L’industria mediatica celebra ed esalta, da anni, la generazione sessantottina anche perché è quella che oggi ha in mano il potere e il contropotere (nei giornali, nel cinema, nella cultura, in politica). Quindi celebra se stessa. Una generazione imbottita di ideologia che ha preteso di essere (e d è) la lotta e il governo, la sovversione e l’establishment. Continua
Rubrica 87
Auto (gol)
Il Tg5 di sabato, alle 20 aveva un titolo emblematico, un vero segno dei tempi. Accostava due notizie provenienti, nello stesso giorno, dal mondo dello sport (che poi è un concentrato del nostro tempo e dei suoi veleni).
Ecco la prima notizia. Un famoso e importante dirigente della Formula 1, il miliardario Bernie Ecclestone, ha rilasciato dichiarazioni che hanno sconcertato su Hitler e altre cose discutibili sulla democrazia.
Francamente la reazione non è stata quella attesa. Doveva esserci una sollevazione di tutto il mondo dell’automobilismo e dello sport e invece quasi da solo il Congresso mondiale ebraico ha chiesto le sue dimissioni.
L’interessato ha replicato ieri con la solita “precisazione” che parla – com’era prevedibile – di “grande malinteso” e prova a mettere una toppa di dubbia efficacia: “In quell’intervista abbiamo parlato di strutture e di come a volte possa essere positivo prendere decisioni senza limitazioni di sorta”. Ha pure aggiunto a proposito di Hitler: “Mi è stato domandato se conoscessi un dittatore e io mi sono limitato a dire che prima dei suoi orribili crimini agì con successo contro la disoccupazione e la crisi economica”. Continua
Rubrica 87
Auto (gol)
Il Tg5 di sabato, alle 20 aveva un titolo emblematico, un vero segno dei tempi. Accostava due notizie provenienti, nello stesso giorno, dal mondo dello sport (che poi è un concentrato del nostro tempo e dei suoi veleni).
Ecco la prima notizia. Un famoso e importante dirigente della Formula 1, il miliardario Bernie Ecclestone, ha rilasciato dichiarazioni che hanno sconcertato su Hitler e altre cose discutibili sulla democrazia.
Francamente la reazione non è stata quella attesa. Doveva esserci una sollevazione di tutto il mondo dell’automobilismo e dello sport e invece quasi da solo il Congresso mondiale ebraico ha chiesto le sue dimissioni.
L’interessato ha replicato ieri con la solita “precisazione” che parla – com’era prevedibile – di “grande malinteso” e prova a mettere una toppa di dubbia efficacia: “In quell’intervista abbiamo parlato di strutture e di come a volte possa essere positivo prendere decisioni senza limitazioni di sorta”. Ha pure aggiunto a proposito di Hitler: “Mi è stato domandato se conoscessi un dittatore e io mi sono limitato a dire che prima dei suoi orribili crimini agì con successo contro la disoccupazione e la crisi economica”. Continua
Se l’Unità parla di Cesare e Berlusconi
I berlusconiani più esagerati? Stanno diventando quelli dell’Unità.
E’ noto che l’odio smodato è un sentimento che talora può confinare con l’amore più folle (e viceversa). E che i due sentimenti estremi possono finire per confondersi. Ebbene, la parabola dell’Unità nei confronti di Berlusconi alla fine rischia di essere proprio questa. Continua
Rubrica 86
Sì Martini, sì party
Il cardinal Martini sbandierò al mondo intero che, una volta in pensione, si sarebbe “ritirato” a Gerusalemme. Tanti poterono dirsi ammirati per la profonda spiritualità del prelato, che si dava alla preghiera, al silenzio e alla meditazione.
In realtà lui non aveva detto questo: “Quando mi chiedono il perché io abbia scelto di vivere a Gerusalemme, rispondo che non lo so. È stato lo Spirito Santo”.
Evidentemente lo Spirito Santo – dopo avergli negato il papato a cui lo avevano candidato i grandi media e averlo condotto lontano da Roma – non si è più fatto vivo. Continua
Rubrica 86
Sì Martini, sì party
Il cardinal Martini sbandierò al mondo intero che, una volta in pensione, si sarebbe “ritirato” a Gerusalemme. Tanti poterono dirsi ammirati per la profonda spiritualità del prelato, che si dava alla preghiera, al silenzio e alla meditazione.
In realtà lui non aveva detto questo: “Quando mi chiedono il perché io abbia scelto di vivere a Gerusalemme, rispondo che non lo so. È stato lo Spirito Santo”.
Evidentemente lo Spirito Santo – dopo avergli negato il papato a cui lo avevano candidato i grandi media e averlo condotto lontano da Roma – non si è più fatto vivo. Continua
La questione etica? Battere la corruzione
Si dice che il Pdl voglia lanciare una controffensiva per rinnovare l’immagine del governo e lasciarsi alle spalle le polemiche giornalistiche e il gossip. A mio avviso l’unica strada giusta è quella della politica vera, dell’amministrazione seria e rigorosa della cosa pubblica. La parola d’ordine dovrebbe essere: “onestà”. Che oggi rappresenta pure la vera, colossale risorsa economica per trascinare l’economia italiana fuori dalla crisi. Vale più del petrolio. Continua
Rubrica 85
Mosca in Vaticano
E’ appena uscito il volume di Andrea Tornielli, “Paolo VI. L’audacia di un Papa” (Mondadori) che offre un’ampia documentazione sulla figura di Giovanni Battista Montini e sul suo pontificato. Merita l’attenzione e la discussione degli storici. Io, in questa rubrica, segnalo solo alcune perle che mi interessano – diciamo – personalmente. Continua
E’ IN LIBRERIA IL NUOVO VOLUME DI ANTONIO SOCCI, “I SEGRETI DI KAROL WOJTYLA” (Rizzoli)
Ecco una sintesi del contenuto del libro.
Karol Wojtyla dall’età di ventisei anni viveva delle autentiche esperienze mistiche. È questa una delle notizie che il libro di Antonio Socci offre, con testimonianze di prima mano, sull’uomo che più ha impressionato e commosso la nostra generazione. La natura di queste esperienze e le “rivelazioni” soprannaturali che egli custodiva spiegano anche i suoi gesti profetici? E illuminano il suo giudizio sul carattere “apocalittico” dei nostri anni?
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Rubrica 84
Mangiare bambini
Nello splendido libro di Francesco Agnoli, “Perché non possiamo essere atei”, trovo riferito “quello che raccontava Karl Marx ai suoi attoniti e creduloni ascoltatori nel 1874 a Londra, allorché a un congresso di lavoratori di lingua tedesca tentò di rivalutare le antiche calunnie rivolte dai romani ai primi martiri cristiani, accusati di praticare il cannibalismo, di uccidere bambini e di partecipare a orge immonde.
‘Daumer dimostra – esordì Marx, riferendosi a un autore che avrebbe ritrattato le sue affermazioni per divenire cristiano – che i cristiani massacrarono veramente esseri umani, mangiarono e bevvero carne e sangue umano durante la Comunione. Questo spiega perché i romani, che tolleravano tutte le sette religiose, perseguitarono i cristiani’ ”.
Le stragi di credenti fatte dagli antichi romani però furono quasi un nonnulla a confronto del genocidio di cristiani perpetrato poi nel XX secolo dai regimi comunisti basati proprio sulle teorie Marx. E dire che ancora oggi c’è chi lo rivaluta o continua a prenderlo come faro ideologico… Continua