A volte la realtà riesce a bucare il muro di propaganda e fake news, dissolvendo perfino i fumi della sbornia propagandistica sull’Emilia Romagna.

FATTI E MISFATTI

La mina vagante Carlo Calenda, essendo ai margini – per criticare il papocchio governativo di agosto fra Pd e M5S – questa verità dei fatti l’ha svelata così in un tweet: “Dal 29 agosto 2019 a oggi il blocco di Centrosinistra è passato dal 46,5% al 34,3%. Il blocco Lega-FdI-FI dal 45,6% al 50,5%. Mi pare un’operazione riuscitissima” ha concluso ironicamente.

E a chi gli ha obiettato che comunque il Pd ha il potere e comanda (sia pure a dispetto degli italiani), sottintendendo che il centrodestra ce l’ha in saccoccia, Calenda ha replicato: “spero sia una battuta. Questi sono i dati perché hanno fatto il Governo! Che peraltro sta governando pessimamente. Quando (il centrodestra) sarà al 60% continueremo a dire ‘che bello li abbiamo tenuti fuori dal Governo’?”. Continua

Dopo aver perso le elezioni politiche, le europee e una decina di elezioni regionali, nel giorno in cui perde anche la Calabria, il Pd canta vittoria perché mantiene il governo dell’Emilia Romagna grazie a un sistema di potere ancora vetero-Pci che domina sulla società e che a Bologna si salda con la borghesia radical-chic e quella cattoprodiana. Contenti loro…

Ma il dato più clamoroso è la conferma della sparizione, dal Paese, del M5S, ormai annichilito e assorbito nel Pd. L’esplosione elettorale e, subito dopo, il crollo – un fenomeno che accomuna i grillini e Renzi – ha una spiegazione: la mancanza di identità e di senso di appartenenza. Continua

La Cina è (pericolosamente) vicina. Non solo per il terribile coronavirus che sta allarmando tutto il mondo. Ma per quello che rappresenta, come minaccia planetaria, dal punto di vista economico e politico.

Infatti è stata proprio la Cina l’argomento (prevalente) dei colloqui che il vicepresidente americano Mike Pence ha avuto, in queste ore, a Roma, con papa Bergoglio, col presidente del Consiglio Conte e col Capo dello Stato Mattarella.

Colloqui che seguono quelli che, nell’ottobre scorso, ha avuto a Roma il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo. Cosa significano queste due visite ad altissimo livello così ravvicinate nel tempo? Continua

In Italia è a rischio la democrazia? Non bisogna drammatizzare, ma oggi i segnali di un’involuzione che potrebbe far collassare il sistema democratico ci sono davvero e dovrebbero preoccupare tutti.

Non solo perché il governo è formato da due partiti che sono minoranza nel Paese (uno è crollato al minimo storico nelle politiche del 2018 e l’altro ha dimezzato i voti alle europee del 2019).

Non solo perché si sono barricati nel Palazzo, contro il Paese, e manifestano l’intenzione di non restituire la parola al popolo sovrano in nessun caso (nemmeno se crollasse l’Emilia Romagna rossa dopo l’Umbria), anche perché a primavera si decidono centinaia di nomine e poltrone. Continua

L’assurdo pasticcio che è stato fatto, dopo l’anticipazione del libro di Benedetto XVI e del card. Sarah, è spiegato benissimo in QUESTO articolo di Riccardo Cascioli

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Il libro scritto da Benedetto XVI e dal card. Robert Sarah, intitolato “Dal profondo dei nostri cuori”, ancor prima di uscire ha suscitato un terremoto e il fuoco di sbarramento sgangherato e rabbioso di certi bergogliani. Quasi che Benedetto XVI non avesse diritto di parola (lo stesso Bergoglio, in passato, lo aveva invitato a intervenire).

Il terremoto è stato provocato dall’anticipazione ai giornali della loro difesa del celibato sacerdotale (che definiscono “indispensabile”). Ma anche dal loro tono generale che prova la gravità della situazione, perché i due uomini di Dio – pur con rispetto verso il papa argentino – sembrano dire a Bergoglio: fermati, stai portando la Chiesa fuori strada, nel burrone. Continua

