Quanto è grande il dolore del mondo… In ospedale, dal letto di Caterina, si vede uno sconfinato e sconsolato panorama di sofferenze. Quanti afflitti da confortare, quante lacrime da asciugare… Continua
Per Caterina e per noi
Da oggi 18 novembre inizia la novena per la festa della Medaglia miracolosa (27 novembre) che ricorda le meravigliose apparizioni (avvenute a Rue du bac, Parigi) della Santa Vergine a Caterina Labouré, suora di 24 anni oggi proclamata santa. Continua
Quei muri appesi ai Crocefissi…
Gesù è stato giudicato – duemila anni fa – dalle varie magistrature del suo tempo. E sappiamo cosa decise la “giustizia” di allora.
Oggi la Corte europea di Strasburgo ha emesso una sentenza secondo cui lasciare esposta nelle scuole la raffigurazione di quell’Innocente massacrato dalla “giustizia umana” viola la libertà religiosa. Continua
Guardare il mondo dal capezzale di Caterina
Due considerazioni. La prima è sul Vangelo di ieri. Un bravo sacerdote nota (lo riprendo da una mail):
“L’immagine che Gesù dà di sé, paragonandosi a una chioccia, è la più umile e la più bella di tutte. Richiama le parole di Dio del Salmo 91,4: ‘Ti coprirà con le sue penne, sotto le Sue ali troverai rifugio’. Esprime la forza della sua tenerezza: l’aquila potente che salva (Dt 32,11) qui si fa chioccia. L’amore materno di Dio è tanto forte da renderlo debole, tanto sapiente da renderlo stolto, fino a dare la vita per noi”. Continua
Per Caterina noi come Bartimeo….
Domenica scorsa, con quattrocento giovani universitari di Firenze, gli amici di Caterina di Comunione e liberazione, abbiamo fatto un bellissimo pellegrinaggio a un Santuario mariano, per mendicare la guarigione di Caterina e la nostra conversione… Continua
Due canti di Caterina….
Come avevo promesso, cari amici, posso finalmente mettere nel blog altri due canti di Caterina come solista, con il coro Foné degli universitari di Comunione e liberazione di Firenze. Entrambi sono canti dedicati alla Madonna.
Lo faccio perché la sua preghiera alla Santa Vergine, nostra speranza e nostra consolazione, continui a risuonare, anche per le tante persone che mi scrivono, afflitte nel corpo o nello spirito, chiedendo la nostra preghiera.
Il primo canto, “Riu, riu chiu”, come ho già scritto, è dedicato alla Madre di Cristo. Caterina lo ha cantato come solista con il suo coro al concerto di natale del 2008.
E’ un canto bellissimo, spagnolo, che ci ha commosso dopo che per caso ho scoperto la traduzione:
“Riu riu chiu, canta l’allodola: Dio protesse dal lupo la nostra agnellina; il lupo rabbioso la volle sbranare, ma Dio onnipotente la seppe difendere….”
Come non pensare alla nostra Caterina quando si sente ripetere la “cordera”, l’agnellina? La canzone poi dice:
Riu, riu chiu la guarda ribera: Riu, riu chiu canta l’allodola:
Dios guardò el lobo de nuestra cordera.
Dio preservò dal lupo la nostra agnella.
Este que es nacido es el gran monarcha,
Colui che è nato è il grande Re,
Christo patriarca de carne vestido; Cristo Patriarca di carne vestito;
hanos redimido con se hazer ciquito,
ci ha redenti facendosi piccolo,
aunque era infinito, finito se hiziera. malgrado fosse infinito si rese finito.
Anche stavolta quel lupo rabbioso (che è il Nemico di Dio) sarà annientato dal Salvatore, il Signore Gesù, che è l’Amore stesso e che per una bambina morta pronunciò il suo “Talita Kum”, “agnellina, alzati!”, riportandola in vita.
Il secondo canto, ancora in spagnolo, cantato da Caterina con il coro, è “Sierra de luna”, dedicato alla Madonna del Pilar.
Ecco il testo della canzone
SIERRA DE LUNA
El Ebro guarda silencio,
al pasar por el Pilar,
la virgen està dormida (bis)
no la quiere despertar.
Un carretero que viene,
cantando por el rabal,
lleva en el toldo pintada (bis)
una Virgen del Pilar.
Con trigo de Cinco Villas,
viene da Sierra de Luna,
y en los collerones llevan,
campanas, campanas,
campanas las cinco mulas.
Besos de nieve y de cumbre,
Lleva el aire del Moncayo,
y las mulas van haciendo,
heridas, heridas,
heridas al empedrado.
Cruzando el Puente de piedra,
se oye una brava cancion,
y en las torres las campanas (bis)
estàn tocando a oraciòn.
Dos besos traigo en los labios,
“pa” mi Virgen del Pilar,
uno me lo dio mi madre (bis)
el otro mi soledad.
El perro del carratero,
juega con la mula torda,
y es que saben que han llegado,
llegado, llegado,
que han legado a Zaragoza.
El Ebro guarda silencio,
al pasr por el Pilar,
la Virgen està dormida,
dormida, dormida,
no la quiere despertar.
SIERRA DE LUNA
Il fiume Ebro tace,
quando passa vicino al santuario del Pilar,
la Vergine sta dormendo
e non la vuole svegliare.
