusava Salvini di antiamericanismo per le sue perplessità sul bombardamento in Siria, oggi attacca la Casa Bianca.

“Democratica”, il sito d’informazione del PD, titola: “Iran, l’UE compatta contro la mossa di Trump”. L’articolo recita: “Il solco tra Stati Uniti e il Vecchio Continente diventa sempre più profondo”, parlando poi di “inasprimento dei rapporti tra Usa e Ue, già debilitati dalla vicenda dei dazi”.

Significa che il PD e i governi europei sono diventati antiamericani? O siamo ai due pesi e due misure?

C’è infine il caso Putin. Salvini ha osato esprimersi per il dialogo con la Russia e contro le sanzioni che danneggiano la nostra economia. Non l’avesse mai fatto. Lo hanno massacrato. Eppure hanno detto le stesse cose anche Prodi, D’Alema e Berlusconi.

Sentite qua Romano Prodi: “Occorre togliere immediatamente le sanzioni alla Russia (…). Giochiamo d’anticipo, senza lasciare agli Stati Uniti un ruolo privilegiato nel rapporto con la Russia” (Il Fatto quotidiano, 23 gennaio 2017).

D’Alema poi definì le sanzioni “una misura sostanzialmente autolesionistica” e affermò che “il dialogo con la Russia è necessario” (La Stampa, 17 gennaio 2017).

Poi però demonizzano Salvini.

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Antonio Socci

“Libero”, 13 maggio 2018

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