Si leggano attentamente queste righe (e mi scuso per la lunghezza della citazione): “Perché come Paese contiamo poco o niente? Una delle risposte è venuta questa settimana nella stretta di mano tra Putin ed Erdogan all’inaugurazione del Turkish Stream, il simbolo del fallimento della nostra politica estera nel Mediterraneo e in Libia. Quel gasdotto con il nome di South Stream doveva costruirlo l’italiana Saipem non Erdogan ma fu bloccato da Europa e Stati Uniti per sanzionare la Russia sull’Ucraina. Peccato che alla Germania in questi anni sia stato consentito di raddoppiare il North Stream con Mosca e alla Turchia, riottoso membro della Nato, di raggiungere accordi con Putin nel gas e persino negli armamenti. Dov’erano l’Unione europea e gli Stati Uniti? Hanno contribuito a bloccare i nostri interessi nazionali ma dato via libera a quelli altrui”. Continua

“Viviamo in un mondo di dittature, grandi o piccole che siano. Quella americana è la più forte”. Così iniziava ieri l’editoriale di “Repubblica”, che è il vangelo del progressismo italico. Editoriale di prima pagina (che quindi esprime la posizione del giornale) firmato dal suo fondatore, Eugenio Scalfari.

Prevedendo lo sbalordimento di qualche lettore, Scalfari subito dopo (bontà sua) spiegava che “formalmente non è una dittatura” quella americana, perché “c’è un presidente che governa, sotto il controllo del Parlamento. Ma si chiama Trump e abbiamo visto in queste ore di che cosa è capace”.

Scalfari si riferisce all’azione contro l’uomo forte dell’Iran, il generale Soleiman. Questo episodio gli basta per affermare che gli Stati Uniti sono la dittatura più forte del mondo.

Dittatura che non c’era con Obama, il quale faceva bombardare la Libia per rovesciare Gheddafi, con tutta la catastrofe che ne è seguita, ma non veniva annoverato da Scalfari fra i dittatori. Anzi, lui era un benemerito premio Nobel per la Pace. Continua

Un tempo, degli esecutivi particolarmente dannosi, si diceva: “buoni a nulla, ma capaci di tutto”. Ma il ConteBis  a quanto pare supera – in negativo – tutti i peggiori governi della storia repubblicana.

I primi cento giorni della sua vita, che di solito trascorrono come una luna di miele, sono stati invece una luna di fiele : i partiti governativi sono stati divisi su tutto, in lite fra loro e al proprio interno, perdendo parlamentari e ministri, fra scissioni e dimissioni, senza alcuna idea condivisa sul Paese, sul suo futuro, sul ruolo nel mondo e perfino in Europa (ormai l’Italia nella Ue è ridotta a fare la cameriera della Merkel e di Macron). Continua

Il giorno di Natale, in Nigeria, lo Stato islamico – secondo quanto riferisce l’agenzia Asianews – ha “decapitato” 11 cristiani, che erano stati da loro catturati. I Jihadisti hanno rivendicato la strage come “messaggio ai cristiani del mondo intero”. Anche alla vigilia di Natale, in un villaggio cristiano vicino a Chibok, avevano ucciso sette persone e avevano rapito un giovane.

Tuttavia questo macello del terrorismo musulmano non sembra interessare ai nostri media e ai governi dell’Occidente (con l’eccezione di Boris Johnson che in questi giorni ha tuonato contro le persecuzioni ai cristiani e contro il boicottaggio a Israele).

A quanto pare solo se muoiono sui gommoni che affondano davanti alle coste libiche, in partenza verso l’Italia, le popolazioni africane fanno notizia e infiammano la coscienza dei “buoni” e degli umanitari. Continua

Il Natale riscalda il cuore anche di chi non frequenta più la Chiesa. Come scriveva, nella Storia dell’idea d’Europa”, il laico Federico Chabod  “non possiamo non essere cristiani, anche se non seguiamo più le pratiche di culto, perché il Cristianesimo ha modellato il nostro modo di sentire e di pensare in guisa incancellabile; e la diversità profonda che c’è fra noi e gli Antichi… è proprio dovuta a questo gran fatto, il maggior fatto senza dubbio della storia universale, cioè il verbo cristiano. Anche i cosiddetti ‘liberi pensatori’, anche gli ‘anticlericali’ non possono sfuggire a questa sorte comune dello spirito europeo”.

Stessi concetti del papa laico Benedetto Croce  che, nel 1942, scriveva Perché non possiamo non dirci cristiani”  osservando: “Il Cristianesimo è stato la più grande rivoluzione che l’umanità abbia mai compiuta: così grande, così comprensiva e profonda, così feconda di conseguenze, così inaspettata e irresistibile nel suo attuarsi, che non meraviglia che sia apparso o possa ancora apparire un miracolo, una rivelazione dall’alto. Continua