La scoperta del vero volto del Padre…

Due preziosi inediti, uno di padre Pio, l’altro su di lui, con notizie nuove sul frate di Pietrelcina, emergono dagli archivi proprio in queste ore nelle quali – per l’esposizione del corpo – i media di tutto il mondo parlano del santo. Ma – prima di vedere i due documenti – devo fare una premessa. Per sottolinearne l’importanza. Continua

Il 25 aprile ho trovato mio figlio che leggeva un’intervista ad Armando Cossutta.
Nessun problema, se non fosse che mio figlio ha 10 anni, frequenta la V elementare e quell’intervista è contenuta in un giornale dell’Anpi intitolato “Patria indipendente” (un numero dedicato al 25 aprile) che è stato consegnato ai bambini della sua classe dalla maestra (peraltro un’ottima maestra). Nella scuola pubblica.

Con tutto il rispetto per l’on. Cossutta, che ha il diritto di restare orgogliosamente comunista, mi riesce difficile considerarlo il simbolo della libertà e della democrazia occidentale (ricorda semmai l’Urss di Breznev).
E’ come chiamare un vegetariano a fare il testimonial della bistecca alla fiorentina.
Perché circola nella scuola elementare una rivista simile? Continua

VIRGOLETTE

Pietro Citati aveva lanciato un appello sulla Repubblica (7/4): “Non uccidete l’eleganza del punto e virgola”. Una dotta polemica. Peccato che poi abbia fatto più scalpore quella sulle virgolette, lanciata da altri.
Il povero Umberto Galimberti – anche lui grande firma di Repubblica – ha passato una settimana d’inferno perché vari giornali hanno rilevato “le accidentali somiglianze tra alcuni passi dei suoi libri e quelli di Giulia Sissa, Salvatore Natoli e Alida Cresti” (Il Sole 24 ore, 27/4).

Ma sono davvero così importanti le virgolette? Sergio Givone, che insegna Filosofia a Firenze e anche lui scrive per Repubblica, ha spiegato al Giornale (25/4): “La filosofia è confronto di idee e quelle idee che riconosco come giuste diventano mie…
Questo non toglie che le fonti siano fonti e vanno citate…Però ho l’impressione che in questo caso si rischi di fare una demonizzazione inutile… Continua

Qua sotto vi dico cosa penso dell’esposizione del corpo di Padre Pio che tante polemiche ha suscitato. Ma prima vi lascio una perla del Padre: “Lo Spirito di Dio è spirito di pace… Egli ci fa sentire un dolore tranquillo, umile e fiducioso dovuto precisamente alla Sua Misericordia… Invece lo spirito del Male esaspera… e ci fa provare una specie di ira contro di noi: mentre proprio nei nostri confronti dovremmo esercitare la carità più grande” Continua

IL MAGO DI ARCELLA

Dunque il 30 marzo Eugenio Scalfari scrisse sulla Repubblica che “il centrosinistra vincerà sia alla Camera sia al Senato. Ce la fa. Con avversari di questo livello non si può perdere. Io sono pronto a scommetterci”.
La plebe ha sghignazzato su questa “previsione”. Ma Scalfari, la domenica successiva al voto (20/4), ha svelato che conosceva bene il futuro (disastro elettorale): “Molti amici mi hanno chiesto nei giorni scorsi come mai chi si è battuto per la vittoria dei democratici (ed io sono tra questi) non ha percepito che essa era impossibile. Ma non è vero.
Sapevamo e abbiamo detto e scritto che sarebbe stato miracoloso riagguantare nelle urne elettorali un avversario che, nel novembre del 2007, quando si è aperta la gara, aveva nei sondaggi un vantaggio di oltre 20 punti e c’erano soltanto quattro mesi di tempo prima del voto”.
Ma perché due settimane prima del voto scrisse il contrario?
Non perché gli capiti mai di scrivere qualche sciocchezza (non sia mai!). Forse la sua fu un’astuta mossa per non dare a vedere che – fra tante straordinarie doti – possiede facoltà divinatorie. Altrimenti la gente lo avrebbe assediato per chiedergli i numeri da giocare al lotto. E lui non ama sentir suonare il campanello mentre legge Montaigne. Continua

Eugenio Scalfari, il 30 marzo scorso, ha fatto questa perspicace previsione nel suo editoriale sulla Repubblica: “Ho un presentimento: il centrosinistra vincerà sia alla Camera sia al Senato.
Fino a pochi giorni fa pensavo il contrario, che non ce l’avrebbe fatta.
Ebbene ho cambiato idea. Ce la faCon avversari di questo livello non si può perdere. Gli elettori cominciano a capirlo. Io sono pronto a scommetterci”.

