Terroristi e martiri

Perfino Enzo Bianchi – ed è tutto dire – ha stroncato il volume di Corrado Augias e Remo Cacitti, Inchiesta sul cristianesimo.
Su Tuttolibri (La Stampa 4/10), Bianchi parla di “diverse imprecisioni e inesattezze”.
Un eufemismo. Poi fa un esempio: “ci pare improprio insistere a lungo sull’accostamento tra i martiri cristiani e gli attentatori suicidi che si rifanno all’islam, senza nemmeno ricordare che i primi non hanno mai dato morte ad altri e che anzi sovente hanno offerto il perdono ai persecutori”.

In effetti il libro – fra i tanti limiti, alcuni dei quali abbiamo qui già segnalato – ha questo vizietto: confondere vittime e carnefici: “lo zelo dei martiri cristiani, che non si lasciava intimorire da nessun tormento, consente di tracciare un significativo confronto con ciò che accade oggi nel mondo islamico, in cui pure affiora un’ostentata ricerca del martirio” (p. 186). Continua

Robert Hughes definì “cultura del piagnisteo” quella della sinistra politically correct. Ma anche la destra reazionaria vive di geremiadi. Il piagnone sommo, Oswald Spengler, le unisce. Da questi acquitrini di lacrime, nel XX secolo, sono nati frutti avvelenati. Oggi col crollo delle Borse tornano gli apocalittici. Stanno col culo al caldo, ma annunciano il tramonto dell’Occidente. Se si voltassero (“metanoia”, convertire lo sguardo) vedrebbero l’alba di un tempo nuovo. E gente non disperata: i cristiani. Continua

Snobel

Sarà un caso, ma, dice Davide Rondoni (Avvenire 9/10), gli italiani premiati col Nobel per la letteratura si caratterizzano per lontananza dalla nostra tradizione religiosa, mentre quelli a cui è stato negato, come Luzi e Ungaretti, hanno un tratto di chiara cattolicità (eppure avevano qualche titolo più di Dario Fo).
Discriminazione?
E’ interessante quanto ha documentato, nel 2007, il letterato Enrico Tiozzo: attorno al 1906 il nostro Antonio Fogazzaro stava per ottenere il Nobel, sennonché il suo romanzo “Il Santo” il 4 aprile 1906 fu condannato da Roma come “modernista” e lo scrittore cattolico fece atto di sottomissione alla Chiesa.
Tale gesto scandalizzò la commissione del Nobel tanto da farle preferire il laicissimo Giosuè Carducci, noto autore dell’Inno a Satana. Continua

Quando i bambini si “mangiano” i (post) comunisti…

Nel “caso Cofferati” c’entra Dio. Dopo spiegherò il perché. Prima la notizia: il sindaco di Bologna non si ricandida perché sceglie di stare col figlio piccolo. In sostanza il bambino si è dolcemente “mangiato” il (post) comunista. Continua

Inedito Gandhi

Solite grida scandalizzate per la lettera di Benedetto XVI che ricorda l’anniversario dell’enciclica Humanae vitae di Paolo VI, quella che rifiuta l’uso dei contraccettivi artificiali e promuove quelli naturali.
Il solito Adriano Prosperi su Repubblica (4/10) ci ha spiegato quanto è retriva e antiquata la Chiesa.

Ma c’è qualcosa che non si sa. Chi è che, in un certo senso, influenzò Paolo VI ? Non Torquemada, ma il simbolo del “politically correct” moderno: Gandhi.
Sì proprio colui che i radicali di Pannella hanno trasformato in una propria bandiera, colui che l’attuale campagna pubblicitaria della Telecom propone come simbolo di dialogo fra i popoli, di incontro fra le culture e di umanità.
“A mio avviso – scriveva il grande indiano – affermare che l’atto sessuale sia una azione spontanea, analoga al sonno o al nutrirsi, è crassa ignoranza. Continua

Di fronte al bel discorso del Papa, quello del Presidente Napolitano ha deluso.
Benedetto XVI ha parlato davanti alla storia e al popolo italiano. Napolitano invece è sembrato prendere sul serio Gad Lerner. Peccato. Perché l’intervento aveva qualche spunto molto bello. Ora sarà sicuramente ridotto – dai media – all’accenno sul razzismo. E non sarà una “riduzione” imputabile ai soli giornalisti.
Forse lassù al Colle in questi giorni hanno guardato l’Infedele (e la sua appendice santoriana di giovedì) e hanno confuso lo spettacolo televisivo con la realtà. Continua

PUBBLICA DISTRUZIONE

Chi uccise Giacomo Matteotti? Risposta: “Le Br” (con postilla: nei primi anni Sessanta).
Chi era Roberto Ruffilli? “Uno scienziato”.
Cos’era il Msi? Un’azienda di Stato.
E il Pci? Qui sono emerse due scuole di pensiero: 1) il partito che ha governato “per gran parte della storia repubblicana” e 2) “uno dei cardini del pentapartito”.

Sono alcune perle raccolte da Filippo Andreatta durante la correzione dei test di ammissione alla scuola in Scienze internazionali della facoltà “Roberto Ruffilli” di Forlì (La Stampa, 26/9).
Ce ne sono anche altre. Andreatta, sconcertato, constata che “nessuno degli studenti intervistati aveva una conoscenza dettagliata dell’evoluzione politica della Repubblica e la maggior parte non ne ha nemmeno un’idea generale”. Continua

A proposito delle recenti polemiche sul 20 settembre e sulle multe alle prostitute….

Ieri Paolo Franchi, sul Corriere della sera, metteva in guardia dal tentare qualsiasi “revisionismo storico” sul Risorgimento per non cadere nel “ridicolo” e non mettere in pericolo lo stesso stato nazionale. In pratica Franchi scomunica il cosiddetto “uso pubblico della storia”. Continua

Vino e filosofia

Avvenire (21/9) polemizza sul fatto che al Festival della filosofia di Modena Carpi e Sassuolo, fra i vati chiamati a pontificare (e per di più sulla creatività), c’era anche Umberto Galimberti al centro delle note polemiche recenti relative ai suoi libri.
“Pare che a insistere affinché Galimberti fosse invitato” scrive Edoardo Castagna “siano stati gli amministratori locali, non si sa se attratti più dal filosofo-che-va-in-tivvù o più dal filosofo-di-Repubblica; e infatti sul palco si presenta il sindaco di Sassuolo in persona, che di Galimberti esalta gli scritti su Repubblica, ignorando evidentemente che dai fattacci del plagio, o meglio dalla loro scoperta, il filosofo non vi ha più scritto”. Continua

Una rivelazione su ciò che Gesù gli disse quel 20 settembre….

Il 20 settembre è il 90° anniversario della stimmatizzazione di padre Pio e il 23 settembre è il 40° della morte. Proprio alla vigilia di entrambi sta per uscire un libro di don Francesco Castelli che contiene documenti inediti, eccezionali, sull’episodio delle stimmate e sulla loro origine. In uno di essi “il cappuccino svela – non lo farà mai più durante la sua vita – il toccante dialogo fra lui e il misterioso personaggio, autore delle stimmate” e le parole che spiegano il motivo di quelle stimmate. Continua