Don Luigi Verzè è un benemerito della medicina e della scienza, grazie al suo Ospedale San Raffaele (e tutto ciò che è cresciuto attorno). Ma gli scivola la frizione appena vede un giornalista. Forse dovrebbe lasciar perdere le dichiarazioni se, ogni volta, deve rincorrere le agenzie per precisare.
Ieri con una sua intervista al Corriere della sera si è meritato un titolo bombastico in prima pagina: “Don Verzé: staccai la spina per lasciar morire un amico”.
Mentre divampano le polemiche sull’eutanasia naturalmente ha fatto il botto.
Devastante dal punto di vista cattolico. Così, di fronte al clamore suscitato (e allo scandalo, almeno fra molti credenti), don Verzè è dovuto correre ai ripari con una dichiarazione all’Ansa che sembra una mezza marcia indietro. Continua
QUEL PATTO SCELLERATO FRA KGB E “PAPA BUONO”
Promemoria per il convegno ecclesiale di Verona… Mentre i giornali annunciano che il nostro stupendo papa Benedetto XVI sta per firmare il decreto che permette di celebrare la millenaria liturgia della Chiesa vergognosamente proibita dopo il Concilio dall’inquisizione progressista Continua
SE EINSTEIN E IL BIG BANG DANNO RAGIONE A RATZINGER
A proposito del premio Nobel per la Fisica assegnato a Mather e Smoot, ricordando lo splendido discorso del papa a Ratisbona… Continua
Napolitano, perchè non parli?
E’ morta una vecchia figura, il notaio della Repubblica ed è già stato sepolto, senza cerimonie ufficiali, fra le pagine polverose della Costituzione, visitato solo dagli acari e dalle muffe.
Il vecchio caro Capo dello Stato che parlava solo con atti formali e con messaggi alle Camere ha tirato le cuoia da tempo, anzi si è trattato di un caso di eutanasia attiva, di un clamoroso esempio di riforma costituzionale senza il voto del Parlamento.
Al suo posto – ormai da anni – è subentrato un altro personaggio, insediato dalla Consuetudine, che si atteggia ora a simpatico arruffapopoli e comiziante (Pertini), ora a (meritorio) Picconatore (Cossiga), ora a predicatore retorico e fazioso (Scalfaro), ora a ostinato nonno della Patria (Ciampi).
Non è ancora chiaro quale sarà il connotato di Napolitano, ma è già evidente che pure lui si è messo su questa seconda strada: quella della loquacità (ampollosa e guardinga, assai politically correct), e dell’attivismo. Sempre più frequenti sono l’esortazione, il monito, l’invito, il commento, insomma la chiacchiera e l’interventismo.
Ieri ha ricevuto i dirigenti della Cgil celebrando il sindacato “che si identifica con i valori di libertà e di pace”, poi ha inviato gli auguri a Berlusconi (come pure a Bersani) auspicando un “dialogo costruttivo” dell’opposizione col governo. Continua
Nessuno tocchi Caino, di Abele chi se ne frega
Il figlio di Fabianus Tibo, uno dei tre martiri indonesiani, ha detto: “Mio padre, prima di morire (fucilato dal regime islamico, nda), ha chiesto di non vendicarlo. Ha detto che dovevamo perdonare”.
Questo sono i cristiani. Un miracolo nel mondo della violenza: il perdono delle vittime ai carnefici.
Noi però abbiamo il dovere di gridare contro l’orrore finché si ha voce.
Spero che ci sia tanta gente, lunedì alle 17,30, a Roma, davanti all’ambasciata indonesiana (via Campania 55) dove Pier Ferdinando Casini ha proposto di manifestare silenziosamente accendendo una candela in memoria dei tre cristiani, tre poveri contadini massacrati dal regime indonesiano a causa della loro fede, perché il loro sangue era stato preteso dai fondamentalisti islamici.
Probabilmente è stata l’ennesima vendetta – come suor Leonella – contro il Papa reo di aver detto al mondo che non s’impone la religione con la violenza. E’ importante che abbia annunciato la sua presenza lunedì anche il sindaco di Roma Walter Veltroni – che contro la pena di morte usa giustamente il Colosseo, testimone antico della barbarie del potere – perché sia evidente che non è una manifestazione di una parte politica o solo di cattolici, ma di tutti, una questione di giustizia e di umanità. Che riguarda il destino dei nostri figli.E spero infine che sia anche un’occasione di riflessione autocritica per tanti. Continua
ANCORA SANGUE DI CRISTIANI MACELLATI DAI “BRAVI MUSULMANI” DAVANTI AI QUALI DOBBIAMO UMILIARCI CHIEDENDO (NOI) SCUSA !!!!!
Sono stati uccisi ieri i tre contadini cristiani dell’Indonesia condannati a morte, dopo un processo farsa, nel più grande paese musulmano del mondo, per le pressioni dei fondamentalisti musulmani.L’esecuzione, rinviata varie volte per gli interventi internazionali, è stata decisa probabilmente anche per ritorsione contro il Papa. Continua
IL PAPA E I CRISTIANI IN PERICOLO DI VITA
Questo articolo è stato scritto sabato scorso: prevedevo che presto sarebbe stato sparso sangue cristiano. E così è stato: domenica in Somalia hanno macellato una missionaria italiana, suor Leonella, che aveva donato la vita ai poveri… Continua
CARO MONS. ROMER, VUOLE “INQUISIRE” ANCHE LA SACRA FAMIGLIA DI NAZARET ? E PERCHE’ EVITA DI FARCI SAPERE COSA NE PENSA IL PAPA ?
Alla redazione di “Libero” è arrivata una lettera di monsignor K.J. Romer, segretario del Pontificio consiglio per la famiglia, pubblicata oggi, 15 settembre. Siccome non mi è stata data la possibilità di rispondere su “Libero” (dove invece si risponde a lettere di più vasto interesse come le nomine a “cavaliere”), rispondo direttamente qui. Continua
GIULIANO FERRARA, RATZINGER E IL NOME DI MARIA
Come si vince il male che si è scatenato nel mondo con l’ 11 settembrE? I giornali e le tv sono pieni di discorsi e analisi politiche, culturali, militari … Ma per trovare la salvezza bisogna guardare altrone: il 12 settembre, festa del nome di Maria. Padre Massimiliano Kolbe – che ebbe a che fare con i demoni del Novecento – ha spiegato in modo impressionante quanto sia potente anche solo il nome della Madre di Dio: “Lei è la Regina dell’universo. Continua
UN GIUDIZIO SUI TEMPI PRESENTI CHE NON SI TROVA SUI GIORNALI (IL VERO GIUDIZIO ! )
Altro che Scalfari, Galli Della Loggia, Romano, Lerner, Ferrara, Socci eccetera… Continua