Quando si dice cogliere nel segno! Si può ironizzare. Ma stiamo parlando del decano dei giornalisti italiani, colui che, una settimana fa, ha inaugurato con la sua lectio magistralis il “Festival del giornalismo” di Perugia.
E’ il perfetto simbolo di una classe intellettuale che si scopre (ancora una volta) lontana anni luce dal Paese e dalla vita concreta. Continua

ROSSO DI SERRA…

“Domenica scorsa l’Onorevole Bonomi ha parlato a Firenze (il che, sia detto tra parentesi, dev’essere stato un bel sollievo per tutte le altre città italiane)”.
E’ il memorabile incipit del primo corsivo di Fortebraccio sull’Unità dove ha scritto fino al 1982 diventando “uno dei padri nobili della satira politica italiana”.
Altra battuta storica: “Arriva Umberto Agnelli scortato da Luca Cordero di Montezemolo, che non è un incrociatore…”.
Fortebraccio lo ricordano tutti. Tutti eccetto Michele Serra, il quale peraltro all’Unità – come dice Wikipedia – raccolse proprio “l’eredità del celebre corsivista”, succedendogli nella rubrica satirica. Continua

Seguire le sue tracce nella storia e nella cronaca è sorprendente…

Vi parrà bizzarro, ma l’evento più interessante di questa campagna elettorale, per me, è accaduto domenica scorsa a Milano al Palasharp. Sebbene fossero presenti 25 mila persone nessuno ne ha dato notizia. In apparenza non c’entra con le elezioni, ma, come vedremo, non è così. Continua

FUORI I NOMI

Interessante editoriale di Ernesto Galli Della Loggia sul Corriere della sera (6/4). Le vergognose gazzarre inscenate per impedire a Giuliano Ferrara di parlare della sua lista contro l’aborto – dice Galli – non si possono liquidare “tirando in ballo le solite frange folli”. Perché c’è nelle loro azioni “l’eco del disprezzo e della manipolazione che in Italia viene regolarmente riservato a chi non la pensa come noi”.
Tale disprezzo e tale manipolazione – denuncia Galli – vengono “spessissimo dai più illustri commentatori, dai rappresentanti più accreditati della cultura”.
E cioè? Chi? Direbbe Pigi Battista: fuori i nomi.
Galli i nomi non li fa, ma rincara la dose. Spiega che alla demonizzazione dell’avversario, alla “costruzione della figura del nemico pubblico numero uno” in Italia si dedica “per lo più la crema intellettuale del Paese, uomini e donne assolutamente dabbene”.
Ma i nomi? Non ci sono. Peccato. Il coraggioso “j’accuse” si ammoscia un po’ quando è indirizzato verso anonimi. Continua

Dev’essere stato sgradevole, per Eugenio Scalfari, vedere la pagina che sabato scorso apriva il settore cultura del suo quotidiano a proposito dei Guf (Gruppi universitari fascisti) del Ventennio. E sarebbe molto interessante se oggi che è un monumento vivente del giornalismo e ama dedicarsi a grandi temi filosofici, Scalfari volesse darsi pure alla memorialistica, ricostruendo la sua esperienza di quegli anni (come fecero – per fare esempi a lui vicini, pur con storie diverse – Norberto Bobbio ed Enzo Forcella).

Con Scalfari discussi – forse troppo polemicamente – di quelle vicende nel 1993, dalle colonne dell’ “Indipendente” di Vittorio Feltri (lui rispose dalla sua Repubblica). Erano usciti due volumi (la quarta parte, “Mussolini l’alleato”) della grande opera di Renzo De Felice sul fascismo edita da Einaudi. A pagina 888 si narrava una vicenda sorprendente che riguardava proprio Scalfari. Cosa c’entrava lui, che nel ’43 aveva 19 anni, con la storia di Mussolini? Continua