Giovanni Paolo II definì il commissario Luigi Calabresi “testimone del Vangelo e eroico difensore del bene comune”. Il cardinal Ruini si mostra benevolente verso don Ennio Innocenti che chiede l’apertura del processo di beatificazione, “Avvenire” dedica al Commissario una bella pagina, dando ormai per aperta la sua “causa”, ma l’arcivescovo di Milano, competente per territorio, non dà il nulla osta. Continua

Una grande notizia se la si ascolta con l’esortazione della Chiesa che riecheggia le parole di Gesù: convertiti e credi al Vangelo !!! E’ Lui, il Figlio di Dio, che cammina fra noi, che ci salva! Ci viene a cercare, parla con noi, fissa su di noi il Suo sguardo: è Lui l’eterna giovinezza, la vita vera che non finisce e che va verso la Felicità totale e definitiva! Continua

L’uomo di spirito (stavolta senza riferimenti al paranormale) è Romano Prodi.
E’ fantastica la noncuranza con la quale ieri ha fatto buon viso alla manifestazione “contro il governo” che è stata allestita dai partiti del suo stesso governo. Ha detto che “c’è la libertà di manifestazione politica”. Come se la cosa non lo riguardasse. Chiunque al suo posto avrebbe avuto uno scatto di dignità, di orgoglio, di senso del ridicolo: avrebbe sbattuto la porta e se ne sarebbe andato. Ma lui no: la poltrona innanzitutto. “Resistere, resistere, resistere”. Che spettacolo! Continua

C’è un aspetto tutto interno al mondo cattolico nella polemica che si è scatenata sui “Dico”. Un gruppo di cattolici progressisti hanno lanciato un appello ai vescovi perché si auto-imbavaglino e non pubblichino la Nota annunciata da Ruini, che impegnerebbe i parlamentari cattolici a un voto in difese della famiglia. Continua

Che Gianfranco Fini voglia capovolgere l’identità di An è chiaro. Molti sospettano che la demolizione punti a una narcisistica “Lista Fini”. Ma che bisogno c’è di stravolgere – per questo tragicomico suicidio politico – 2.700 anni di storia patria come viene fatto nel surreale documento riservato che sta circolando tra i vertici del partito? Continua

Provate ad accostare queste due notizie. Un Ispettore Capo come Filippo Raciti viene mandato dallo Stato a farsi massacrare per 1.200 euro al mese (questo era il suo stipendio con 20 anni di carriera). Un normale agente rischia la vita per circa mille euro. Nel caso in cui vengano ammazzati le famiglie restano con una pensione di reversibilità di quel misero valore. Da fame.

Prendiamo ora la seconda notizia dalla copertina dell’Espresso di questa settimana: “Scandalo pensioni. Bastano cinque anni in Parlamento per maturare un vitalizio che va da 3.000 a 10.000 euro. Oggi lo ricevono 2.238 ex senatori ed ex deputati, possono sommarlo ad altri redditi e altre rendite e può essere preso già a 50 anni”.
Fra i privilegiati c’è – per esempio – Toni Negri che nel 1983 era “detenuto per associazione sovversiva e insurrezione armata”, fu eletto nelle liste di Pannella, mise piede a Montecitorio “solo per sbrigare le pratiche” e poi fuggì in Francia: ebbene oggi, stando ai dati dell’Epresso, “riscuote 3.108 euro di pensione parlamentare senza aver prodotto nemmeno una legge”. Continua

Teo-con, Teo-dem, Teo Teocoli, Teo-Bon (nel senso di Teodoro Bontempo)….. Diciamo la verità: non è che i cattolici si sentano orfani della Dc: lo sono. Ma il problema è perfino più grave: è la totale loro sparizione dalla società. Come personalità (intellettuali, giornalisti, artisti), lo rilevava Ernesto Galli della Loggia in un recente editoriale. E ancor più come presenza pubblica comunitaria. Continua

Ecco dunque la “pistola fumante”.
La prova documentaria, nero su bianco, sta in un appunto che Paolo VI, in data 15 novembre 1965, fece pervenire a monsignor Felici, Segretario generale del Concilio.
In tale “Annotatio” Montini invita a rispettare “gli impegni del Concilio” evitando condanne esplicite del comunismo.
In realtà il Concilio Vaticano II non aveva preso (né poteva prendere) simili impegni di autocensura con nessun potere mondano.
Paolo VI si riferiva però a quelli sottoscritti dal Vaticano con il Patriarcato ortodosso di Mosca, ossia con il Cremlino e il Kgb, per legare le mani al Concilio.
I suddetti “impegni” si trovano elencati esplicitamente dal Papa stesso nel suo appunto: “di non entrare in temi ‘politici’, di non pronunciare anatemi, di non parlare di comunismo (1962)”.
E’ la prova documentaria, fornita dallo stesso Papa Montini, del “patto” tra Vaticano e Mosca per imbavagliare il Concilio e impedire ogni condanna esplicita e solenne del marxismo e dei regimi comunisti.
Perché in realtà il Concilio entrò – eccome! – “in temi politici”. Tutti eccetto il comunismo. Continua

Francesco Cossiga coglie nel segno: “La Rai dovrebbe fare una trasmissione con quiz a premi per indovinare quale sia la politica estera italiana”. In effetti è un rebus insolubile. Una, nessuna, centomila. A volte la stessa persona ha venti politiche diverse: pensiamo a D’Alema, quello della guerra in Jugoslavia con gli Usa, e paragoniamolo al D’Alema che va in scena in questi giorni. Continua