I fratelli Castro – una dinastia comunista – tengono sotto il calcagno il popolo cubano da quasi sessant’anni e hanno tanto pelo sullo stomaco da essere sopravvissuti, con il loro regime, al naufragio dell’Urss.

Pure in questi giorni lo hanno dimostrato. Infatti, con il tacito consenso del Vaticano di Bergoglio, hanno trasformato la messa del papa argentino di domenica scorsa in una manifestazione del Partito comunista cubano. Continua

Circola un’indiscrezione su un presunto scontro fra papa Bergoglio e Benedetto XVI, ma io ritengo che non possa esserci stato. Se non altro per il carattere dei due, politico-gesuitico il primo, mite e gentile il secondo. Entrambi molto attenti ad osservare forme rispettose.

Può essersi trattato di una lamentela, con il sapore della velata critica, da parte di Bergoglio, ma lì in Vaticano anche un lieve sussulto è il segnale di un sommovimento profondo.

Sembra infatti che Bergoglio non abbia gradito l’elogio pubblico che Benedetto XVI ha fatto del cardinale Robert Sarah, il prelato africano che ha appena pubblicato in varie lingue il libro “Dio o niente”. Continua

Continuamente si annunciano fulmini su Medjugorje. Venerdì sera è tornato alla carica il sito di Gianluca Barile. E’ lo stesso che nel giugno scorso lanciò questo dirompente titolo: “Medjugorje, il Vaticano boccia le apparizioni ed isola i veggenti”.

A quel tempo si scatenò una polemica fra vaticanisti e alla fine si appurò che non c’era stata nessuna bocciatura vaticana delle apparizioni, ma che in effetti erano in arrivo provvedimenti dell’ex S. Uffizio. Tuttavia ancora nulla era stato deciso e tutto era rimandato all’autunno.

L’altroieri lo stesso sito ha lanciato questo titolo: “Medjugorje, dal Vaticano nuova bocciatura per i ‘veggenti’: ‘basta testimonianze in parrocchia’ ”. Continua

A proposito del prossimo Giubileo, ieri “Il Fatto quotidiano” ha scritto: “La Chiesa nuova. Ancora una volta Bergoglio tenta di far dimenticare il rigore dei predecessori”.

Il rigore dei predecessori? A dire il vero il Giubileo, con l’indulgenza universale, è stato “inventato” proprio dai suoi predecessori e viene celebrato da secoli nella Chiesa, che da sempre dona al mondo la misericordia divina. Continua

A PROPOSITO DELLA PREGHIERA DI OGGI PER L’ECOSISTEMA….
Ricordando le parole di Gesù – “il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno” (Mt 24, 35) – oggi, mentre a Roma papa Bergoglio celebra la giornata dell’ecologia, invito a considerare l’unica vera questione decisiva della vita: la salvezza della propria anima.
E riporto un brano di un mio libro:
“I grandi dottori della Chiesa, come sant’Agostino e san Tommaso hanno definito teologicamente il fatto che la salvezza di un singolo essere umano valga più dell’intero universo naturale.
San Tommaso d’Aquino: «Il bene soprannaturale di uno solo è superiore al bene naturale di tutto l’universo» (Summa Theologiae I-II, q.113 a.9 ad 2).
Agostino: «La giustificazione dell’empio è un’opera più grande della creazione del cielo e della terra» perché «il cielo e la terra passeranno, mentre la salvezza e la giustificazione degli eletti non passeranno mai» (In Evang. Johan., 72,3).
Inoltre per Agostino la giustificazione dei peccatori supera la stessa creazione degli angeli nella giustizia perché manifesta una più grande misericordia (Catechismo della Chiesa Cattolica n. 1994)”.
Da Antonio Socci, “Indagine su Gesù”, Rizzoli, pp. 86-87

La Chiesa Cattolica e il “partito di Bergoglio” si contrappongono anche sul tema dell’immigrazione.

Bergoglio afferma che ci sono masse di persone che, per fame, hanno il diritto assoluto e indiscriminato di emigrare nei nostri Paesi.

Ma se l’attuale flusso migratorio fosse davvero scatenato dalla fame si dovrebbe affrontare lì il dramma del cibo, non costringere gli affamati anche a sradicarsi e mettersi nelle mani dei mercanti di morte.

La Chiesa ha sempre insegnato diversamente da Bergoglio. Giovanni Paolo II per esempio proclamò che “il diritto primario dell’uomo è di vivere nella propria patria: diritto che però diventa effettivo solo se si tengono costantemente sotto controllo i fattori che spingono all’emigrazione”.

E Benedetto XVI ribadì: Nel contesto socio-politico attuale… prima ancora che il diritto a emigrare, va riaffermato il diritto a non emigrare, cioè a essere in condizione di rimanere nella propria terra. Continua

Al coraggioso titolo di “Libero” di ieri (“Il partito del Papa. La svolta politica del Vaticano”), va aggiunto solo un concetto: una cosa è il partito di Bergoglio (che fa i suoi danni, ma tramonterà con lui), un’altra cosa è la Chiesa Cattolica.

L’ha giustamente notato in queste ore Matteo Salvini nella polemica con monsignor Galantino. E in controluce l’ha fatto capire anche la durissima intervista di Giovanni Sartori, il re dei politologi: “Per me, è una sciagura questo Vaticano che straparla. Se ne infischiano dei fatti veri e pensano a queste cosucce”. Continua

 

E’ stata chiamata “la triste gioventù” e pare la protagonista delle cronache estive di quest’anno. Nell’inverno scorso sui giornali era rappresentata come una gioventù dal presente precario e dal futuro incerto, che sconta i debiti dei padri e deve lasciare l’Italia per potersi costruire qualcosa.

In questi giorni è diventata pure una “gioventù consumata” che “esaurisce la vitalità e la vita stessa in discoteca e nei dintorni. Questi giovani: che si avvelenano con pasticche e droghe”, come scrive Ilvo Diamanti.

Ma c’è qualcosa che nessuno dice: estate o inverno, tutti sono sempre alla ricerca del senso della vita, sia la ragazzina adolescente che si riempie di piercing per “gridare” il bisogno di essere notata, cioè di esistere per qualcuno, di essere amata; sia il laureato in Informatica che deve fare il pizzaiolo, ma ora ha messo da parte i soldi per cercare a Londra la sua vera opportunità di lavoro. Continua

Quel giorno le colline della Galilea erano in festa. Campagne piene di vendemmiatori, filari, allegria, colori accesi, grappoli d’uva, canti.

Gesù, con la sua piccola compagnia, cammina tra i campi e sorride mentre in tanti lo salutano (“Rabbi! Rabbi!”). Va verso una fattoria sulla riva del lago di Genezaret.

Il padrone di casa gli corre incontro: “Quanto gioia porti!”. Poi chiede: “Quella è tua madre?”. Continua