Provate ad accostare queste due notizie. Un Ispettore Capo come Filippo Raciti viene mandato dallo Stato a farsi massacrare per 1.200 euro al mese (questo era il suo stipendio con 20 anni di carriera). Un normale agente rischia la vita per circa mille euro. Nel caso in cui vengano ammazzati le famiglie restano con una pensione di reversibilità di quel misero valore. Da fame.
Prendiamo ora la seconda notizia dalla copertina dell’Espresso di questa settimana: “Scandalo pensioni. Bastano cinque anni in Parlamento per maturare un vitalizio che va da 3.000 a 10.000 euro. Oggi lo ricevono 2.238 ex senatori ed ex deputati, possono sommarlo ad altri redditi e altre rendite e può essere preso già a 50 anni”.
Fra i privilegiati c’è – per esempio – Toni Negri che nel 1983 era “detenuto per associazione sovversiva e insurrezione armata”, fu eletto nelle liste di Pannella, mise piede a Montecitorio “solo per sbrigare le pratiche” e poi fuggì in Francia: ebbene oggi, stando ai dati dell’Epresso, “riscuote 3.108 euro di pensione parlamentare senza aver prodotto nemmeno una legge”. Continua