Prendete un importante storico inglese come Michael Burleigh, uno che ha insegnato a Oxford, alla London School of Economics e in America, uno che vede tradurre i suoi libri in quindici lingue, uno che – secondo “The Observer” – “è allo stesso tempo uno scrittore polemico e un grande storico”. Prendete il suo ultimo libro, “Sacred Causes”, una storia dell’Europa “da Hitler ad Al Qaeda”, che il “Sunday Times” definisce “un libro che merita di raggiungere il più vasto pubblico possibile”.
Provate a immaginare cosa scrive, in questo best seller, sulla Chiesa e sull’Italia. Di sicuro risponderete: scrive peste e corna. Sbagliatissimo. Il suo splendido libro, appena tradotto da Rizzoli col titolo “In nome di Dio”, è un’autentica bomba, in totale controtendenza. Mette i piedi nel piatto del politically correct e del multiculturalismo. Con una perla divertente che voglio subito segnalare. Infischiandosene delle caste politiche e intellettuali d’Europa, Burleigh, in riferimento alla decisione del governo Berlusconi di nominarlo Commissario europeo, fa addirittura l’apologia di Rocco Buttiglione che dai Palazzi della tecnocrazia europea fu espulso in quanto cattolico. Continua

ROMANO E IL PONTEFICE

Ha fatto riflettere la concomitanza fra l’Angelus di solidarietà al Papa, che ha cancellato la sua visita alla Sapienza per l’opposizione di alcuni gruppi di Sinistra, e il crollo del governo Prodi.
Il centrosinistra al potere non ha fatto una bella figura. E probabilmente il mondo cattolico se ne ricorderà… Se a Sinistra, invece di trastullarsi col cardinal Martini, avessero letto il più consistente De Maistre, avrebbero imparato che… “Qui mange du Pape en meurt”.
Comunque, in mancanza di soda cultura, bastava almeno un po’ di sana consapevolezza romana. Bastava che avessero visto “Il Marchese del Grillo”, dove la mamma dell’aristocratico burlone, interpretato da Alberto Sordi, avverte: “Onofrio, chi tocca il Papa finisce sempre col culo per terra”. Continua

FIACCHETTI

“Il docente anti-Ratzinger”.
Così il Corriere della sera (21/1) lancia un’intervista al matematico Carlo Bernardini, “ex senatore indipendente del Pci nel 1976 ” e primo firmatario della lettera dei 67 professori.
Guardando domenica mattina in televisione l’Angelus del Papa, con la moglie Silvia Tamburini (“altra ex docente di Fisica, fu lei il 28 giugno 2007 a investire Clio Napolitano accanto al Quirinale, ma questa è un’altra storia”, osserva Paolo Conti), il professore è lapidario: “Una provocazione questa di Benedetto XVI”.
Poi, dopo questo bel complimento, gli nega pure la qualifica di “collega”.
Qualche giorno prima, sempre al Corriere (16/1), aveva sentenziato, parlando di Ratzinger: “come filosofo un credente è un po’ fiacchetto”.
Così apprendiamo che Agostino d’Ippona, Boezio, Tommaso d’Aquino, Pascal, Rosmini, Kierkegaard, Bergson, Maritain, essendo “credenti”, secondo Bernardini erano “fiacchetti” in filosofia. Non fategli sapere che Galileo era un convinto cattolico… Continua

UNICUIQUE SUUM

– E’ un infortunio l’esordio del nuovo direttore dell’Osservatore romano, Giovanni Maria Vian.
Dopo il discorso del Papa che denuncia il degrado di Roma, discorso che è stato “corretto” dalla Sala stampa, Vian si allinea alla Sala stampa dichiarando al Corriere della sera (12/1) che il Papa sarebbe stato strumentalizzato “da politici contro altri politici”.
A dire il vero tutti, anche i media, hanno letto le parole del Papa allo stesso modo. Ma il neodirettore dell’Osservatore lo nega: “Per esempio” dice “non trovo che il Corriere della sera abbia scritto che il Papa attaccava le tre giunte di sinistra e neanche gli altri grandi giornali l’hanno fatto”. Continua

Chi è Gesù? Perché nessuno, dopo duemila anni, si sottrae al suo fascino? Anche i “lontani” non sanno nascondere lo stupore, l’ammirazione e l’incanto per quest’uomo misterioso, potente e buono, unico al mondo, “il più bello fra i figli degli uomini”: da Marx a Renan, da Rousseau a Nietzsche, da Borges a Kafka, da camus a Salvemini, da Kerouac a Pasolini, da un “persecutore” come Napoleone a una personalità come Gandhi, fino al libro dell’islam, il corano.

