OMOFOBIA

Capita spesso di leggere sui giornali della sinistra, specialmente l’Unità, il concitato allarme democratico per presunte discriminazioni di massa a danno delle persone omosessuali che sarebbero vittime di un clima di intolleranza omofobica o quasi di terrore.
Allarmismo alimentato perlopiù da esponenti dell’associazionismo gay che sembra pesare abbastanza (basti ricordare quanto ha influenzato il precedente governo Prodi).

Il 23 agosto un articolo coraggioso e intelligente di Francesco Merlo sulla “Repubblica” osava criticare questo chiassoso associazionismo per certe sue discutibili sortite pubbliche.
E non è stato ben digerito.
Merlo, come al solito voce libera e irriverente, ha trasgredito i dogmi del “politically correct” e qualcuno si è stracciato le vesti. Continua

Ma cos’è successo ad Adriano Sofri?
Come ha potuto fare un simile autogol?
Premetto che io sono fra gli innocentisti. Non ho mai creduto alla sua personale colpevolezza come mandante dell’omicidio Calabresi, per il quale è stato condannato dal tribunale insieme ad altri ex esponenti di Lotta Continua.
Mi sembra che i processi non abbiano fornito certezze sul suo conto, perciò penso che doveva essere assolto.

Tempo fa ho accettato un invito da Lerner e sono andato all’ “Infedele” proprio per una serata su Sofri, in sostegno di un uomo in galera (a mio avviso ingiustamente).
Vorrei tornarci oggi all’Infedele, per discutere con lui delle enormità che ha scritto ieri sul Foglio, ma non credo che Lerner abbia il coraggio di metterle a tema nel suo programma. E dubito che Sofri accetterebbe un confronto. Costoro non sono tipi da mettersi in discussione così. Continua

CASA SARTRE

Richard Newbury traccia sulla Stampa (25/8) questo benevolo encomio: “Corto di statura e di vista, pure strabico, aveva labbra tumide, era pieno di macchie e aumentava il suo fascino evitando l’acqua e il sapone. Lo uccise la passione per l’alcol”.

L’adorabile personcina qui amabilmente ritratta è Jean-Paul Sartre.
Newbury recensisce il volume di Carole Seymour-Jones “A dangerous liaison” che illustra “le girandole sessuali” tra Sartre e “la madre del femmininismo”, Simone De Beauvoir la quale “per gestire le infedeltà di lui, seduceva le sue allieve di liceo e gliele passava”.
Il filosofo, a proposito della sua “vita sessuale o emotiva”, disse di se stesso: “per lo più mi sono sentito profondamente e sinceramente uno sporco bastardo. Un bastardo davvero insignificante”.
Insomma due maestri di vita. Ma è storia o pettegolezzo? Continua

I GATTI DI TOGLIATTI

Non si potrà più dire che, dopo le ultime elezioni, i comunisti in Italia sono ormai quattro gatti. Infatti, ci fa sapere il Giornale (22/8), erano ben cinque, il 21 agosto scorso, alla commemorazione di Togliatti, al cimitero del Verano, per l’anniversario della morte del leader del Pci.
Precisamente due dirigenti nazionali del Pdci (Marino e Tibaldi) e tre nuove leve della Fgci (la notizia è ghiotta: esiste ancora la Fgci).
Si può ironizzare all’infinito sui congressi da fare nelle cabine telefoniche o in una cinquecento, ma la sparizione dei comunisti dal parlamento italiano avvenuta con le ultime elezioni, un avvenimento storico, non è stata accompagnata da uno straccio di riflessione vera della cultura italiana, che tanto conformisticamente subalterna al Pci è stata dal 1945 in poi. Continua

Gentile Concita De Gregorio,

seguo con curiosità e interesse il nuovo corso dell’Unità, da lei diretta.
Per questo le vorrei segnalare un infortunio strano accaduto ieri.
Dunque ieri tutti i quotidiani in prima pagina davano la notizia della feroce aggressione a quattro frati, perpetrata da una banda criminale entrata dentro al convento di san Colombano Belmonte, in provincia di Torino. Gli anziani religiosi sono stati picchiati ferocemente e rapinati: uno è ridotto in fin di vita. E’ stata una violenza selvaggia.
Tutti i quotidiani, dicevo, richiamavano questa notizia in prima pagina: tutti eccetto l’Unità.
Certo, la fondamentale rubrica di Maria Novella Oppo che deve strillare ogni giorno contro Gasparri è molto più importante, ci sarà la fila all’edicola per leggerla, ma almeno un minuscolo richiamo a quei poveri, vecchi frati non si poteva fare? Continua

ADDETTI AI LIVORI

Nell’autunno del 2007 La Repubblica lancia un’inchiesta in sette puntate di Curzio Maltese sull’8 per mille della Chiesa.
La serena obiettività dell’autore è cosa nota.
Il risultato scontato.

L’Avvenire, con Umberto Folena, replicò punto su punto alle varie critiche.
Oggi Maltese ha raccolto e pubblicato in libro quegli articoli su “quanto costa la Chiesa agli italiani” e anche Folena ha raccolto e ampliato le sue repliche.
Il suo volume, “La vera questua”, intende svelare “non solo le strategiche omissioni dell’inchiesta” di Maltese, “ma anche alcune clamorose panzane, infortuni degni di un passaggio a Striscia la notizia”. Continua

A proposito di don Giussani, di un suo libro appena uscito e del prossimo Meeting…Qualcosa che ha a che fare col nostro desiderio inappagato di felicità prendendo spunto dai 40 anni del ‘68 Continua

ROSSO

Comunisti italiani e comunisti russi hanno un terribile passato.
Ma la tragedia, diceva il vecchio Marx, si replica nella storia come farsa.
E cosa dicono le cronache odierne? I primi a Parma, al congresso del Pdci, hanno vivacemente protestato per la deplorevole epurazione del Lambrusco e “l’ordine del partito di non venderlo, forse per mantenere la sobrietà del dibattito pomeridiano” (Corriere della sera, 20/7).
I secondi da Pietroburgo pretendono “che la Chiesa russa canonizzi Stalin” e prevedono che presto “le icone con l’immagine del Santo Josif Stralin compariranno in ogni casa ortodossa” (la Repubblica, 20/7).
E’ una macabra stronzata, ma se non altro ora sappiamo dov’è finito il lambrusco. Continua