Un carrettiere che passa,
Cantando per il sobborgo,
porta un’immagine della Virgen del Pilar
dipinte sul tendone (del carro).
Viene dalla Sierra de Luna,
con il grano dei paesini del Cinco Villas,
e i cinque muli portano,
campane sui loro collari.
L’aria del Moncayo,
porta baci di neve e di cime,
e gli zoccoli dei muli
battono sul ciottolato.
Attraversando il ponte di pietra
Si sente una bellissima canzone,
e dai campanili le campane
chiamano a pregare.
Porto sulle labbra due baci,
Per la mia Vergine del Pilar,
uno me lo diede mia madre,
l’altro la mia solitudine.
Il cane del carrettiere,
gioca con il mulo bruno,
perché sanno che sono arrivati
a Saragozza.
Il fiume Ebro tace,
quando passa vicino al santuario del Pilar,
la Vergine sta dormendo
e non la vuole svegliare.
Caterina…
La mia speranza per Caterina
Domani porteremo Caterina in un altro centro ospedaliero per iniziare la fase del risveglio (dopo che i bravissimi medici di Firenze le hanno salvato la vita). Abbiamo grande fiducia anche nei medici a cui la affidiamo. Ma sarà il momento più delicato e davvero avremo tanto tanto bisogno del soccorso della Madonna perché Caterina si svegli e stia bene. Continua
Un altro canto di Caterina, un altro presagio
In questi giorni sto “scoprendo” la vita di Caterina nei cinque anni di università a Firenze. Soprattutto ascoltando i canti che faceva, dove esprimeva ciò che aveva dentro) sento vibrare la sua anima.
C’è stato specialmente un canto – insieme a “Ojos de cielo” (che ho già messo qui nel mio blog e potete sentirlo) – che mi ha colpito e anch’esso è un canto per la Madonna, anzi è il suo stesso pianto su Gesù deposto dalla Croce, si intitola “Voi ch’amate lo Criatore” ed è tratto dal laudario di Cortona, del XIII secolo.
Ho scoperto questa cosa di Caterina due anni fa, a Pasqua, perché diversi amici di CL di Firenze mi scrissero mail o sms dicendomi che si erano commossi durante la Via Crucis per aver sentito come Caterina aveva cantato quell’antica lauda.
Sono finalmente riuscito a procurarmi la registrazione e sono rimasto senza fiato… Non è solo la commozione di risentire la sua bellissima voce, ma è l’intensità con cui ci fa entrare nel dolore della Madre del Salvatore.
Ascoltandola ho capito perché tanti si commossero quando l’hanno sentita. E ho capito anche perché si “impuntò”, perché voleva ad ogni costo cantarla lei (poi alla luce di quello che è successo…).
Ecco qui potete sentire il canto di Caterina e sotto trascrivo il bellissimo testo.
Ascolta “Voi ch’amate lo Criatore”
Voi ch’amate lo Criatore
(Laudario di Cortona, sec. XIII)
Voi ch’amate lo Criatore,
ponete mente a lo meo dolore.
Ch’io son Maria co’ lo cor tristo
La quale avea per figliuol Cristo:
la speme mia e dolce acquisto
fue crocifisso per li peccatori.
Capo bello e delicato,
come ti veggio stare enchinato;
li tuoi capelli di sangue intrecciati,
fin a la barba ne va irrigore.
Voi ch’amate lo Criatore,
ponete mente a lo meo dolore.
Bocca bella e delicata,
come ti veggio stare asserrata,
di fiele e aceto fosti abbeverata,
trista e dolente dentr’al mio core.
Voi ch’amate lo Criatore,
ponete mente a lo meo dolore.
Ascoltandola mi rendo conto che è riuscita a far sentire l’immensità del dolore di Maria, la sua struggente tragedia, però senza sbavature enfatiche, facendo trasparire la dignità e il pudore della Vergine.
Io che penso sempre a Caterina come la bambina che era – e che mi stupisco sempre di scoprirla giovane donna ricca di interiorità e maturità – mi sono chiesto da dove abbia tratto quell’intensa partecipazione al dolore della Madre di Cristo, dove e quando e come abbia conosciuto così la vita e la tragedia del male e la compassione della Madonna.
Poi guardo i volti belli dei suoi amici e delle sue amiche, con i quali ha condiviso in questi anni una splendida avventura cristiana, e mi rendo conto della grandezza del dono che ha avuto: attraverso la nostra povera paternità e maternità, una Paternità e una Maternità grande, luminosa come il volto dei santi, come la grande compagnia cristiana in cui è cresciuta ed è diventata donna.
Il Mantello della S.S. Annunziata in cui l’avevo affidata è fatto di tanti volti, di amici e padri e maestri…
Conto presto di farvi sentire ancora la sua voce, perché così è come se lei stessa continuasse a cantare la “bella ragazza” di Nazaret (come dice un antico graffito di pellegrini cristiani nella casa di Nazaret).
Come se continuasse a invocare la Madre di Gesù e in fondo è proprio ciò che fa dal suo silenzio. E io voglio invocarla con lei e per lei. Perché torni a parlarci, col canto, di Maria….
Antonio Socci
Caterina… in sospeso
Cari amici, ormai Caterina è figlia, sorella e amica di tutti voi. Tantissimi di voi mi scrivono accoratamente per avere notizie di lei. Purtroppo in questi drammi le cose evolvono con enorme lentezza. Continua