Come e perché in soli tre anni di vita pubblica egli ha potuto capovolgere la storia umana? Lo affermano anche pensatori laici come Benedetto croce: “il cristianesimo è stato la più grande rivoluzione che l’umanità abbia mai compiuto”. Ha portato nel mondo la libertà, la dignità di ogni persona (a partire dai più derelitti), le nozioni di diritti dell’uomo e di progresso, un oceano di carità. Ha spazzato via la schiavitù, ha salvato la cultura antica, ha dato nobiltà al lavoro ricostruendo un’Europa devastata, inventando la tecnologia, le università, la scienza, gli ospedali, l’economia, l’arte, la musica. Continua

SANREMO

– L’Unità (7/1) ipotizza che Luigi Tenco “nel suo bellissimo brano ‘Ciao amore ciao’ si ispirò, almeno in un passaggio, all’inno della oggi scomparsa Germania Est”.
Dunque “i campi da arare, il grano da crescere” sarebbe ispirato a questo verso dell’inno della Germania comunista: “Lasciateci arare e costruire”.
In effetti quel regime “costruì” qualcosa di storico: il Muro di Berlino.
E’ sorprendente ciò che Aldo Colonna rivela nell’articolo: “Marcello Frezza, suo manager all’Rca, ricordava spesso come la difesa da parte di Tenco dell’Unione Sovietica e dei suoi satelliti fosse precisa e determinata e gli orrori staliniani erano di là dall’essere divulgati nonostante il rapporto Krushev (’56)”.
Cosa? Nel 1967 – anno di “Ciao amore ciao” – gli orrori comunisti sarebbero stati sconosciuti? Continua

A 30 anni esatti (quest’anno) dall’approvazione della legge 194 facciamo luce su ciò che accadde… Nel mio libro “Il genocidio censurato” è ricostruita tutta questa vicenda e altre analoghe, per esempio il caso degli Stati Uniti, con l’esplosiva “confessione” di uno dei protagonisti…
Nel frattempo va segnalata l’intervista di Rosy Bindi alla Stampa (6 gennaio), nella quale il ministro suddetto si oppone a “modifiche” della 194 e invita i cattolici a “farsi un esame di coscienza”. Avete letto bene: non invita i laici a fare un esame di coscienza sull’aborto, ma i cattolici. Le sono attribuite queste testuali parole: “Se la legge 194 è stata applicata solo limitatamente agli articoli sulla interruzione della gravidanza è perché quella legge è stata combattuta e chi lo ha fatto è stato principalmente il mondo cattolico”. Continua

Dilaga e appassiona la diatriba su “Dio e politica”. Ieri (di nuovo) Eugenio Scalfari sulla Repubblica, Barbara Spinelli sulla Stampa, addirittura Sandro Bondi sull’Unità, Piergiorgio Odifreddi sulla Repubblica e il cardinal Bertone dovunque: tutti a cimentarsi con la stessa questione.
Allora vorrei chiedere ai nostri commentatori e ai nostri politici – specialmente a Marco Pannella, ma anche a Eugenio Scalfari – di indovinare chi ha pronunciato le parole che seguono. Sentite che bomba: “Per me non c’è politica che non sia contemporaneamente religione. La politica serve la religione. La politica senza la religione è una trappola per gli esseri umani, perché uccide l’anima. Sono fermamente convinto che oggi l’Europa non stia mettendo in pratica lo spirito di Dio e del cristianesimo, bensì lo spirito di Satana”.
Non si tratta di un prelato, né di un politico cattolico. E’ il Mahatma Gandhi. Sì, proprio quello che i radicali di Pannella hanno trasformato – con incredibile disinvoltura – in loro simbolo. Continua